24 Giugno 2022
di Interviste, Recensioni
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24 Giugno 2022

Le Pagelle ai nuovi singoli italiani in uscita il 24 Giugno: colpiscono Virginio, Cordio e il Tre… ma “Sucu sucu” di Maglioglio, perché?

Sono diversi i singoli estivi che strappano la sufficienza al nostro critico musicale che, ammette anche un errore

Pagelle nuovi singoli 24 giugno 2022
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Pagelle nuovi singoli italiani in uscita venerdì 24 giugno 2022 a cura del critico musicale Fabio Fiume.

Questa settimana c’è stato davvero pienone di nomi conosciuti, tutti in rampa di lancio con un nuovissimo singolo per l’estate. Ammetto che ho trovato ( come spesso stagione richiama ) diversi brani orecchiabili, carucci, che si fanno canticchiare. Devo dire che però da un livello generale mediamente sufficiente poche cose hanno preso il largo. Tant’è!

Si ricorda che i voti al termine delle mini recensioni non mettono in relazione alcuna gli artisti fra loro, ma sono un voto assegnato alla canzone considerandola in scala rispetto a quanto già fatto dall’artista che la propone.

Cominciamo con le pagelle nuovi singoli del 24 giugno.

Manuel Agnelli – Signorina mani avanti

Rombano chitarre in un periodo che l’unica cosa che viene fatta suonare sono i computer! Manuel porta se stesso per come l’abbiamo sempre conosciuto, rock tosto, pulito, naturale, rock, rock, rock! E allora giù distorsioni, una voce che non viene passata al setaccio dalle macchine, una costruzione che non si piega al volere degli algoritmi e ti da il vero senso di canzone. Poi i gusti son gusti, s’intenda, ma pur non avendo mai comprato personalmente dischi di questo stile, cazzo, mi sono gasato a non sentire plastica!
Sette


Aka 7even & Guè – Toca

Tutto quello che non vorrei sentire è in questo brano! E la cosa mi dispiace non poco perché trovo Luca ( vero nome di Aka 7even ) un giovane artista con ampi margini di crescita. Voglio quindi dare la colpa alla stupidera estiva, per l’amor del cielo necessaria ma non così, se il suo nuovo singolo prende tutto quello che di più tronfio c’è: una base reggaeton inflazionata, un testo con gli urticanti accenti sbagliati pur di farci stare parole a forza, l’intervento di Gué che è praticamente come la 20€ allo sportello bancomat, cioè la banconota più rilasciata che, occupando praticamente in todo la seconda strofa, riduce all’osso il cantato del nostro.

Mettiamoci pure che il pezzo dura 1 minuto e 59… UN MINUTO E CINQUANTANOVE!!! Ci sono spot pubblicitari più lunghi! Detto questo, avrà sicuro successo.
Quattro =


Ale – Pezzo latino

Perfettamente incastonata in un discorso musicale contemporaneo Ale propone un ritmo serrato che si lascia ballare ed ha un inciso che potrebbe far facilmente presa sul pubblico a cui si rivolge, soprattutto quelli che hanno preso dei 5 in latino. Alcuni passaggi sono tenuti dalla nostra in dialetto e, devo dire, che danno un po’ l’impressione di un feat., un intervento esterno che invece non c’è e che ci fa rallegrare dato che, spesso le collaborazioni appaiono alquanto forzate. Più che sufficiente.
Sei+


Federico Baroni – Fino a tardi

L’arrangiamento è trasportato su strade di paese dove è in corso una festa, con tante piccole luci calde, il pessimo connubio “pizzafredda/birracalda”, e un gruppo di scalmanati che anima il tutto suonando per chi si vuole divertire con poco, semplicemente perché è l’atmosfera che te lo consente. Il singolo è già scenografia per un video… almeno nella mia testa. Sarà anche l’inserire i fiati in un sound moderno che quasi mai li comprende. Allegra e estiva ma non stupida. Qualche accento però… la mia battaglia continua.
Sei 1/2


Barreca – Scirocco

Brano cantautorale che si rifà alle scuole più classiche, quelle in cui i brani venivano concepiti in studi dove ogni musicista poteva mettere del suo, apportare, per il risultato finale. La voce dell’artista calabrese è di quelle poco tecniche ma molto personali, come, anche in questo caso, storia vuole. Può confermare il suo pubblico, non di massa magari, ma mica tutti devono propendere a tanto?
Sei


Beba – Regole

Vere e proprie regole per una signorina da seguire nei rapporti. Al primo appuntamento non darla mai è una sorta di vademecum da seguire, così come cercare di piacere a sua madre. Ma alla fine le regole sono solo una noia, anche perché ogni storia è un caso a se. L’intenzione appare fortemente rock, la resa un po’ più immischiata in sonorità finanche dance. Nell’insieme Beba arriva cazzuta, come una canzone del genere merita d’essere interpretata
Sei


Carl Brave & Noemi – Hula hoop

La coppia triplo platino dell’estate scorsa si ripete per questa venti/ventidue. Ci sono alcune similitudini con la Makumba dell’anno scorso, in chiave 60’s che son proprio di moda. Mi colpisce il fatto che l’inciso non sia spinto a livello di potenza, ma arrangiato in maniera liftata, per tenerlo allo stesso livello delle strofe. Live sicuramente prende un’altra potenza. Carina, molto carina, che glie voi di’? E lo dico alla romanesca perchP loro la cantano proprio come se si stessero facendo li beeep sua sulla spiaggia di Fregene, proprio con intonazione romanesca, tipica fra l’altro di Brave.
Sei 1/2


Chiello – Dove sei

Ovviamente con stili e preparazione e provenienza completamente diverse, in questo nuovo singolo Chiello m’ha fatto pensare a Billie Joe Armstrong, leader dei Green Day che però si è fatto delle notevoli infusioni di Achille Lauro. Apprezzabile comunque che un artista così giovane faccia suonare davvero delle chitarre e la sezione ritmica riuscendo ad impersonare con precisione uno spirito, quello di fine 50, inizio 60, che per dati anagrafici non gli appartiene. Con un brano del genere non mi arriva ad orecchio necessario, ma credibile si.
Sei


Daniele Coletta – Burj Khalifa

Brano che profuma moltissimo di ballad black anni 90, quelli tutti atmosfera, down beat e poco altro se non effetti campeggianti qui e li. Daniele è perfettamente a suo agio su queste tematiche e la sua voce che è capace di allargarsi riempiendo gli spazi con degli sgrani in cui non perde le intenzioni e poi, di colpo, compattarsi e puntare ad una nota più ardita, trova qui il suo reale motivo d’essere. Se ci si punta…
Sette


Cordio – Pane, olio e sale

Brano d’atmosfera, figlio di ricordi visivi, quelli fra cui ognuno può ritrovare il suo oppure essere stimolato a cercarlo. Non fa sempre bene scavare nella memoria. Può essere terapeutico si, così come a volte devastante. Cordio probabilmente è consapevole che un brano del genere, che manca assolutamente di battuta, difficilmente potrà essere sposato dalle programmazioni radiofoniche, ma forse poco gli importa. E’ un’altra faccia da mostrare e per un artista, soprattutto in ascesa, è come concedersi un’altra possibilità, altre frecce al proprio arco.
Sette ( ma non per tutti )


Ditonellapiaga – Disco ( I love it )

Sapiente miscela di musica discofunk e modernità di linguaggio e di fraseggio. Margherita ( questo il suo vero nome ndr ) tiene in questo modo acceso il riflettore su di se, riuscendo però a ricoprire un tragitto diverso rispetto a quello della più irregolare Chimica che, proposta assieme a Rettore le ha regalato il suo vero primo successo. L’inciso ha quella capacità di trapanarti il cervello che però potrebbe rivelarsi anche un limite, stancare in fretta. Resta comunque una possibilità estiva di livello.
Sei 1/2


Giusy Ferreri – Causa effetto

Ascolto Giusy e penso: “perché a Sanremo è andata con Miele“? Eppure a Sanremo non ho trovato malvagia la sua proposta, pur relegata in basso da tutte le giurie possibili. Senz’altro ho però trovato altre canzoni del suo nuovo progetto discografico, fra cui questa Causa Effetto, scritta fra gli altri da Bungaro, decisamente superiore dal punto di vista dell’appeal immediato. E’ una tirata ballata up tempo che è evidente poteva essere arrangiata anche in una maniera più intima e non avrebbe certo perso smalto. E’ invece proposta con quel fervore , quella matrice pop/rock che Giusy ha già sfruttato altre volte e che la vede a suo agio. Ah! Scelte sbagliate.
Sei 1/2


Follya – Tutt’okkei

Sicuramente orecchiabile ma pure un po’ misto di cose già sentite questo secondo singolo dei Follya, la cui Muoio Per Te mi aveva positivamente colpito. Ci sento un filo di Eminem, qualche inclinazione di Arisa, ed un po’ di caos nell’arrangiamento dell’inciso che fa perdere chiarezza. Ci sta il testo che è spiegazione della classica risposta che tutti diamo alla domanda: “come va“? Si, “tutt’okkei” scritto per esteso, sperando che il casuale interlocutore ci percepisca sinceri, anche se dentro magari siamo in rivoluzione. Mi aspettavo di più.
Cinque 1/2


Francesco Gabbani – Peace & love

Gabbani è stato uno dei miei errori di quest’anno”! La sua Volevamo Solo Essere Felici, a cui avevo dato un giudizio piuttosto mediocre, ammetto che con più ascolti ed entrandone per bene nelle pieghe del testo, mi ha completamente ribaltato. Oggi le darei ad occhi chiusi ( ed orecchie aperte ) ben oltre il sette. Diverso invece è questo nuovo singolo, pur sempre molto positivo nel testo, allegro e festaiolo, che però non ha una linea melodica evidenziabile e cade vittima di un arrangiamento “coldplayano” nell’inciso, che sa di troppo sentito. Da un cantautore mi aspetto sempre che in primo piano ci sia la sua di personalità; qui c’è nel testo, molto meno nella musica.
Cinque=


Gemelli DiVersi – Vero

Ritorno sulle scene, decisamente cambiate però da quando erano in gran voga, i Gemelli DiVersi, pur orfani di Grido, propongono comunque il loro modo di fare rap. Erano infatti fra i fautori della frangia più romantica, pulita, che andava di preparazione verso l’inciso cantato e cantabile da tutti. Ecco, dove stavano stanno, ma gli va riconosciuta comunque una sapienza squisitamente pop nella scelta melodica e delle basi, che rendono appetibili a più palati la loro proposta.
Sei+

Il Tre – Boogie woogie

Con una base che va a pestare un po’ passi fatti all’epoca da J.Lo e già tante altre volte prima di lei, Il Tre riesce a mettere assieme un pezzo che mischiando un po’ di idee che finiscono col risultare altamente funzionanti. Il suo rap si conferma pulito e con una capacità di strizzare l’occhio un po’ a tutti i palati. L’inciso risulta ipnotico. Se impari a cantarlo non ti fermi più.
Sette


Jovanotti – Sensibile all’estate

Può mai essere estate senza un pezzo di Jovanotti che ne canta? Ed effettivamente, come canta, la radio si popola di brani che fanno stare di buon umore ed io aggiungerei compresi i suoi. Tra l’altro qui Lorenzo ce la pone pure in maniera piuttosto rilassata fino ad un simil rap che, ricordiamolo pure, in Italia fu tra i primi a portare. Spesso però le canzoni estive ti sfrangano i suddetti che l’estate non è nemmeno ancora a metà. Ecco questa invece probabilmente proprio per la sua rilassatezza d’insieme, resisterà di più.
Sei 1/2

Clicca in basso su continua per la seconda e ultima parte della pagelle nuovi singoli italiani del 24 giugno.

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