15 Aprile 2022
di Interviste, Recensioni
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15 Aprile 2022

Le Pagelle ai nuovi singoli italiani in uscita Venerdi 15 Aprile: Convincono Rancore, Lazza Teto D’Aprile e Madame.

Nonostante la pasqua non si arresta il flusso di uscite italiane. Ecco le nostre recensioni...

Pagelle nuovi singoli 15 aprile 2022
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Pagelle nuovi singoli italiani in uscita il 15 aprile a cura del nostro critico musicale, Fabio Fiume.

Settimana pasquale e, chiaramente, arrivano tante uova anche musicali. Alcune, rompendole, portano in dono una nuova bella canzone, qualche altra il solito ciondolo portachiavi visto e rivisto anche se in questo caso ascoltato e riascoltato.
Però come il cioccolato di questi giorni, anche io ho cercato di essere buono e dove non lo sono stato, credetemi, davvero non potevo.

Nell’augurarvi delle serenissime vacanze di Pasqua, vi lascio alle nuove pagelle.

Max Brera – Eli e le nuvole

Canzone che sembra venuta fuori dagli anni 90, non solo come stile ed arrangiamento ma anche per alcune sensazioni che arrivano ad orecchio e l’accostano a cose già note. Le linee melodiche realizzate con le tastiere tolgono un po’ di verità alla scelta invece di tenere le chitarre in prima linea in maniera solida, al pari della voce o dell’armonica in divenire. La sua interpretazione però, forte e dolce allo stesso tempo, salva da un’insufficienza pesante.
Cinque


Bresh, Rkomi & Shune – Parli di me

Qui si parla in una chiave rap/trap soft, con inciso dal piglio accattivante perché cantabile, di chi fa del chiacchiericcio il suo sport preferito. L’intervento di Rkomi serve più per aggiungere il prestigio di ospitare un artista attualmente top che per un reale beneficio realizzativo del pezzo, nel senso che esso funzionava già senza; certo non è che guasti però, s’intenda. Anzi, Mirko riesce a renderlo particolarmente vicino alle sue corde, tanto che avrebbe potuto far parte anche della sua di discografia.
Sei+


Michele Cordani – Iolanda dormi e sogna

Da sempre le nascite creano negli artisti l’esigenza di regalare al mondo una canzone dedicata che, spesso e volentieri, sarebbe meglio tenere come regalo per il proprio affetto. Questo perché spesso la linea di separazione fra l’ispirata poesia e la stucchevole e sdolcinata messa in campo di tutti i luoghi comuni del caso è davvero sottile. Qui Michele ha inserito tutto quello che è accaduto in quest’ultimo anno, dalle mascherine alle olimpiadi di Tokyo cadendo in alcune rime baciate pruriginose che della poesia hanno davvero poco o nulla.
Quattro =


Cortellino – Non ho bisogno di niente

Sensazioni musicali decisamente settanta, già proprio nell’arrangiamento delle chitarre guida ed anche dei cori d’apertura, pieni di echi ed enfatizzazioni. Non vorrei risultare blasfemo, ma in alcuni passaggi dell’arrangiamento mi ha ricordato un po’ gli Eagles, un po’ la Supertramp. In tutto questo s’inserisce uno special, che poi è erroneamente conclusivo, invece tipicamente italiano, sempre di quel periodo lì. L’errore sta nel bisogno che aveva il brano di bearsi di un nuovo inciso.
Sei=


Daniel – Domani

Non è apprezzabile il fatto che se sai cantare, come sembra qui, ti sporchi la voce con effetti di tipologia trap. Avrei preferito conoscere il reale timbro e non l’alterazione che ne fornisce la macchina ed i suoi effetti. Non fa moda, fa omologazione e non è un bene perché non ha motivo. Tema del brano: tradimenti, fiducia, persone che ci hanno deluso e la cura che può esser un nuovo amore. Risultato piuttosto modesto.
Quattro 1/2


Teto D’Aprile – Io ricordo una vittima

Ho pensato nelle strofe un po’ a Rosario Di Bella e alla sua “I Miei Amici“, per chi ne ha memoria, velocizzata e portata in tonalità “ruggeriana”. Il tema è toccante e piuttosto inerente alla triste realtà che stiamo vivendo, e che per i bambini è identificabile con la classica figura dell’uomo nero. L’inciso è lasciato a poche frasi ed al suono di violino che apre la mente. Speriamo che apra le menti di chi deve porre fine alla parola guerra.
Sette


Deddy e Caffellate – Non mi fa dormire
Canzoncina pop leggerissima, di quelle che è facilissimo ricordare già dal secondo ascolto, fischio annesso. Manca però una specificità che permetta a Deddy di farsi ricordare. Ascoltare un brano del genere alla radio, così proposto ed interpretato, non mi svela certo il suo interprete.
Sei =


Delaido – Non c’è di più

Brano corredato di cornice elettronica e suoni particolarmente cupi. Non emerge particolarmente come proposta per due motivi: per primo non esplode o per lo meno non cresce, fallendo quindi la possibilità di conquistare durante l’ascolto e poi perché è troppo breve e probabilmente la sua evoluzione è bloccata anche da questo.
Quattro


Eddy – Una stella

Ognuno ha le sue assenze, chi non c’è più. Eddy qui canta le sue e lo fa con un discorso musicalmente soffuso, poco più di una battuta ritmica enfatizzata, arrangiamento vocale vicinissimo alle nuove tendenze ed un suono di sax in intro ed outro, che aiuta a donare sentimento al tutto. Lenta ma riuscita.
Sei 1/2


Emancipo – Amsterdam

Amsterdam è la capitale d’evasione per eccellenza, almeno così è concepita. Qui Emancipo la vede come la meta per andare semplicemente a non pensare, per metter da parte le ansie dei giorni quotidiani, il pensiero di quel che è o quel che dovrebbe essere. Basterà? Inciso più povero, focalizzato solo sul senso di liberazione, al contrario delle strofe costruite con un incalzare metrico più convincente. Buono il finale.
Sei 1/2


Fiat 131 – L’ultimo rigore

Ci siamo spenti come un falò in pena estate che prima bruciava dentro agli occhi è una delle frasi più incisive di un pezzo che racconta di un rapporto spento di cui si ha malinconia dei momenti migliori. C’è una possibilità, battere l’ultimo rigore per provare a salvare il tutto; ma serve davvero o è un paliativo per non fronteggiare le paure della fine? Testo intelligente, musica in prevalenza di chitarra ipnotica e quell’accento, nel momento topico del pezzo, messo a c***o che mi fa venire voglia di spaccare i bicchieri urlando! Ma perché? Perché?
Sei


Freddo – Essere normale

Strofe piuttosto essenziali che ben esprimono un sentimento malinconico che poi sfociano in un inciso di strumentazione rock e tendenza melodica ed arrangiamento vocale più pop, che però ha il pregio di non perdere quella vena malinconica. Nella seconda strofa debutta poi una ritmica d’effetto elettronico che arriva ad arricchire. Potrebbe risultare anacronistico, però è un pezzo di senso compiuto, completo in ogni sua parte ed assolutamente esplicativo dal punto di vista del racconto che si concede pure una conclusione quasi hard, un piccolo momento, forse un vezzo.
Sei 1/2


Ghali – Fortuna

Uno dei più potenti esponenti della trap degli ultimi anni, di cui è riuscito a diventare un capostipite, fa un passo indietro col sound, retrocedendo agli anni 80 ( anche lui ); in particolare quelli che univano i synth a delle verità strumentali specifiche. Qui ad esempio ci ho sentito un po’ di chitarre alla Police dei primissimi della decade. E’ un po’ tutto confuso però. Di certo il pezzo non è brutto, però rende piuttosto difficile comprendere il percorso dell’artista. Lasciamo un giudizio di sospensione politica.
Sei


Chiara Grispo – Richman

Il rifiuto di dover cercare a tutti i costi un uomo ricco, “un sette bello che diventa un due di picche”, ma che poi ti rende triste. Invece meglio cercare uno con cui farlo sulle scale e a cui non manchi ballare. Il linguaggio musicale è elettronico e basato su un riff ripetuto che però è estremamente funzionale e ben supporta l’irriverenza interpretativa qui messa in campo da Chiara. Leggera ma molto carina.
Sei 1/2

Clicca in basso su continua per la seconda parte della pagelle nuovi singoli del 15 aprile 2022.

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