21 Maggio 2024
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21 Maggio 2024

Enula coglie l’importanza di vivere il presente nel nuovo singolo “Big Bang”

Il brano sottolinea l'importanza del vivere il presente per non cadere nella nostalgia dei ricordi causata dal tempo

enula big bang
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Da venerdì 17 maggio è disponibile su tutte le piattaforme digitali e in radio il nuovo singolo della giovane ed eclettica attrice e cantautrice Enula, intitolato “Big Bang” (Universal Music Italy).

ENULA, “BIG BANG”

Big Bang” è un brano nel quale Enula coglie l’essenza del vivere nel presente e della natura dei ricordi, il tutto attraverso le molteplici sfaccettature del tempo e la percezione soggettiva della sua velocità. Per la cantautrice, vivere nel presente è cruciale, anche perché il tempo è chiaramente visibile sulla propria pelle e questa cosa suscita numerosi interrogativi sul suo scorrere incessante.

«Ho pensato alla fine, all’inizio. Al big bang. Al buio. Poi mi sono chiesta, e se tutto finisse ora? E se niente fosse mai cominciato? Chi ero prima di diventare chi sono? E cosa diventerò quando il sipario cadrà sulla mia ultima scena?» racconta Enula. Le sue domande riflettono il desiderio umano di arrivare al paradiso senza affrontare la morte dove la vita – tra gioie e dolori – si manifesta in un’intensa e singolare esperienza umana.

Sono tante le domande che Enula si pone all’interno di questo nuovo brano: «Se non si vive nel presente, tutto si trasforma immediatamente in un ricordo. E i ricordi, come si sa, portano nostalgia. Nostalgia di me da bambina, nostalgia di un’epoca passata, nostalgia di un albero che fra cento anni vedrà il mondo che io adesso vedo, cambiare. Quante vite sono passate sotto i miei piedi? E il tempo, per quanto illusorio sia, perché lo sentiamo così tanto sulla nostra pelle? E perché sembra che tutto vada così veloce? Questa canzone è una domanda. La mia domanda, a cui forse non riuscirò a rispondere».

E conclude: «Se “tutti vogliono il paradiso, ma nessuno vuole morire”, alla fine, forse il paradiso ce lo abbiamo tra le mani, senza che ce ne rendiamo conto. E se siamo “sulla vetta del mondo o in un locale di merda”, lo decidiamo noi. Quindi, mentre queste domande continuano a frullarmi in testa, scelgo di tenere stretto il paradiso che ho, lasciando che ogni respiro mi calmi».