Sea John, al secolo Giovanni Maresca, è uno dei 24 artisti in gara a Sanremo Giovani, che si giocheranno l’accesso alle fasi successive nella puntata del 3 dicembre.
Viene dal Veneto e, nella nostra minirecensione del brano in gara Se Fossi Felice, lo avevamo definito come una versione moderna di ciò che fu, negli anni ’90 e primi 2000, Gianluca Grignani.
Un’attitudine che ha radici negli ascolti di Sea John, con una forte influenza rock e metal:
“Provengo dall’ascolto dei Linkin Park, Bring Me The Horizon, Sleep Token, ma a Sanremo ho scelto di portare una canzone più accessibile a un pubblico più ampio.
Il palco di Sanremo è uno di quelli dove voglio cercare di portare un messaggio chiaro, ma non è un brano che ho scritto appositamente per il Festival: fa parte di me.
La domanda che mi pongo nel testo è che cosa sia Sea John, se sia anche qualcosa di diverso e come reagirei se scoprissi di poter essere altro. Sono solo tristezza? E, se c’è qualcosa di diverso, come devo affrontarla?
Il palco di Sanremo credo sia il posto per portare le domande, mentre le risposte le cerco scrivendo canzoni, non in quel contesto.”
Sull’accostamento con Gianluca Grignani:
“La somiglianza estetica mi è stata fatta notare spesso negli anni, ma dal punto di vista artistico ammetto di non conoscere molto la sua musica, né in generale la musica italiana, a parte le colonne portanti.
Per quel poco che ho ascoltato, però, soprattutto del primo Grignani, l’accostamento mi fa molto piacere, perché ha dimostrato di essere un artista con la A maiuscola. Destinazione Paradiso, ad esempio, è un grandissimo pezzo.”
Cosa aspettarsi dalla gara e dal post gara?
“È stata un’iscrizione senza una progettualità incredibile dietro, ma c’è tanta voglia di far bene e sfruttare l’occasione. Per me già partecipare alla puntata è qualcosa di inaspettato.
Vediamo come va: sarebbe un grande obiettivo arrivare all’Ariston a febbraio.
Ho tanto da dire e, se si presenta l’occasione di poterlo fare davanti a tante persone, cercherò di coglierla.”