La cantautrice Roberta Giallo, presidente di AIA (Associazione Italiana Artisti Indipendenti), con dichiarazioni riportate anche dall’ANSA, ha criticato duramente la presenza al Festival di Sanremo di artisti noti per aver scritto in passato testi misogini e violenti, seguendo le orme delle precedenti denunce del Codacons.
“No ad artisti e testi misogini e violenti nella Tv di Stato al prossimo Festival di Sanremo”, ha scritto la Giallo in una nota, puntando il dito contro un fenomeno che, a suo dire, rischia di normalizzare linguaggi degradanti, soprattutto contro le donne.
“Purtroppo il prossimo Festival porterà ancora una volta nella tv di Stato chi spesso scrive o ha scritto testi misogini e iperviolenti, in particolare contro le donne», afferma la presidente dell’AIA. Pur riconoscendo la complessità del fenomeno della violenza nella società di oggi, la Giallo critica la celebrazione mediatica di alcuni personaggi, dove sembra che il fatturato conti più dell’etica:
“L’enorme esposizione che ne deriverebbe dalla loro presenza su quel palco non può non fomentare l’ammirazione e l’emulazione di certi atteggiamenti e linguaggi decadenti, offensivi e denigratori, soprattutto verso le donne e le diversità di genere.”
Roberta Giallo: La contraddizione del Festival
Per Roberta Giallo, il paradosso più grande è che nello stesso contesto in cui si esibiranno questi artisti, probabilmente si parlerà anche di difesa delle donne e delle minoranze:
“Si crea una evidente contraddizione formale e sostanziale insopportabile, per certi versi offensiva. La cosa più spaventosa è che tutto passi come normale, quasi ovvio. Il linguaggio violento è ormai diventato una moda quotidiana, un ‘trend’ dei nostri tempi.”
La cantautrice sottolinea di non voler proporre censure, ribadendo il suo sostegno alla libertà espressiva, ma pone l’accento sull’importanza di scegliere artisti che rispettino il contesto e il ruolo del Festival come vetrina culturale e sociale del Paese:
“Non tutta l’arte è raccontabile in tutti i contesti, indistintamente. Chiedo che in futuro si eviti che alcuni artisti fautori di una poetica estremamente violenta calchino il palco di una vetrina culturale e sociale come il Festival di Sanremo, sovraesposti da una Tv di Stato che rappresenta un servizio pubblico con scopi formativi ed educativi.”
Roberta Giallo conclude il suo appello invitando le associazioni che lottano contro la violenza di genere a unirsi a questa battaglia:
“Sarebbe auspicabile allargare lo sguardo al di là delle solite classifiche e scegliere proposte che favoriscano un ingentilimento culturale, di cui molti sentono un grande bisogno. Emarginare ogni modello che rischia di essere emulativo per i giovani, fatto di violenza contro donne e minoranze, è un passo necessario.”
L’appello della presidente dell’AIA si pone come una riflessione sulla responsabilità culturale di un evento seguito da milioni di italiani di ogni età e sull’importanza di trasmettere messaggi positivi e inclusivi.