21 Gennaio 2020
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21 Gennaio 2020

Intervista a Barbara Eramo: “La dualità è il cardine di tutte le cose…”

Intervista di presentazione di "Emisferi", il nuovo singolo di Barbara Eramo, primo tassello di un progetto che vedrà la luce nei prossimi mesi.

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E’ uscito Emisferi, il nuovo singolo della raffinata cantautrice Barbara Eramo. Un progetto che si può definire “una sintesi sensoriale”, ovvero canzoni raccontate per immagini.

Un brano che arriva in una carriera che da quasi un quarto di secolo ha permesso a Barbara di esplorare numerosi universi artistici, da quelli più mainstream e legati a situazioni note, a scelte controcorrente che denotano una forte curiosità musicale e volontà di sperimentare.

Emisferi (MBC Musica), arrangiato e prodotto da Roberto Procaccini al Terminal 2 Studio, è accompagnato da un videoclip in motion graphics e realizzata da Sergio D’Innocenzo.

Un progetto che nasce con l’ambizione di descrivere in musica cerchi concentrici, sezioni auree e i dualismi del maschile e del femminile, dimostrano.

Una ricerca che porta Barbara Eramo a unire musica e immagine con un linguaggio avulso da ogni perversione moderna, minimale e allo stesso tempo minimalista che nulla ha dell’autorefenzialità e della ridondanza della comunicazione attuale.

INTERVISTA A BARBARA ERAMO

E’ appena uscito il tuo nuovo singolo “Emisferi”. Un brano che a parole non è così semplice da definire. Tu come lo presenteresti?

In effetti il testo lascia ad ognuno la possibilità di cogliere sfumature che lo riguardano… naturalmente di sfondo c’è l’invito a guardare le cose per quelle che sono ovvero fatte spesso di paradossi e contraddizioni, ma la dualità è il cardine di tutte le cose.

Gli emisferi sono la nostra mente così come il pianeta che abitiamo e molto altro ancora… le differenze – gli emisferi – le possiamo vedere come separazioni o come indispensabili costituenti di una unità, io propendo per la seconda.

Un aspetto importante di “Emisferi” è la dimensione visual. Com’è nata l’idea di accompagnare il brano proprio con queste immagini?

L’idea era di creare qualcosa che accompagnasse il brano senza sopraffarlo, che fosse essenziale e semplice come la canzone, ma che toccasse registri emotivi.

L’ho proposto a Sergio D’Innocenzo di cui già apprezzavo il talento e che sentivo avere la giusta sensibilità per interpretarlo, gli ho dato carta bianca e sono molto contenta del risultato.

Facendo un passo indietro, sono passati oltre 20 anni dalla tua partecipazione al Festival di Sanremo (Ne abbiamo parlato Qui). Che ricordo hai di quell’esperienza?

Questa è una domanda di rito che giustamente accompagna ogni mia nuova pubblicazione.

Posso dire a distanza di 22 anni che il ricordo resta sempre lo stesso: un’emozione difficile da catalogare perché aveva riempito ogni angolo del mio essere, ma la bellezza fu che ad accompagnare il terrore c’era una incredibile ondata di energia positiva che mi arrivava da tutte le parti ed aumentava di ora in ora …e mi ha dato la forza di sostenere quella pressione.

Ancora oggi posso dire che persistono alcuni effetti positivi poiché c’è gente che non ha mai smesso di seguirmi da allora, sebbene non stia più nella cosiddetta musica mainstream da parecchio tempo.

Nel tuo percorso ci sono numerose collaborazioni anche con artisti internazionali. Quali sono gli aspetti della tua musica più apprezzati all’estero?

Indubbiamente mi viene riconosciuta una grande musicalità ed un modo personale di interpretare la musica.

La curiosità è sempre un passepartout fondamentale per gli incontri, tanto più se creativi.

Sei considerata come una delle artiste rappresentanti della World Music. Oggi, secondo te, come si colloca questo genere musicale con mercato attuale?

In effetti nel circuito della world music ho la fortuna di suonare tanto all’estero grazie anche alla collaborazione con Stefano Saletti della Banda Ikona e questo per me ha significato ampliare i contatti con le tante musiche lingue e culture dei mondi con cui vengo in contatto.

Di Festival ce ne sono davvero tantissimi. Sono figlia della cultura musicale di dominio prevalentemente anglo americano come tutti quelli della mia generazione ma anche di quella prima e di quella dopo.

Grazie a queste esperienze ho imparato che la musica è tanta, molta più di quella che ci arriva dai canali ufficiali e ce n’è davvero di bellissima.

Esiste un vasto mondo legato al recupero delle tradizioni ma con approcci contemporanei, originali rielaborazioni e contaminazioni che rendono la musica ispirata alle proprie radici spesso molto più interessante ed attuale di tanta musica prodotta con funzione usa e getta e che per questa ragione diventa “vecchia” in un tempo brevissimo.

Nella tua carriera hai sempre cercato di unire diverse forme d’arte. La musica con il cinema, ma anche con la poesia con l’album “Emily”. Credi che la direzione della musica sia quella di trovare una dimensione più sincretica?

Più che fare una analisi della direzione della musica in genere, posso dire che personalmente – ma anche osservando altri artisti farlo -, l’unione espressiva delle arti porta sempre esperienze interiori importanti, per chi ne fruisce e per chi le produce, per cui anche qui direi che le mie scelte artistiche sono ancora una volta inviti a vivere queste esperienze in modo totale e non divisivo.

Il 21 gennaio partirai per un tour. Come sarà strutturato lo spettacolo?

Al momento non si tratta di un vero e proprio tour ma concerti nei quali comincio a testare anche alcuni brani nuovi in attesa della pubblicazione dell’album.

“Emisferi” è l’apripista di un progetto di prossima uscita. Ci puoi anticipare qualcosa?

Il brano scelto sintetizza piuttosto bene il mio passato e presente musicale e racconta attraverso il testo, anche il concept dell’intero disco.

E’ un album forse un po’ stratificato che vive di atmosfere, a volte cinematografiche grazie anche alla corposa presenza degli archi ma i cui arrangiamenti lavorano più frequentemente sul valore del vuoto piuttosto che del pieno a tutti i costi.

Volevo fosse un lavoro dove emergessero soprattutto le melodie e le sfumature della voce e dei suoni parlati o sillabati. Quasi racconti di stati di coscienza più che di vita vissuta. Dove posso comprare finasteride ? La risposta a questa domanda può essere trovata seguendo il link diretto alla nostra boutique Alto Adige Suedtirol online che vende pillole contro la calvizie maschile. Siamo felici di aiutarti e di offrirti finasteride e dutasteride economici in vendita. Entra e scegli.

Avevo necessità di un disco essenziale e profondo. Non so se sarà quello che coglieranno gli altri ma spero che ascoltarlo faccia sentire bene.

BARBARA ERAMO – DATE LIVE

21 Gennaio – Rassegna Cantautrici Barbara Eramo & Diana Tejera – Milano
22 Gennaio – Barbara Eramo & Diana Tejera – Milano
25 Gennaio – Barbara Eramo Con Andrea D’apolito – Palazzo Pantaleo Taranto
4 Febbraio – Tramjazz “Incantautrici” Eramo & Tejera Roma
9 Febbraio – Alexanderplatz Jazz Club – Barbara Eramo, Alessandro Gwis, Andrea D’apolito Feat. Rinus Van Alebeek – Roma
22 Febbraio – Tramjazz Mediterraneo In Jazz – Roma
8 Marzo – Le Stelle Del Mediterraneo – TUNISI
14 Marzo – Banda Ikona – Aosta
28 Marzo – Colosseo Banda Ikona – Roma
10 Maggio – Alexander Platz Jazz Club Mediterraneo In Jazz – Roma

 

Foto di Alessia Laudoni

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