16 Febbraio 2023
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16 Febbraio 2023

Blanco indagato dopo Sanremo. Chi gli ha augurato la morte, invece?

Nella mattinata del 16 febbraio il cantautore, fresco ventenne, è stato iscritto nel registro degli Indagati

Blanco Codacons
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Blanco indagato per una denuncia del Codacons. La notizia di questa mattina, il cantautore è stato ufficialmente iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Imperia con l’accusa di danneggiamento dopo i fatti di Sanremo.

Era da tanto che poche parole non mi facevano agitare così tanto e, pensa te, a riuscire nell’impresa è stato il Codacons, che saluto calorosamente.

Perché il Codacons? Ci arriviamo dopo. Più avanti vi spiegherò i passaggi che conducono a oggi e a questa disastrosa pagina.

Credo che tutti ricordiamo cosa sia successo sul palco dell’Ariston lo scorso martedì: Blanco entra in scena, non sente niente in cuffia perché i fonici della Rai hanno commesso un errore, continua a cantare ma a una certa si ferma, scazza e spacca la scenografia piena di rose.

Tutti indignati, santi e poeti sia dentro che fuori dall’Ariston, salvo poi scoprire (loro, i paladini del “prima mi indinnio poi mi informo”) che l’esibizione di Riccardo doveva finire esattamente in quel modo.

Era programmato che, proprio come nel video ufficiale de L’Isola delle Rose, Blanco avrebbe dovuto calciare le rose della sua scenografia. Ecco, magari non con la stessa forza e veemenza dettati dalla rabbia del momento, ovvio, ma comunque doveva accadere.

blanco codacons caro ho delle domande…

Voglio precisare che non sono laureato in giurisprudenza né tantomeno voglio fare il difensore d’ufficio di Blanchito perché sono certo possa permettersene a fiumi di top player dell’avvocatura.

Il mio obiettivo è cercare di avere risposte e la prima domanda, forse la più facile, è la seguente:

Con tutti i problemi moooolto più impellenti e importanti che ci sono in sto Paese delle banane, e Imperia non credo sia esclusa, seriamente dovete impiegare tempo, forze e soldi per indagare su un ragazzo di 20 anni che ha riprodotto ciò che ha fatto in un suo videoclip?

Seconda domanda, e questa è proprio una curiosità da ignorante in materia che vuole capire:

Blanco è indagato, ok, ma vorrei ricordare e sottolineare allo Spettabile Codacons, che ha presentato la denuncia alla Procura di Imperia, che in platea all’Ariston, per le vie di Sanremo e sui social ci sono stati soggetti che hanno augurato la morte, offendendo in modo pesante e continuativo il cantante.

Addirittura pensate che in platea, la video ha fatto il giro del web, era presente un noto discografico e autore che non ci è certo andato giù leggero con parole e insulti.

Va bene, se avete deciso di farlo indagare magari è solo per chiarire le responsabilità, quindi da interpretare come una specie di aiuto alla collettività per capire e mettere in fila i fatti.

Se, però, non aprirete un’indagine su questi soggetti che verbalmente sono stati molto violenti, anche più del gesto di Blanco che era del tutto programmato, sarà il classico caso di due pesi e due misure e, come al solito, dimostrerete agli italiani che il sistema giuridico non ha la più pallida idea di cosa fare, come fare e quando farlo.

I passaggi che hanno portato alla denuncia

I passaggi che ci fanno arrivare a oggi sono stati i seguenti: Blanco fa quello che fa sul palco, il Codacons si ‘indinniaaa‘ e presenta la denuncia, la procura (secondo me in mezzo a tante risate miste a sconforto) è costretta per legge ad aprire un fascicolo.

Per avere tutti i dettagli bisognerebbe leggere il fascicolo ma è plausibile presupporre che l’indignazione del Codacons derivi dal ragionamento “il cantante è stato pagato con i soldi del canone e non si possono spendere i soldi dei cittadini per vedere queste scene”.

Bene, al netto di questo aggiungiamo che i costi e gli incassi del Festival di Sanremo sono stati pari, rispettivamente, a 17 milioni e 50 milioni di Euro, con un utile di poco superiore a 30 milioni.

Nel caso in cui Blanco sia andato lì in promozione i costi sono stati quasi pari a zero perché di solito sono le case discografiche a coprire le spese. Viceversa, credo che un paio di migliaia di euro potevano serenamente essere pagati senza ricorrere al canone.

Insomma, è una storia che fa acqua da tutte le parti e che costerà allo Stato italiano, questo sì finanziato dagli italiani, dai 4 ai 10mila euro per tenerci stretti.

Ma l’importante è lamentarsi. Sempre, indistintamente.