Pagelle nuovi singoli 6 marzo. Mondo rap/hip Hop/trap in massiccia esposizione questa settimana per le mie pagelle.
Non mancano però re, regine e principesse del pop ed anche più di una proposta rock. In un periodo in cui ci chiedono di star quanto più dentro è possibile, speriamo che la musica sia di quella buona per poterci tenere compagnia.
Ecco cosa penso dei nuovi singoli…
Si ricorda che si tratta del solo parere di Fabio Fiume e non di tutta la redazione di All Music Italia e che i voti espressi al termine delle mini recensioni non mettono in relazione alcuna artisti diversi tra loro, ma essi sono attribuiti alla canzone in base alla carriera dell’artista che la propone ed all’importanza che essa assume nel percorso dello stesso.
10 Hp – Figli della luna
Vorrebbe essere un brano di supporto, di racconto di quelli che non hanno casa, dimora, scappano da un posto all’altro per trovare finalmente. Il riferimento ai migranti sulle barche è evidente laddove si parla di stiva, di lingua non capita nella nuova terra e di grosse barche pronte a riportarli indietro.
Tutta arrangiata in doppia linea vocale su chitarre che suonano e batteria tosta a dare senso ritmico potente. Finale anni 80, con la sfumata.
Sei +
Baby K – Buenos Aires
In genere sempre votata all’estate stavolta Baby K si propone invece con un brano più malinconico che canta di un rapporto che ha lasciato lacrime, ricordi che sono in pari con le ferite.
Lo scenario è Milano ed il corso che porta il nome della capitale Argentina. Pezzo dopo pezzo lei canta sempre di più, anche sempre con parecchio supporto. Fine un po’ affrettata, ci stava un altro inciso.
Canzone piccolina ma orecchiabile e superiore ad altre del suo percorso.
Sei
Salvo Buono – Morire qui
Cover “rockkeggiante”, con qualche riferimento dance nei suoni, di uno dei pezzi più belli dei n70 di Renato Zero, di quelli tra l’altro non così ricordarti spesso come altri.
Poteva essere più piacevole se Salvo non l’avesse interpretata sulla falsa riga di Renato. Se voglio sentirla con la stessa interpretazione mi sento l’originale. Così è inutile.
Quattro
Federica Carta – Bullshit
Cambio d’abito per Federica che si propone con uno stile molto più urban e decisamente modaiolo. Il pezzo può piacere o meno però ce la riconsegna con un’identità più precisa ed ha una credibilità radiofonica come mai forse prima nella sua pur ancora breve carriera.
La sua voce piena e più larga che acuta che potrebbe suonare dissonante con l’elettronica invece riesce a rivestire ed a bilanciarsi con i suoni in maniera appropriata. Positiva.
Sette
Costanza – Luna Park
Sia la voce che la modalità d’interpretare possono essere interessanti perché abbastanza personali. Il pezzo stilisticamente è anche personale, però ha buone uscite metriche che si alternano a qualche caduta di stile nelle liriche che in più di un’occasione si chiudono in maniera un po’ infantile, acerba.
Musicalmente d’interessante c’è il basso che gioca in contrasto con la voce, il resto è tenuto molto sotto.
Sei
Pietro Daniele – C’è la musica
Si racconta dei tanti no presi, le porte chiuse in faccia, ma poi alla fine che ce ne frega? C’è la musica. Impostazione vocale troppo vecchia maniera e passaggi di testo prevedibili su base certo che non brilla per originalità.
Quattro ½
Daniele De Martino – Amò buonanotte
“Ciao cuore mio non riattaccare… tu sii chella ca fa sbattere o’ core” ?? E nel 2020 dobbiamo ascoltare ancora queste cose? E vogliamo parlare poi del suono nasale fastidiosissimo delle chiusure? O ancora di questa tastierina da piano bar che regge tutto il brano? Ma davvero, davvero?
Due
Elso & Molla – Sensibile
C’è un rapporto da recuperare, un amore che si vorrebbe non lasciar andar via. Lo si canta in maniera moderna, molto vicina ad un certo cantautorato romani, cosa che Elso non è.
Effetti elettronici funzionali e d’accompagnamento ad una ritmica ben definita. Risulta piacevole anche il palleggio tra le due voci.
Sei ½
Emilio – Siamo ancora noi
Testo di una banalità sconcertante, figlio di frasi fatte e rime da quinta elementare, cantate con un’interpretazione anonima che nemmeno i cantanti da compilation dei vari studi di registrazione in giro per la penisola.
Musicalmente poi tutto già sentito. Ci provo anche a riascoltare ma manca proprio mordente; è di un piattume unico.
Tre
Emma – Luci blu
Starà pure facendo fatica più del solito l’ultimo lavoro di Emma, ma continuo a ribadire che è un lavoro di ottimo pop ben variegato; vari i suoni, vari gli approcci, buoni i testi, diverse le interpretazioni.
In questa ballata intima la cantante salentina ritorna a metterci passione potente. “Oggi cambio tutto e metto l’orizzonte appeso come un quadro sopra al letto” canta in un brano in cui si ragiona sui propri errori di una storia che avrebbe potuto non finire, ma in cui il fato ha deciso di spegnere le luci.
Sette ½
Valentina Gullace – Winter
Rarefatta, sospesa a metà strada tra un cantato soul e la base che è più protesa al jazz, per cui lei è forse troppo ordinata e pulita.
Tuttavia l’atmosfera di quest’ “Inverno” rende proprio l’idea, ti porta ad immaginare un divano, un buon libro a luce di lampada soffusa e questa musica che ti accompagna.
Sette
Holden – Fratè
E’ una richiesta d’aiuto in salsa trap; alcuni passaggi del testo sono assolutamente positivi anche se proposti con un linguaggio molto on the street.
Opinabile la richiesta di fumare assieme dopo aver preso le cartine. Bisogna sempre cercare di dare un buon esempio… Togliendo quest’ingenuità che è più una moda di stile che altro, è senz’altro accettabile.
Sei
I Giocattoli & Management – Fumo passivo
Ballata dall’esplosione rock, quello di nicchia che i più amano definire indie, che arriva dopo un tappeto sonoro pacato ed un cantato molto descrittivo.
E’ un pezzo che non nasconde nelle sue liriche lo sguardo al mondo che si trova a combattere con la non curanza dell’ambiente che sta mostrando la corda.
Ottimo l’intervento sognante della voce femminile che spezza ed allo stesso tempo richiama attenzione sul messaggio ancor di più.
Sette
Liam & Manesi – Antartide
Un rap cantato o un canto rappato… mettiamola così. La canzone si pone a metà e l’intervento di Manesi sposta un po’ l’asticella più in là. E’ una canzone un po’ relativa sulla ricerca di trovare spazi, su cosa si farebbe per uscire da vite magari più anonime ma esatto riflesso di quel che si è.
Avrei reso un po’ più strumentale l’arrangiamento, invece di lasciare tutto al pc; sarebbe arrivata più potente.
Sei =
Alberto Lombardi – Start again
Il cantautore e chitarrista compone un pezzo che suona a metà tra rock e blues e qualche accento reggae, soprattutto sul modo di cantare le strofe, fatto che mi dà più di un richiamo ad alcune cose di Sting o forse più specificamente dei Police.
Parlo di sensazioni, non di copia ed incolla. Il pezzo comunque funziona ed è suonato benissimo ma per riuscire ad emergere avrebbe bisogno di molta esposizione. Difficile che avvenga.
Sei ½
Clicca su continua per la seconda e ultima parte delle pagelle nuovi singoli 6 marzo 2020.