Pagelle nuovi singoli 5 giugno 2020 a cura di Fabio Fiume.
Tanti big questa settimana sono arrivati ad impreziosire questo parziale ritorno alla vita normale, sperando che anche la musica riprenda vigore… che ne ha bisogno.
Purtroppo devo dire che poche sono le uscite convincenti davvero questa settimana e qualcosa di buono arriva dai rampanti giovani. Non vi resta che leggere
94 Hermanos – Arcobaleno
Trap su base che ha sonorità dance ma non ne sfrutta il ritmo, restando sostanzialmente arrangiata in forma ballad.
Il duo non cammina col testo sui percorsi prestabiliti,quelli tanto cari ai colleghi più famosi, ma parla di un amore che è però insicuro appropriando la potenza della musica alla giusta evoluzione del testo stesso, riuscendo così a comunicare esattamente lo stato d’animo.
Sei +
Manuel Aspidi – Last call
Potente e sicuro qui Manuel, in una canzone a favore del Wwf e lanciata in occasione della giornata mondiale dell’ambiente.
La produzione è internazionale e Aspidi padroneggia bene l’inglese. Buono l’ingresso delle parti corali che rendono più calda la release, che correva il rischio di risultare sennò più scialba, e permettono all’interprete di mostrare quanto sia bella, ma non al pari fortunata, la sua voce.
Sei ½
Carl Brave, Mara Sattei & Tha Supreme – Spigoli
Brave si conferma uno dei più moderni autori del momento, sfruttando la musica che piace ai giovanissimi, quella su cui si poggia il mondo rap e trap, ma senza caderci mai dentro con tutti e due i piedi a livello interpretativo.
Qui poi si avvale della bella voce multistile della Sattei e di Supreme che è indubbiamente il trapper più in vista del momento.
Il risultato è un compromesso che non sà di compromesso, nel senso che può piacere a più palati senza avere infastidire i puritani dei vari stili qui collimati.
Sette
Luca Capizzi – Mariposa
E’ un reggaeton che non ha il coraggio di essere davvero tale, finendo con l’annegare in un pop estivo che supporta correttamente il testo.
Mariposa è il termine con cui gli spagnoli indicano la farfalla e qui, chiaramente non si parla dell’insetto, ma della voglia di essere farfalla in estate, liberi di amare e di posarsi dove si vuole. Breve ma completa, leggera ma con un suo senso.
Sei
Cizco – Si fa
Strofe con un tiro particolarmente accattivante, anche nel testo in cui fondamentalmente ci si rapporta agli altri, preferendosi diversi, fuori dalle classifiche e graduatorie, ma personali.
Più debole l’inciso, giocato più sulla orecchiabilità che sulla giusta evoluzione delle strofe. La scelta interpretativa lo avvicina pericolosamente a Morgan.
Cinque
Cristallo – Casa di vetro
Dalla finestra ci si può perdere, immaginare con il proprio pensiero di arrivare lontano, basta avere il tempo.
Scrive bene ed in maniera originale Cristallo ed anche a livello di sound, ricerca delle evoluzioni continue all’interno dello stesso brano, che creano attenzione in chi ascolta, non permettendogli di distrarsi.
Può richiedere però più ascolti perché non proprio immediata.
Sei +
Danilo Di Florio – Facce nuove a colazione
Più interessante nelle strofe che nell’inciso in cui i suoni utilizzati, dal sapore 80, sono decisamente abusati e dove l’uso degli effetti sulla voce, finiscono col creare confusione.
Meglio le strofe più tirate ed asciutte, sia nella base che nel cantato. La scrittura non è banale però; può far meglio.
Cinque ½
Dj Matrix, Cristina D’Avena & Amedeo Preziosi – Faccio la brava
Fa strano sentire cantare Cristina di chiedere fiducia ad un suo lui, per chiedere libertà per una serata. Ci è riuscito Dj Matrix con un sound non particolarmente originale e contaminandolo un po’ col rap di Preziosi.
Cristina è comunque credibile, basta non pensarla circondata di Puffi! Potrebbe avere un buon successo.
Sei
Dpcm Squad – Una canzone come gli 883
Un insieme di forze sprecate in un brano inutile, che non strappa nemmeno l’effetto simpatia. Perché si dovrebbe ascoltare un pezzo del genere? Cosa lascia non solo al presente ma anche ai nostri ricordi in un’annata già così complicata?
Tre
Elisa – Mare mare
Per la gara radiofonica in corso, quella in cui le emittenti unite stanno cercando di stabilire la canzone regina dell’airplay degli ultimi 45 anni, Elisa ha scelto di reinterpretare il pezzo con cui Luca Carboni dominò l’estate del 1992 e di cui fu talmente pieno da ripetere se stesso quando qualche anno dopo propose Virtuale , su cui ce la ricantavi pari pari.
Chiaramente la versione della Toffoli è molto più pulita, perfetta vocalmente; è anche vero che però ha finito col pulirla anche da quell’aria da vitellone acchiappa prede di cui Carboni era sano portatore in quegli anni, risultando credibile e padrone di un pezzo a suo modo semplicissimo. Bene sì quindi, però un po’ inutile.
Cinque
Tiziano Ferro & Jovanotti – Balla per me
Sin da quando è uscito l’album di Tiziano questo brano era chiaramente il prevedibile singolo estivo. I due ci hanno messo le rispettive prerogative e sono riusciti a giocare d’insieme, senza che nessuno dei due prevaricasse l’altro.
Eppure al pezzo qualcosina manca, va detto, e la cosa è stata addirittura amplificata nell’edizione singolo. Forse ci voleva una maggiore carica ritmica nella base, qualcosa di più potente, più reale del suono da studio, che rendesse il tutto più caldo. Che so, dei tamburi veri, ad esempio, il synth se lo sarebbero mangiato!
E parlando di due artisti “ricchi”, non certo esordienti alle prime armi… Ed anche la fine, non doveva essere tronca, ma procedere verso la festa, verso il ballo. Resta solo una piacevole orecchiabilità, ma loro sono Tzn & Jova, e mica può bastare?
Cinque ½
Stefano Fucili – Bella, bella bella
“Perchè sei bella bella bella, nella notte la mia guida, la mia stella. Fammi venire a naufragare tra le onde dei tuoi occhi di mare…” mi viene in mente la frase che usa la Streep ne’ Il Diavolo Veste Prada , quando dice: floreale a primavera? Avanguardia pura!
Non considerando poi il sound fatto di fischi, “oh oh oh” , e sentori reggaeton che Enrique Iglesias è andato già a nascondersi.
Tre
Francesco Gabbani – Il sudore ci appiccica
E Gabbani scoprì la dance. Non che lui non ci avesse già fatto muovere, ma qui si è spinto un po’ più in là anche come sonorità. Come sempre fa un effetto simpatia come pochi altri, e questa è un’arte che gli è propria.
Tra l’altro riesce da sempre a non essere nemmeno stupido in quel che dice, che non è prerogativa di chi propone le cosiddette canzoni per l’estate. Lui fa proprio estate, ecco!
Sette
Gazebo – I Like Chopin 2020 version
Gazebo è uno di quegli artisti iconici degli anni 80, uno di quelli che con una manciata di canzoni è riuscito a farsi ricordare per sempre e I Like Chopin è regina tra queste.
Oggi la riarrangia ma non se ne capisce il perché. Il pezzo non compie nessun compleanno importante, compiendo 40 anni nel 2023, e soprattutto non l’ha così riattualizzato nei suoni. Anche perchè diciamocelo non ne ha assoluto bisogno.
Nove ( alla canzone in sè ) Quattro ( alla nuova veste, nemmeno troppo nuova )
GionnyScandal – Pesca
E’ un omaggio del cuxo, la venerazione. Potrebbe averla scritta Tinto Brass. Come uomo come posso dargli torto? Come critico invece cosa posso dire? Cosa devo dire soprattutto?
Posso mai osannare la variazione su tema, con tanto di esempi che vanno dall’ortofrutticolo all’ astronomico, passando per il ginnico su salsa trap?
Tre
Fabio Greca – I tuoi occhi
Canzone modesta nell’insieme. Tutto è già sentito; sembra tirata fuori da un cd anni 90. Anche la voce, per quanto bella e pulita, è arrangiata con echi ed effetti che fanno proprio quel periodo lì.
E sinceramente credevo non mi sarebbe capitato di sentire più frasi finite con “ teah”, “meah”, che nemmeno Facchinetti negli anni d’oro.
Quattro
Rocco Hunt – Sultant’ a mia
E’ stata pubblicata come regalo per i fans che hanno reso speciale quest’anno per il rapper salernitano. Il pezzo è un romantico risveglio, una voglia di riappropriarsi dell’intimità che ci è stata per mesi negata.
Il senso del sentimento arriva, credo pure a chi non capisca il napoletano, così come però quell’esigenza di affrettare un po’ troppo i tempi. Il pezzo avrebbe avuto infatti bisogno di uno special, fosse anche un disimpegno, due frasi buttate là a cambiare l’inerzia. Invece nulla.
Sei
Vincenzo Incenzo – Un’altra Italia
Testo importante che parla di chi pensa solo al profitto, pur quando sta di fronte a chi, con le maniche rimboccate, lavora per aiutare gli altri, sotto l’acqua, sotto le macerie.
E c’è da sperare che torni l’alba in un paese dove i cervelli non debbano emigrare, non si aspettino file immense per farsi degli accertamenti e dove la minoranza non perda la voce, di fronte ad una casta che fa solo il proprio interesse. Un paese che sia un’altra Italia.
Otto
Jaqueline – Arizona
Interessante sia come voce che come mondo musicale, un po’ meno come pezzo, che ha un testo troppo confusionale, in cui il giocare con l’inglese non arriva in aiuto.
Non c’è il brano quindi, ma c’è una strada che tutto sommato non è granché battuta e Jaqueline potrebbe percorrerla con proprietà di stile. Beneficio del dubbio.
Sei =
Clicca su continua per Pagelle nuovi singoli 5 giugno 2020 seconda e ultima parte.