Pagelle Nuovi Singoli a cura di Fabio Fiume… il recupero del 4 e 11 dicembre.
Cari lettori, dopo due settimane di stop, dovute al personale trasloco, ( anzi ringrazio chi si è interessato alla mia salute o si è preoccupato che fossi stato licenziato ), eccovi una piccola sorpresa: le pagelle di alcuni dei brani usciti proprio nelle stesse settimane. Recuperarli tutti era impossibile, però ho fatto del mio meglio per non perdermi e non lasciare a bocca asciutta voi che tanto avete dimostrato di aspettarmi.
Spero la cosa vi faccia felici ed apprezziate l’impegno che, vi assicuro, non è stato facile, visto il periodo di zona rossa piombato proprio mentre io dovevo cambiare casa, lasciandomi completamente senza aiuti. Magari quelli a cui non sto particolarmente simpatico potranno goderne: ebbene si! Ho fatto tutto da solo!
Partiamo subito ma ricordate, venerdì nuovo appuntamento con le pagelle nuovi singoli relativi alle uscite della settimana del 18.
Antonino & Emma – Have yourself a merry little Christmas
Solo ascoltandolo adesso mi sono reso conto che forse Antonino avrebbe dovuto incidere prima un disco di Natale; la sua voce sabbiata e penetrante si presta particolarmente a queste atmosfere e fa già da sola lucciole intermittenti sull’albero e case colorate a festa. Il duetto con Emma è cosa già testata in passato, forse qui meno funzionale alla causa, ma comunque ben calibrato nelle proporzioni e nelle armonizzazioni. Il pezzo poi fa già calore da sé.
Sette
BoroBoro & Fred De Palma – Obsesionada
Si racconta di un rapporto in cui lui è il principe dei pensieri di una lei ossessionata, che accetta pure di darsi ben sapendo che lui poi non si fermerà con lei ma uscirà a ballare per rincasare con altre tre. Lui poi le chiarifica il tutto: “non sento nada, ti rispondo mai prima delle tre e per dirti solo dai vieni da me”. E lei? Niente, torna li. Ora o è cretina lei o chissà quale amante sia lui da non poterne fare a meno!
Testo raccapricciante su una base piuttosto solita e modaiola e della durata di un gatto in tangenziale. Eppur quando finisce puoi gioire, altrimenti chissà quali amenità poteva ancora dire! Avrà successo sicuro.
Quattro =
Bugo – Quando impazzirò
Mi ha fatto pensare per mood, arrangiamento, ad alcune cose di Ivan Cattaneo degli anni 80; ve la ricordate Quando tramonta il sol oh oh, la gente balla… ecco quella! E’ un pezzo estremamente simpatico, pieno di tutte quelle cose che si pensano ma non si dicono, che si vorrebbero fare ma non si fanno. Anche le voci in alcuni punti sono trattate con effetti anni 80. Funzionale, irriverente, ficcante.
Sette
Sal Da Vinci – Il cielo blu di Napoli
La melodia è sempre stata pane fondamentale per la voce di Sal che proprio di suo sa dare traettorie pittoriche alle note. Il problema di questo brano però è che suona un po’ vetusto, esattamente ancorato a 20 anni fa, al tempo di brani come In Assenza Di te della Pausini e giù di li. All’epoca ce n’erano tanti similissimi.
Cinque
Matteo Faustini – La bocca del cuore
Intimità a go-go in questo pezzo soffuso di pensieri che affollano la mente ed il continuo rimurginarci sopra. “Le cicatrici sopravvivono anche alla felicità” è un’iconica frase verità che credo chiunque abbia provato almeno una volta nella vita e Matteo risulta credibile nei toni, nel porgere tali parole, nell’incertezza di una voce che è solo apparente ed invece è centrata sul pezzo.
Sette ½
Tiziano Ferro – Casa a Natale
Sicuramente un pezzo uscito più per sposare il periodo delle feste che per effettiva capacità di “essere singolo”, questo brano ha purtroppo una prevedibilità sconcertante per un artista navigato come Tiziano, che ha co-firmato con Giordana Angi la canzone.
Viaggia su un binario che sai già dove va a parare. Arriva la nota con la sillaba allargata dove te l’aspetti, la voce che s’imbrunisce ed inspessisce proprio dove sai già che sarà così, ed il risultato è potresti sbadigliare facilmente mentre ascolti. Manca quella tensione che Tiziano sa dare alle sue ballate, manca quella frase tipica che vale tutto un testo, manca il Tiziano che ho sempre dimostrato d’amare. Se in un album ci può stare come canzone di ultime posizioni da track list ( ed anche questo non è comunque solito per Ferro ) come singolo è davvero inutile.
Quattro
Deborah Iurato – Voglia di gridare
Ma perché ha aspettato così tanto per proporsi con la sua reale età Deborah? Adesso è chiaramente più complicato strappare attenzione dopo che è passato l’attimo di riflettore acceso addosso e lo si è sprecato con canzoni di melodia trita e ritrita, solite e per nulla identificabili con la voce.
Adesso c’è, ed è già da qualche singolo, un’originalità più marcata, forse il rinunciare alla bella nota a tutti i costi per essere di servizio alla canzone e non viceversa. Insomma ha smesso di fare gli esercizi di bel canto ed è venuta fuori l’artista. Piacevolissima.
Sette
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