Pagelle nuovi singoli del 20 marzo di Fabio Fiume.
Anche noi di All Music Italia non smetteremo mai di dirvi STATE A CASA! Certo che la cosa è più facile se c’è un po’ di musica nuova da ascoltare e come sempre io ve la segnalo qui nella mie pagelle del Venerdi.
Pronti a scoprire cosa penso delle nuove uscite e se siete d’accordo con me? A voi lettura e ascolti.
Si ricorda che si tratta del solo parere di Fabio Fiume e non di tutta la redazione di All Music Italia e che i voti espressi al termine delle mini recensioni non mettono in relazione alcuna artisti diversi tra loro, ma essi sono attribuiti alla canzone in base alla carriera dell’artista che la propone ed all’importanza che essa assume nel percorso dello stesso.
Annibale – Altrove
Ballata abbastanza condivisibile ( soprattutto adesso ) sulla voglia di fuggire, scappare via verso il proprio senso di libertà.
La resa canzone però è abbastanza piatta, non ha evoluzione precisa nell’avanzare, ed è cantata in maniera piuttosto monocorde. Qualche bella idea nell’arrangiamento però.
Cinque
Ivan Francesco Ballerini – Gufo grazioso
La storia che c’è dietro a questo pezzo va spiegata altrimenti arriva come anacronistico.
Il disco di Ballerini racconta dei nativi americani e questo pezzo è la leggenda fantasiosa dell’incontro tra Gufo Grazioso e Nuvola Rossa.
Certo, per seguire bisogna calarsi in quell’immaginario altrimenti il brano fa quell’effetto di cui prima: anacronistico.
Senza Voto
Casa Del Vento – Mare di mezzo
Suggestiva la creazione di questa canzone che nasce da una chitarra nata con i legni recuperati dai barconi dei migranti recuperati dal mare di mezzo, il mar Mediterraneo.
Il pezzo prova a mantenere la stessa suggestione ma, seppur ben suonato, lascia la forza più agli assoli di chitarra che al testo che ha anche qualche passaggio discutibile.
“Anche se non ti risveglierai, questo legno non affonderà… un giorno suonerà”. Non penso che quei poveri sventurati si pongano questo alto pensiero di che sarà delle barche con cui provano a salvarsi!
Cinque
Cizco – Candida
Insopportabile lavoro sulla voce, che non sposa oltretutto con la tematica rock del brano.
Per un arrangiamento vocale del genere ci vorrebbe un rapporto più potente tra le chitarre e l’elettronica.
Inciso è poi molto debole e la seconda strofa ripetitiva ed evanescente. Chiusura affrettata, ma verrebbe da dire per fortuna!
Tre
Colombre – Per un secondo
Quel che racconta questo pezzo credo che lo abbiamo provato tutti almeno una volta nella vita.
Arrangiamento musicale che ha diversi elementi di fine sessanta, inizio settanta. Qualche momento di pausa rovina la tensione del pezzo, che avrebbe il suo perché.
Chiusura spezzata, orrenda, laddove ci sarebbe stato bisogno di un’evoluzione.
Quattro ½
Cortellino & Yane – Un sorriso
Sound molto suonato, piacevole da sentire in un periodo in cui si privilegia il synth. Il messaggio del pezzo è senz’altro positivo, anche se si poteva trovare qualche frase per il testo meno scontata o prevedibile, come ad esempio nell’inciso.
L’inserto rap è come sempre il dazio da pagare per risultare contemporanei, ma c’è da dire che qui è completamente sconnesso dal resto del brano, non sfruttandone nemmeno l’arrangiamento base.
Quattro ½
Disco Zodiac – Supereroi
Buon bit, per questo brano che pesca un po’ da ogni decade della fine del secolo scorso.
Si canta di un amore per una lei però impegnata ma sofferente. “Sono stanco di saperti ancora in mano a lui” dice. Cosa comune a tanti. In alcuni momenti la voce mi ha fatto pensare al primo Luca Carboni.
Pezzo assolutamente funzionale e buono per un lancio.
Sette
Daniele Fortunato – Mancini maldestri
Brano sui generis, quasi totalmente chitarra e voce, suona come una di quelle composizioni che ancora devono passare per lo studio di registrazione ed essere completate con un arrangiamento idoneo.
Così, nonostante il pezzo abbia una sua delicatezza sia nel testo che nell’interpretazione, un po’ alla Ivan Graziani, risulta ancora un filo troppo amatoriale. La base c’è.
Cinque
Gesuè – Notte
Come da titolo questa canzone trascina in un mondo sonoro d’accompagnamento notturno, quello che ad esempio sarebbe utile durante giri senza meta in città. Nella notte ci si confonde tutti, le differenze sono meno nette e si può riflettere anche su ciò che si è.
C’è un’atmosfera indovinata che ben è sorretta dalle chitarre.
Sette
Giallorenzo – Esselunga stabbing
Perché si dovrebbe ascoltare un pezzo solo chitarra e voce, che sembra suonato in camera propria, come se si stesse strimpellando ed imparando?
Per giunta cantato in maniera scoordinata da una voce che potrebbe essere quella del mio vicino che sta giocando appunto con lo strumento. Senza entrare nel merito del racconto/non racconto.
Tre
Giannini – Sto troppo bene
Il paragone con i pinguini regge in quanto uccelli che formano coppie durature e s’impegnano perché il loro piccolo mondo di uova da covare, pulcini da crescere e cibo da cercare, vada come deve andare.
Lui qui è completamente perso per lei e lo canta con una gioia su una base però un po’ povera, un semplice bit portante e poco altro, tutto synth. Sta talmente bene con lei perché profuma sempre di domenica di cui gli ricorda il ragù.
E vabé il ragù ha un bellissimo odore effettivamente!
Sei +
Chiara Grispo – Wrong or right
Il pulcino sta crescendo! Chiara Grispo, amica di Maria di qualche tempo fa, torna dopo un paio di stagioni con un sound elettronico che spinge verso la dance senza mai però entrarci con entrambi i piedi.
C’è molto lavoro, soprattutto sulla voce, per un risultato internazionale che si avvicina ai mondi sonori di Ellie Goulding, tra le altre.
Sei ½
Icaro – Tutti i baci che volevo darti
Anche questa canzone è figlia del momento che stiamo vivendo. Però è delicata, oserei dire preziosa.
A volte è necessario anche che una canzone causi una lacrima, magari proprio per i tanti che non hanno capito cosa vuol dire ammalarsi, sentire arrivare la fine e non poter nemmeno salutare chi si ama.
Delicata anche l’interpretazione e del resto parole così, per far centro, non vanno urlate. Forse è il trasporto del momento, boh! Sarà…
Nove
Ipantellas & Marley – Resto qui
Ancora un pezzo scritto in funzione di ciò che stiamo vivendo. Si parla apertamente di virus ( consigliando di stare a casa), e delle voglie di ognuno di noi di tornare alla normalità, persino quella da cui fuggivamo.
Chiaramente il testo è un insieme di frasi fatte, ma ammetto che musicalmente è arrangiato con una certa allegria estiva di fondo che, ora come ora, può solo fare bene e risultare benaugurante.
Senza Voto
Jalisse & Teodasia – Non aver paura di chiamarlo amore
Li ho trovati molto Evanescence in questo ritorno i coniugi Ricci, in arte Jalisse. Il pezzo mostra un po’ la corda dal punto di vista radiofonico, mentre di quello sonoro è chiaramente attaccato a cose di moda una quindicina d’anni fa.
Però accende ancora una volta la lampadina sulle belle doti vocali di Alessandra che approccia sempre meglio anche ad altri stili fuori dal suo più consono pop lirico.
Sei
J-Ax & Annalisa – Supercalifragili
J-Ax, che riesce sempre a trovare la sua fetta d’originalità, dove è qui? Questo pezzo ha il suo momento forte proprio nell’attimo in cui finisce con l’assomigliare ad una versione decelerata di Talk Dirty di Jason Derulo, cosa già fatta dagli amici Boomdabash con l’ Amoroso per il Mambo Salentino.
Non salva nemmeno Annalisa, giacché la sua bella voce non viene messa a sufficienza in mostra da un inciso troppo costretto per lei. Inoltre questi tagli, chiusure dei pezzi, che li rendono degli spot pubblicitari hanno stufato.
Quattro
Kram – Ferma il mondo, voglio scendere
E’ un pezzo di denuncia verso tante cose che nel mondo non vanno, dove il mondo è l’umanità.
La costruzione del pezzo è precisamente pop, con strofe di esempi valenti e preparazione all’inciso con buona esplosione poi nello stesso.
Non manca lo special, anche se ha la pecca di non crescere ma di ripiegare un po’ nell’intensità.
Sei +
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