19 Marzo 2021
di Interviste, Recensioni
Condividi su:
19 Marzo 2021

Pagelle ai nuovi singoli italiani in uscita il 19 marzo 2021

Da Achille Lauro a Nico Arezzo, dai Tazenda a Cmqmartina ecco le recensioni ai nuovi singoli della settimana

Pagelle Nuovi singoli
Condividi su:

Achille Lauro – Marilù

Nella continua irrequietezza stilistica Lauro approda adesso quasi allo stornello romanesco, almeno per le strofe, prima di lanciarsi in un inciso decisamente più pop. L’apertura però fa tanto primavera, voglia di belle giornate e finestre aperte e nonostante tutta questa schizofrenia artistica potrebbe confondere, continuo a pensare che ci sia un percorso che meriti di essere seguito. Poi certo, alcune cose riescono meglio altre meno. Qui siamo a metà.
Sei


Arianna Luzi – Tu

La bravura vocale, in questo caso la leggiadria di alcune note, dovrebbe essere canalizzata in pezzi che possono aiutare a venire fuori dal guado delle belle speranze che non vogliono rimanere tali. Arianna può e deve fare queste cose, ma deve sicuramente trovare prima la canzone giusta che le permetta di farsi accendere un grande riflettore addosso. Se si parte già così è sicuro più complicata. Prova comunque nel suo e quindi sufficiente.
Sei


Michelle-Marie – Perché il mondo è così pazzo

La cantautrice francese arriva anche in Italia con questo pezzo che nasce a seguito delle problematiche della sua terra che tutti abbiam potuto vedere durante il 2019, prima che la pandemia sedasse anche quei problemi. L’esposizione è un po’ fiabesca e non così incisiva; sembra quasi raccontare ai bambini il malessere del mondo, perdendo chiaramente la valenza in quanto canzone e guadagnando più in quello delle filastrocche.
Cinque


Meazza – Le parti peggiori

Nonostante il pezzo sia sufficiente nella sua costruzione, assolutamente moderna e cioè a cavallo tra una cantautorato molto “slangato” ed il rap, non rinuncia a quell’intrusione d’autotunes, davvero inutile, che probabilmente è solo l’ancora per restare attaccati alla moda del momento. Sound base molto 80 e anche questo è moda del momento.
Cinque ½


Naelia & Fabrizio Bosso – Se ci guarirà il tempo

Amati contro ogni disordine, oltre tutte le pandemie e i dolori del mondo” . Ecco, cominciamo già male! Ma che vuol dire “amati oltre tutte le pandemie”? E’ una frase azzardata nel mezzo di una canzone che, vorrebbe parlare della capacità di avere la forza di volersi bene nonostante le difficoltà, ma che si cerca di rendere attuale mettendoci dentro la parola chiave dell’anno! Il bellissimo intervento di Bosso, la salva da un’insufficienza più pesante.
Quattro ½


ReiNo – Io e te

Ambientazione dance clubbing, indovinata nella musica ma molto generalizzata nel testo, che parrebbe raccontare la stanchezza di una storia ma lo fa con frasi slegate tra loro. Se si chiudono gli occhi e si pensa di star ascoltando un prodotto internazionale, il tutto comunque arriva piacevole e caldo, grazie all’impressione delle percussioni, chiaramente synth.
Sei ½


Luca Rustici – Red rain

Il celebre pezzo di Peter Gabriel viene rivisitato in versione asciugata da qualsiasi orpello e lasciata galleggiare maggiormente sulla pienezza della voce di Luca, qui anche un po’ effettata con i mezzi alla moda. Il pezzo fa chiaramente la differenza comunque; è proprio un fatto di costruzione, di divisione delle parti che rivela il grande mestiere di chi l’ha concepito. Della versione di Luca condanno solo gli effetti sulla voce di cui prima, ma quelli… li condanno sempre, fatevene una ragione!
Sei


Masa Squiat – Cercando me

Inciso costruito per essere memorizzato facilmente in questo pezzo che parla della fine di una e della ricerca di venirne fuori, senza però cadere in vizi più gravi. Il mood è positivo e quindi gli si perdona anche qualche “sguaio” di troppo nel testo, dove la parolaccia facile a volte appare senz’altro gratuita. Dopo lo special poteva ricadere in un ulteriore inciso.
Sei


Tazenda – La ricerca del tempo perduto

I Tazenda sono stati tantissime cose nella loro trentennale carriera, cosa dovuta anche ai cambiamenti, costretti o meno, della voce leader. Qui si canta a più voci, del resto tutti avevano già dato prova di poter sostenere i pezzi. Qui c’è una bella esplorazione di stili, che richiama non solo le loro radici ma anche una componente pop/cantautorale a cui si sono avvicinati soprattutto nel nuovo millennio. L’inciso non a caso fa tanto Modà.
Sei +

 

Precedente