Pagelle nuovi singoli 15 gennaio 2021 a cura di Fabio Fiume.
Uscite importanti questa settimana e chiaramente le pagelle del venerdì non potevano non trattarle. Tuttavia non mancano come sempre tanti, tantissimi emergenti perché All Music Italia è per tutta la musica italiana. Cominciamo subito…
Annibale & Peppoh – Storia di un cantautore
Cantautore moderno nella scrittura, unisce la contemporaneità di suoni e linguaggio con un istinto melodico tipicamente partenopeo, di quello però ispirato ai cantautori di serie A, quelli che sapevano metterci influenze varie nel loro cantato. L’intervento rap di Peppoh è chiaramente il tocco di attualità ma, al contempo, nel brano sta bene, è perfettamente integrato e non appare affatto forzatura.
Sei ½
Barreca – E’ tutto qui
Linguaggio pop, sia musicale che a livello di postproduzione, il pezzo è gradevole all’ascolto. Questo rende chiaramente anche prevedibile però l’evoluzione del pezzo. La voce di Barreca ha comunque colore interessante e potrebbe trovare in pezzi più incisivi il suo mood perfetto. Comunque accettabile nell’insieme.
Sei
Mario Biondi – Cantaloupe island
Il celebre pezzo di Harbie Hanckok degli anni 60 ( e che io per un fatto anagrafico trovo molto familiare nella versione degli Us3 nei 90) viene qui rivestito con la vociona importante del nostro crooner, spesso votato anche a musica meno confidenziale. Il risultato è piacevole, ballabile, ben prodotto e stilizzato; non aggiunge però nuovi tasselli alla carriera del nostro ma solo una possibilità di essere fiammante sui palchi nel proporla…se sui palchi prima o poi si torna.
Sei
Sofia Buscè – Milena
Musicalmente molto chiara, con delle belle influenze finanche popolari, ha un buon corpo dato dalla pasta vocale certa appoggiata su una strumentazione piena. Inciso un po’ lasciato andare, a livello di testo, rispetto alla cura delle strofe. Buoni gli interventi blues/country delle chitarre.
Sei +
Capitale – 23 Giugno
Rock piuttosto genuino dal punto di vista dei suoni a sostegno di un brano introspettivo, in cui si esamina quanto si sia maturati, quanto si sia imparato dagli errori. Suona tutto però un po’ sentito, chiaramente comodo ad orecchio ma con poca personalità. Nota positiva lo special musicale con cui il brano termina, gestito anche con suoni ed echi che rimandano a spazi aperti, pure se un po’ cupi.
Sei =
Celeste Caramanna – Tana libera tutti
Si parte dal titolo che chiaramente sottolinea la celebre frase che si usa giocando a nascondino, quando sei l’ultimo e salvi tutti quelli scoperti. Un po’ rappata, anzi parlata, per piacere alle mode del momento, poi apre al cantato. La voce di Celeste non è particolarmente virtuosa ma è personale e riempie una base invece abbastanza semplice e totalmente da studio. Forse la ritmica l’avrei resa più realistica ma il pezzo ha comunque una sua identità.
Sei
Emilio Carrino – La signora felicità
Mi ha ricordato, tranne che per l’accento, Antonio Maggio e le sue canzoni simpatiche ma con morale annessa. Carrino fa comunque centro con un brano che si lascia ascoltare grazie ad un motivo che incalza, dei raddoppi vocali che danno colore sull’inciso ed appunto un racconto che vede la felicità come una signora che si concede a tanti, però a tempo debito suo. Un pezzo del genere però ha un limite che è quello di poter stancare in fretta. Comunque più che sufficiente.
Sei+
Matteo Costanzo – Eterno
Ballata romantica ma anche molto contemporanea come testo, che mischia uscite più auliche ad un linguaggio più immediato e “on the street”. La dinamica del brano crea attenzione, grazie a prese di forza improvvise che rompono una linearità melodica che rende rilassato un pezzo che invece non lo è. Il finale fa tanto Grignani e periodo Fabbrica Di Plastica.
Sei ½
Emma e Alessandra Amoroso- Pezzo di cuore
Molto Amoroso nelle strofe, più Emma nell’inciso, tanto Dardust nelle sonorità dello stesso. Un trittico che ha miscelato le prerogative di tutti per un brano di quelli che ti si appiccicano in testa e che hanno liriche di facile presa per diversi tipi di cuori, dagli affranti agli speranzosi, dagli impavidi agli scoraggiati, da quelli che ne hanno perso pezzi a quelli che aspettano di ritrovarne. Le due ne escono forti con un pezzo che si va a porre tra le cose buone nella carriera di entrambe.
Sette
Esseoh – Costellazioni
Buon pezzo di matrice transoceanica da parte di Esseoh, che però è rimasto particolarmente impressionato dalle sonorità made in usa che ha tenuto con sé anche la fastidiosissima pronuncia delle T. Precisazione a parte, il singolo funziona molto, ha buone evoluzioni strofa/ritornello e quest’ultimo, nello specifico, è anche molto orecchiabile e memorizzazione.
Sei 1/2
Nick Luciani & Calibro 40 – Incantesimo e magia
Sovrapposizione di canto e rap per questo brano, già edito a suo tempo, che mette assieme Nick ed il rapper Calibro 40, non nuovo a questo tipo d’operazioni. Il risultato è filo kitsch. Luciani canta sempre in falsetto e forse, per avere una sua identità fuori dalle campagne dove pascolava con gli altri cugini, mentre per il rapper sarebbe il caso di lanciarsi, magari, in qualche collaborazione con personaggi più attuali, per sperare di ottenere un’attenzione mediatica che vada al di là della notizia data al momento.
Quattro ½
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