Pagelle Nuovi Singoli in uscita il 10 aprile redatte da Fabio Fiume.
Continua la moria di nuove uscite “big”. Questa settimana ci pensa Nek ad arrivare sul mercato con un inedito,
Gigi D’Alessio estrae un nuovo singolo dal suo ultimo album e Fedez che arriva in appoggio dell’emergente Cara.
Per il resto tantissimi giovani talenti o brani che nascono dalla quarantena forzata, alcuni davvero degni di nota, altri troppo stereotipati. Una cosa è certa che se la settimana prossima mi giunge un altro brano sul CoronaVirus, sul “restate a casa”, sul “Andrà tutto bene”, sul “ci abbracceremo ancora”, eviterò pure di sentirlo. Perché? Perché mi sento davvero in difficoltà in quanto la maggior parte di questi brani E’BRUTTA!
Il problema è che trattando di un argomento troppo delicato sembra indecoroso ed insensibile bocciarle. Per cui inserirò dalla prossima settimana solo quelle che, a mia opinione, val la pena di considerare. Le altre mi asterrò da frasi di circostanza; per quelle ci pensano già loro, le canzoni, che ne sono piene zeppe.
Per le pagelle nuovi singoli si ricorda che si tratta del solo parere di Fabio Fiume e non di tutta la redazione di All Music Italia e che i voti espressi al termine delle mini recensioni non mettono in relazione alcuna artisti diversi tra loro, ma essi sono attribuiti alla canzone in base alla carriera dell’artista che la propone ed all’importanza che essa assume nel percorso dello stesso.
Cominciamo…
Matteo Alieno – La luce dentro di te
C’è un bel senso di confidenza in questo brano, un modo molto delicato di dichiararsi. Il cantato è un po’ zoppicante, ma per questo tipo di canzone la precisione non è forse la prima cosa che deve arrivare.
Certo se miglioriamo un po’ male non si fa, pure perché non si può mica stare sempre soltanto chitarra e voce?
Sei +
Joe Barbieri, Fabrizio Bosso, Luca Bulgarelli, Sergio Cammariere & Tosca – Tu, io e domani
Sapienza jazz, spruzzata di bossa, una leggera cadenza di suadade ed ecco che lo stare lontani qui diventa una cosa costruita proprio per rendere magia.
Il cantare delicato di Barbieri e Cammariere, sempre un po’ come se non volessero svegliare il bambino che dorme nella stanza a fianco, è puro trasporto per le orecchie.
A Tosca poi basta semplicemente aleggiare con vocalizzi su di loro, che riempie, riempie l’anima. La tromba con Fabrizio poi sembra che parli mentre Luca col contrabbasso pare ci faccia l’amore. Notevole.
Otto
Francesco Bertoli – La mia città
Allegro pezzo pop, godereccio, di quelli tipici della bella stagione, racconta in realtà attraverso nitidi ricordi, un rapporto che sta finendo.
L’arrangiamento avrebbe potuto guadagnare un po’ di potenza, soprattutto nell’inciso, dove una vera batteria avrebbe fatto la differenza. Orecchiabile senza impegno.
Sei
Michele Bitossi – Il mio lato oscuro
E’ un’uscita da una depressione, accettando che si può tornare a ridere non avendo più scuse per non farlo. Il motivo è orecchiabile e l’arrangiamento, fatto di pause e ripartenze è particolarmente adatto al senso di ripresa che la canzone vuole comunicare.
Il suono principale che accompagna l’inciso è figlio di una dance un po’ troppo sentita però.
Sei +
Cara & Fedez – Le feste di Pablo
Questo brano era già uscito poco tempo fa e viene rieditato con l’aggiunta di Fedez. Cara è moderna nel modo d’interpretare, con una vocina piccola ma che riesce ad essere buona interprete per cose del genere.
Federico arriva invece a rafforzare le basse vocali che qui mancavano proprio e poi con una strofa tutta sua. Pezzo carino, senza pretese di restare ma ben incastrato nell’attualità.
Sei ½
Marco Castello – Porsi
Racconta il periodo della scuola, con tutti i pensieri tipici degli adolescenti, dagli scherzi dei compagni, i giochi proibiti, il professore per cui sei intelligente ma non ti applichi.
L’esposizione è un po’ noiosa perché basata su un giro che si ripete praticamente all’infinito e lascia spazio ad un’attesa che viene invece disattesa.
Cinque =
Gigi D’Alessio & Giusy Ferreri – Non solo parole
Sembra nei suoni più vicina alle ultime produzioni di Giusy, spesso coadiuvate da Takagi & Ketra, che agli arrangiamenti di Gigi, che invece melodicamente sta proprio nel suo.
La combinazione dei due funziona bene; è come un abbraccio in cui però riesci a distinguere bene le braccia di entrambi, che mantengono le loro prerogative.
Sei ½
Miki Del Cambio – A volte sbaglio a volte no
Sentori r’n’b appena, appena accennati, ma sufficienti a separare la canzone da da una tradizione più italica. Non vuol dire che sia sempre un bene eh, s’intenda!
Qui, ad esempio, sembra un pezzo di Paolo Meneguzzi di 15 anni fa. Ha quella stessa efficacia radiofonica, ma un qualcosa che al secondo ascolto corre il rischio di farti dire uffa!
Sei =
Dionisio – Su-spire
Partenza soft, quasi alienante, poi esplode in un inciso rock in cui mancano però dei bassi potenti che bilancino la voce del vocalist che quando sale si acutizza. Oppure un raddoppio vocale sempre nell’inciso pure non avrebbe guastato.
Bei cambi passo sia musicali che nelle intenzioni dell’interpretazione.
Sei =
Fulvio Effe – L’istante di un brivido
Una lettera accorata al padre, una promessa che è indubbiamente personale. La resa canzone però è un po’ debole, perché il pezzo sta tutto lì, sulla stessa piccola gamma di note, un arrangiamento che si ripete, un inciso corale che sembra partire ed invece resti in attesa di una battuta che non arriva.
Poteva essere sviluppata meglio.
Quattro ½
Riccardo Frail – Eroi
La scrittura di Frail fa tanto quella di Kekko Silvestre dei Modà, privata però di quell’irruenza passionale che lui ci mette dentro, risultando sicuramente potente.
Quel che manca a questo brano, comunque abbastanza tradizionale, manca proprio questo: la forza, l’impatto.
Cinque
F.U.L.A. – Maldafrica
Arriva il canto di chi è immigrato, o figlio di, e sente all’improvviso il bisogno di ricercare le proprie radici. E’ un rap che però ha suoni elettronici che s’ispirano a mondi lontani tribali.
L’inciso poteva essere gestito meglio, anziché ripetere ossessivamente il concetto. Il pezzo però nell’insieme arriva.
Sei
Leo Gassman – Maleducato
Il concetto del brano potrebbe anche dare un lasciapassare facile al giovane Gassman, ma questo pezzo è ripetitivo in maniera quasi fastidiosa, cantato con fare scoordinato, verrebbe da dire alla Rino Gaetano, con una differenza, che avendo Leo una voce educata e pulita, stride non poco rispetto all’illustre paragone, che faceva invece proprio la sua cifra stilistica, oltre che nei testi, proprio nell’esposizione disordinata della sua voce.
Un deciso passo indietro per Leo.
Quattro
Giaime & Shiva – Chic
Loro sono due di quelli più in vista nella rampa di lancio del mondo trap, e qui sono in collaborazione per un pezzo che però , pure se dal ritmo un filo più romantico, non si scosta dalle tematiche tipiche dello stile: fumo, pistola, lei che è la “meglio bitch”, come se fosse un complimento.
Insomma, somme di energie per ottenere sempre la stessa cosa.
Quattro
Gnut & Smart Flying Doves – Vola colomba
Nata dalla volontà di Gnut, di ricontattare altri amici musicisti persi nel tempo, in questo momento di quarantena e lontananza dagli altri. Ok l’idea, ma la canzone è un po’ troppo naftalinica e tra l’altro, essendo il pezzo dedicato alla Trieste non italiana in quegli anni, c’entra pochino col contesto attuale.
La resa poi, forse voluta, non so, fa tanto litania cantata nella villa a Capri nel film Totò A Colori.
Quattro
Hype Zulu – Giorno X
La matrice generica sarebbe il pop, ma sia l’arrangiamento che anche diversi momenti cantati propendono più al rap. Base povera, ma pezzo dal senso compiuto sia come testo che come forma canzone.
Voce acerba e con qualche cadenza, pronuncia, abbastanza esplicita del luogo di provenienza.
Sei
IPesci & Arianna – Sta bene
Altra canzone sulla quarantena e su cosa si vede in tv, attraverso i tg che diffondono paura. Si è scelto un sound ritmico che richiama decisamente gli anni 80, su cui il duo rappa e la cantante intona l’inciso con un falsetto particolarissimo, vibrati annessi.
E’ figlia del momento di certo, ma avrebbe potuto funzionare anche poi, con un altro testo, magari più estivo. Comunque più che sufficiente.
Sei +
Kharis – Da solo
“Dai togliti i vestiti ma copriti l’anima” per un testo trap mi sembra quasi un miraggio. Kharis riesce a raccontarsi ed a raccontare una storia senza bisogno di cadere nei luoghi comuni per lo stile… che vengono fuori solo in un paio d’occasioni.
Perché c’è sta fissa di bruciare il cash? Il cash, il cash, il cash…
Sei
Locubia – Doccia gel
Restare assieme, lasciarsi andare o dare seguito al pensiero che non si sta più bene? Questo il tema della canzone che racconta in maniera abbastanza nitide un quotidiano di coppia, che ci puoi vedere quasi le stanze in cui si svolge la storia.
Mica è cosa da poco per un cantautore? Il cantato è un po’ annoiato ma, alla fine, lui la scelta la fa con un “ti ho gettato dentro all’umido”.
Sei ½
Clicca su continua per la seconda e ultima parte delle pagelle nuovi singoli del 10 aprile.