Pagelle nuovi singoli 1° maggio 2020 a cura di Fabio Fiume.
Un bel po’ di uscite questa settimana, tanto che non sono riuscito a stare dietro a tutte. Arrivano anche un bel po’ di artisti noti con le loro produzioni nuove e, come sempre, non mancano tanti emergenti.
Come dicevo, ci ho provato a stare dietro a tutti, ma avrei dovuto praticamente vivere solo per questo.
Ho preferito dedicare più ascolti a meno brani che sentirli tutti ma senza la possibilità di più prove. Non me ne vogliate, sono andato assolutamente a caso… e devo dire che sono cascato pure benino, perché questa settimana ho bocciato molto poco! Buona lettura
Si ricorda che si tratta del solo parere di Fabio Fiume e non di tutta la redazione di All Music Italia e che i voti espressi al termine delle mini recensioni non mettono in relazione alcuna artisti diversi tra loro, ma essi sono attribuiti alla canzone in base alla carriera dell’artista che la propone ed all’importanza che essa assume nel percorso dello stesso.
Partiamo subito con le Pagelle nuovi singoli.
Biagio Antonacci – Per farti felice
Spesso, quando si tratta di prodursi in pezzi estivi, Biagio è particolarmente centrato ed anche stavolta nel bersaglio va proprio al centro.
Questo brano è fresco nelle strofe, di quelli che ascolti piacevolmente in sottofondo durante le serate all’aperto, ed ha inciso invece festaiolo su cui è facile pensare che ci si possa scatenare.
Sette
Luca Barbarossa – Non è inutile
Ballata di mestiere per Luca che mette nuovamente in circolo la sua nuova musica. Il brano ha però più forza nelle strofe, che godono di quella forza descrittiva malinconica, che spesso è nel senso musicale del cantautore, che viene meno invece nell’inciso, che soltanto nella parte conclusiva dello stesso, rientra in quel mood. Strettamente per i suoi fans.
Sei =
Bugo & Ermal Meta – Mi manca
Il brano più forte del suo album ha trovato la giusta strada per il successo, perché lo avrà.
Questo pezzo ha tutto per essere una hit: è malinconico, melodico, pieno di evocazione, con inciso che apre e trascina e non da ultimo mette assieme due voci e personalità diverse che ben ci convivono, risultando credibili assieme. Assolutamente giusta.
Otto ½
Federica Carta – Easy
Dimensione ballad elettronica, con alcuni suoni che arrivano dal mondo dance per Federica, che conferma una strada stilistica in cui riesce ad essere a suo agio.
Si spinge un po’ sulla vocalità, forse come mai prima. Il brano gioca anche un po’ sul recitato, con sprazzi di frasi spezzate. Se non abbandonata dall’appoggio radio può funzionare.
Sei ½
Alex Castelli – Gabriele
Si parla di furbetti del quartierino, scaltri e sempre col fiuto puntato sull’avere e con quale metodo.
Il pezzo è proposto con chitarre che alternano momenti blues ad altri più tipicamente rock ed un fare d’insieme che invece propende verso il cantautorato sarcastico.
Il pezzo però si presta poco alla promozione, non essendo propriamente scorrevole; live è probabilmente la sua dimensione più adatta.
Cinque ½
Silvia Conti – L’incrocio del diavolo
Sapori blues assolutamente appropriati per la tipologia di voce, piena, disincantata e non troppo pulita.
E’ un brano che tuttavia non ha alcun potenziale dal punto di vista mediatico se non quello di essere un buon biglietto da visita per la cantante che torna dopo un lungo periodo di pausa. Sicuramente sufficiente per le sue esigenze.
Sei
Lucio Corsi – Trieste
Non è che Trieste sia stata mai raccontata troppo. Corsi trova il modo di farlo attraverso il suo famigerato vento, la Bora, che però qui è vista non più come un ostacolo ma un possibilità di nuovo movimento, una spinta per le nuvole e per le persone per chi…” è fermo e non trova il coraggio”.
Giostrata attorno al piano, ha un mood di racconto giusto che si rinforza nel violino che accompagna lo special. Immaginabile anche con un’orchestra più massiccia alle spalle.
Sette
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