Pagelle Nuovi singoli. Nuova settimana, nuovo Venerdì, nuove pagelle.
In questa settimana difficilissima per il nostro paese noi di All Music Italia cerchiamo di tenervi compagnia ancor di più, soprattutto negli appuntamenti fissi, come le mie pagelle.
E allora nel ricordarvi di restare a casa, giocate con noi, leggete cosa penso dei nuovi brani usciti oggi, correte su Spotify, su YouTube, su Apple Music, su iTunes, dove preferite insomma ed ascoltate, e scriveteci cosa ne pensate voi dei brani che qui ho “criticato” per voi. Vediamo se i giudizi convergono. Buon ascolto e mi raccomando…. Restate a casa.
Si ricorda che si tratta del solo parere di Fabio Fiume e non di tutta la redazione di All Music Italia e che i voti espressi al termine delle mini recensioni non mettono in relazione alcuna artisti diversi tra loro, ma essi sono attribuiti alla canzone in base alla carriera dell’artista che la propone ed all’importanza che essa assume nel percorso dello stesso.
Partiamo subito con le Pagelle nuovi singoli del 13 marzo.
Matteo Alieno – Rallentare
E’ una canzone che sembra costruita con una certa apatia, un paio di accordi di chitarra che si ripetono ed un cantato descrittivo di un mondo che cammina di fianco, veloce, mentre lui auspica alla calma, a rallentare.
Sarà apatico ma funziona. Un po’ meno però funziona la non evoluzione del brano, lasciato tronco. Lo special era necessario.
Cinque
Daniele Barsotti & Simona Atzori – Sotto quale cielo
Duetto nella più assoluta ed oserei dire anche assurda tradizione, di quella che non ha alcuna attinenza col presente; viaggia su un binario la cui direzione non è assolutamente quella del 2020 e questo sia dal punto di vista musicale, d’arrangiamento, che interpretativo, dove l’attinenza è quella da musical.
Quattro =
Francesco Bianconi – Il bene
Se ne parlava da un po’ di un suo progetto solista ed eccolo qui, con questo singolo ad anticiparlo. L’intro fa tanto Fabrizio De Andrè così come la tonalità.
E’ un brano essenziale, scarno, piano e violino, poco altro per una melodia che sa di altri tempi e che la voce di Francesco, smaccatamente retrò, ben rappresenta. Testo che non ha molto della forma canzone a cui siamo abituati. Per pochi.
Senza voto
Carrese – Vetro
Il sapore di questa ballad mischia tra gli ingredienti una scrittura di concetto e pienezza vocale in stile cantautrici alla Andrea Mirò ed un sound che invece fa tanto ballata inglese, di quelle di pop potenti ed evocative alla Robbie Williams.
Roberta è padrona di entrambi i concetti messi in campo, credibile, e così permette al pezzo di arrivare preciso e di meritare attenzione. La avrà? Bisognerebbe avere voglia d’ascoltare.
Sette
Caterina – Duemilacredici
Canzoncina simpatica, cantata con tono appropriato, dove si racconta la ricerca di una frequenza dove ritrovarsi, persi nel casino virtuale che ormai ci ha inglobato.
Non certamente necessaria, o imprescindibile, ma di sicuro orecchiabile e credibile nella combinazione tra quel che si canta e come lo si canta.
Sei+
Teto D’Aprile – AMaraMente
Bassosynth 80è sostegno base delle strofe di questo brano che poi si riempie di sound più pieno nell’inciso.
Tendenza al falsetto che richiama il Battisti ultima maniera o anche il vocalist degli Audio 2, che a Battisti somigliava.
L’amarezza della fine in questo testo sembra essere tutta di lui, visto che lei non pare così più arresa all’amore, ma già con la testa altrove. Il mood è chiaro, il risultato accettabile ma non sorprendente in quanto manca un po’ di forza d’impatto.
Sei =
Beppe Dettori & Raul Moretti – Ballu
E’ un discorso troppo regionale, troppo identificante di un territorio specifico. Le possibilità di varcare il massiccio del Gennargentu è davvero complicato. Fatto ad uso e consumo della regione Sardegna insomma.
Senza Voto
Esc – La principessa sul triciclo
Storia cantautorale metropolitana di una lei che è alla fermata direzione città, con tutto un suo mondo dentro su cui sta riflettendo. La voce di Esc ricorda un po’ da vicino per inflessione quella del Fiorello del periodo Finalmente Tu, quando cantare era un’altra delle opzioni riuscite della sua carriera.
Ascoltando bene anche la base ha molte cose di quel periodo lì. Niente di nuovo, solo una canzone mediamente scorrevole, senza né picchi né baratri.
Sei
Ida Elena – Vicini d’oceano
Un po’ scontato nel testo che parla dell’amore che può salvare dall’odio, viene proposto con un arrangiamento che verte al tribale, ma senza averne la forza, che viene lasciata tutta appannaggio della voce, che alza e molto…ed in alcuni passaggi pure un po’ fastidiosamente.
Di contorno un coretto che fa più ricchi & poveri che tribù indù!
Quattro
Giacomo Eva – Un salto nel vuoto
Figlio di più di un talent il cantautore si veste di un testo intimo ben rappresentato con un accompagnamento pianistico su cui affidare al colore della voce il disegno della melodia. Solo in corso d’opera della seconda strofa arriva in aggiunta un beat. Il racconto è personale e si tiene alla larga da frasi prevedibili.
Un po’ debole lo special. Nel complesso comunque accettabile.
Sei
Andrea Febo – Giuda sputa
E succede che ti arriva un amore impossibile, di quelli che ti rivoluzionano l’io, lo travolgano. E con esso però arriva la paura; cosa mi nascondi? “Giuda sputa la verità”.
Febo continua il suo momento felice, sia nell’ispirazione che nella resa canzone che però non corrisponde ad un’attenzione mediatica paritaria. Disattenzioni che sono peccato.
Sette
Alberto Fortis – Niente da dire
Ritorna dopo un po’ d’assenza per festeggiare i 40 anni di carriera Fortis, e lo fa con il suo solito modo di stare in musica, un po’ trasognato, a metà tra la poesia ed il vivere quotidiano, con giochi corali annessi.
Il tutto è sorretto dal piano che è guida di tutto l’arrangiamento.
Sei +
Givo – Conoscermi
Basso synth anni 80, così come tutto l’arrangiamento, che va a supporto di un testo cantautorale che però non riserva sorprese. Tutto è monocorde e cioè, trovata una linea ritmica fatta da 4 righe scritte che girano su due battute che vanno in loop. Alla fine lo sbadiglio è il risultato più probabile.
Quattro =
Grido – Isola ( i need love )
Nata sulle ceneri di I Need Love brano di un Ll Cool J targato anni 80, permette a Grido di proporsi nel suo mood naturale, muovendosi sicuro. Un rap dolce, vecchio stile di cui è assolutamente padrone.
Chiaramente è un po’ anacronistico come sound, eppure potrebbe avere proprio quell’effetto nostalgia per quelli in là con gli anni, contrapposto a quello riscoperta per quelli più giovani.
Sei +
Ippolito – Con le mani
Continua il discorso cover di Ippolito che però non esce fuori dalla modalità karaoke. Non c’è personalità, c’è una decantazione piano e voce di qualcosa che è già noto ai più e di cui sinceramente non se ne capisce il bisogno.
Una cosa del genere perché in radio? Va benissimo per un repertorio da pianobar.
Tre
Kharis – Spine
Proposta trap che qui racconta l’uscita da un momento buio. In alcuni punti gli effetti sia sulla voce che quelli della base rendono non così comprensibile il testo.
Le atmosfere sono noir e rendono la canzone come dire, molto serale. “ La vita è sacrificio, non credere alle favole” potrebbe ritenersi la frase simbolo di questo pezzo.
Sei
Clicca su continua per la seconda e ultima parte delle pagelle nuovi singoli 13 marzo.