17 Dicembre 2021
di Interviste, Recensioni
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17 Dicembre 2021

Le Pagelle ai nuovi Singoli italiani in uscita Venerdi 17 Dicembre: Arisa, Deddy, Jovanotti, Gabbani…

Nuovo appuntamento con le recensioni a cura del nostro critico musicale, Fabio Fiume

Pagelle nuovi singoli 17 dicembre 2021
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Manitoba – Pesci

Originalissima e anche singolare grazie con un inciso che non può che restare in mente giocato su una base che sembra strappata alle ultime cose di Kylie Minogue…che non si capisce manco perchè in Italia non funzionino più ed altrove si. Unico neo è la durata che fa apparire il pezzo non completo. Avrebbe potuto avere non solo un’evoluzione, magari anche solo musicale, ma anche un ulteriore inciso finale.
Sei


Mobrici – Cantautore

Sicuramente rispetto al singolo precedente perde quella componente personale che lo rendeva più riconoscibile. Questo pezzo, pur non brutto, melodicamente mi fa ad esempio pensare ad un Cremonini ripulito dal suo accento bolognese e le “e” aperte. A livello d’arrangiamento dire invece che è poco originale; è qualcosa che è abbastanza tipico nelle ballate italiane e nemmeno solo italiane. Tuttavia si può cantare che è un piacere. Accettabile nell’insieme.
Sei


Christian Panico – Salvaci

Voce molto bella, capace di diverse esposizioni. Il pezzo però, per quanto con un messaggio piuttosto importante, un messaggio che può esser per tutti, è arrangiato in maniera troppo classica, aspettando un po’ troppo per un ingresso ritmico. La cosa lo rende obsoleto per ogni tipo di promozione se non quella personale, durante i live. Come singolo però…
Cinque


Tommaso Paradiso – La stagione del cancro e del leone

Intro 80 che sembra proprio figlio di quegli anni. Anche la voce di Tommaso, qui enfatizzata, piena di echi e perfettamente incastonata nella base richiama quegli anni di cantate in playback e spettacoli forse un po’ plasticosi ma perfetti e soprattutto molto ricchi.

Forse da quando è solista questa è la sua prova migliore; dico questo considerando proprio l’ensemble, come viene fuori il tutto. Per risultare più 80 ci manchi solo che duetti con lui, che so, Kim Wilde! Credo sia la prima volta che lo promuovo.
Sette +


Psicologi – Sui muri

Il duo scopre il pop, abbandonando la urban con cui si era fin qui proposto. La linea del piano che conduce il tutto fa un po’ Eppure Sentire di Elisa. I due, dal punto di vista dell’impressione, sembrano aver conquistato maturità espressa con un testo intimo che ha più di un passaggio ad effetto. IL sound è più d’atmosfera che altro, però è un buon cuscino per il tipo di racconto che i due riescono a portare a termine con… maturità, ecco, lo trovo il termine più giusto. Larga sufficienza.
Sei 1/2


Matteo Romano – Testa e croce

Live ci sono stati un po’ di problemi, soprattutto nelle dinamiche tutte sbagliate (si sentiva che c’erano problemi tecnici sul palco, questo va detto). Questo non gli ha impedito di staccare il biglietto per Sanremo. Il pezzo è oggettivamente carino e chiaramente in disco i problemi non ci sono, anzi. Canta cose giuste per la sua giovane età che non è tradita nemmeno dal viso. Interessante che la base sia motlo strumentale in un periodo in cui…
Sei 1/2


Tananai – Esagerata

Ha una sua originalità che gli ha permesso un accesso piuttosto facile fra i big a Sanremo. Il pezzo è sicuramente contemporaneo nei suoni ed anche un perfetto cross fra un cantato soft rap ed un’apertura pop di quelli senza badare troppo alla precisione delle note. Anche la base unisce atmosfere dance senza grandi sottolineature con elementi tipicamente popolari. Forse avrei solo inserito una batteria reale in divenire.
Sei+


Tazenda & Matteo Desole – Oro e cristallo

I Tazenda uniscono un altro stile alla loro commistione di suoni che già univa, pop, rock, tradizione popolare sarda, inserendo ora anche una partitura tenorile che non stona però col tipo di produzione che han messo su. Chiaramente è un progetto, un pezzo più da salotto televisivo dove strappare applausi facili che non da radio. Credo che però non ci volessi io per suggerirlo ai Tazenda. Ne saranno sicuro consapevoli.
Senza voto


Tecla & Alfa – Faccio un casino

L’inciso si apre con un accento sbagliato che è proprio cosa deleteria. Possibile che quando si scrive un testo non si sappiano trovare parole che caschino bene, senza bisogno di deturpare la nostra lingua? Il pezzo è scorrevole, orecchiabile ma anche non identificativo per nessuna delle due carriere. Scorre senza lasciare un motivo per esser ricordato e per due artisti emergenti, in cerca di un posto al solo che non abbia nuvole a coprire è troppo poco.
Cinque =


Yuman – Mille notti

Ci ha vinto Sanremo giovani con questo pezzo e così sarà big al prossimo Sanremone. A mio avviso c’erano pezzi più originali, migliori di questo. Quel che però arriva e che rende Yuman speciale è una personalità proprio vocale, uno spessore vocale che ha pieghe speciali piene di pathos, senza bisogno d’esagerare anche se s’intuisce che potrebbe spinger di più. Grazie a questo, il pezzo fondamentalmente molto semplice, poi funziona.
Sei 1/2

 

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