Pagelle nuovi singoli italiani in uscita il 27 novembre 2020 a cura del nostro critico musicale, Fabio Fiume.
Tornano come ogni Venerdi le pagelle. Questa settimana molti giovani in ascesa ed alcuni ritorni importanti che, in qualche caso, si beano di una collaborazione internazionale di peso.
Tia Airoldi – Non bastano gli occhi
Prima canzone in italiano per Mattia che, oggettivamente, ha una voce più adatta al cantato in inglese.
Il pezzo racconta tanto e niente allo stesso tempo, nel senso che è un insieme di esperienze che fanno parte della vita, ma non ne scava a fondo nessuna.
Tutto è toccato e lasciato li, un po’ come quando si guarda distrattamente un album di fotografie che non volevi vedere, ma il padrone di casa continuava a ripeterti: “Vuoi vedere le foto”?
Cinque
Angelo Branduardi – Kyrie
Un canto tradizionale di matrice africana, del Congo per l’esattezza, è incipit di un nuovo pezzo del menestrello, che torna alla “musica leggera”, intendendola come forma canzone, che si lascia seguire.
C’è un bellissimo sound, con percussioni calde su cui Angelo si destreggia nel mezzo, diventando un tutt’uno con suoni e coralità. Mi vengono in mente brani, per lo più dance, che usavano questo tipo di corali, avvicinandole alla gente comune, al pubblico giovane.
Qui magari il pubblico sarà più adulto, ma il pezzo è valente.
Sette
Forte – Benjamin
Armonia che trascina con se un profumo di prato inglese, quando esce il sole dopo un’oretta di loro tipica pioggia sottile. Anche l’arrangiamento vocale riporta al mondo british, relativo ad un periodo felice per la musica, quello della fine dei 60.
Non chiarissimo però l’inciso a livello di testo, troppo sparato e pieno di echi da coprire cosa dice. L’idea comunque c’è.
Sei
Galeffi – Il regalo perfetto
Arrangiamento insolito per questo pezzo, che fa pensare un po’ a Cremonini, un po’ a certe cose più leggere di Bersani. Termini di paragoni alti, senz’altro, ma Galeffi ha un suo mood, anche un po’ retrò, di scrivere, tanto da poter diventare, con una giusta promozione, un nuovo personaggio per i giovanissimi, strappando altresì l’attenzione anche di chi ha qualche anno di più.
Sei ½
Gheri – Settembre
Forse Settembre non è al giorno d’oggi un mese che è preludio d’autunno ma, con questo tempo pazzo, quasi sempre un proseguo d’estate.
Tralasciando questo particolare il brano di Gheri ha un sapore da ballata folk, che manca solo di un esplosione più convincente nell’inciso, una battuta più netta.
Ti lascia con una piacevolezza d’insieme, soprattutto grazie alla voce penetrante ed espressiva, ma al contempo come se mancasse qualcosa.
Sei =
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