A Sanremo 2021 mancherebbero, e il condizionale è d’obbligo, poco più di due mesi e ormai sono all’ordine del giorno proposte, ipotesi e le immancabili polemiche.
Nei giorni scorsi, come anticipato da Dagospia e ripreso anche da All Music Italia, si è ipotizzato un Festival con un pubblico ultra selezionato da ospitare in una bolla creata in una nave ormeggiata al largo, ma anche in questo caso non sono mancati gli interrogativi.
SANREMO 2021 – UN CLUSTER DI CONTAGI?
Michele Anzaldi, deputato di Italia Viva e Segretario della Commissione di Vigilanza Rai, ha scritto un lungo post sui social ponendo domande e spunti su cui riflettere.
“Mentre da mesi tutti i teatri e i musei sono chiusi, mentre i concerti sono vietati da tempo e c’è l’intera industria culturale in ginocchio, la ricca Rai, l’unica azienda in Italia che non ha problemi di bilancio perché è mantenuta dai soldi del canone degli italiani, vorrebbe avere una corsia preferenziale per Sanremo, aggirando la legge con una dubbia operazione che porterebbe centinaia di persone all’Ariston come pubblico.
La conferma data alla stampa che si starebbe pensando ad una soluzione del genere è gravissima, è urgente che arrivino chiarimenti in commissione di Vigilanza. Il presidente Barachini pretenda trasparenza dai vertici del servizio pubblico.”
Un’implicita richiesta che attende risposta anche dal Ministro della Sanità e dal famigerato Comitato Tecnico Scientifico.
“Chi garantisce che spostare ogni giorno centinaia di persone dagli alberghi o da una nave non metta a rischio la salute degli italiani? Chi garantisce che il Festival non diventerà un maxi cluster di contagi?
Davvero il Festival di Sanremo è l’unico evento televisivo e musicale nel mondo che può permettersi di non rispettare le restrizioni anti covid?
Il mondo intero ha dovuto anticipare la messa di Natale e la nascita del Bambinello, ma la Rai non può rinunciare alla sua Spendopoli? Quanto costerebbe un’operazione del genere?”
LE NOSTRE RIFLESSIONI
Le parole di Michele Anzaldi sono in parte condivisibili e impongono una riflessione sull’argomento. Avrebbe senso organizzare una manifestazione che si pone come esempio di rinascita in una situazione ancora così difficile?
Rimandare il Festival di qualche mese potrebbe essere una soluzione percorribile al fine di proporre Sanremo 2021 in una situazione il più possibile normale?
Sulla questione dei costi ci permettiamo di ricordare che da anni il Festival è finanziato esclusivamente dagli sponsor secondo una scelta ben precisa. Siamo, altresì, certi che se venisse coinvolta una cruise company questa potrebbe essere intesa come un’operazione commerciale. Anche perchè il settore dei viaggi, proprio come quello della musica, ha pesantemente risentito delle restrizioni legate al Covid-19.
Il vaccino è ora realtà. Amadeus ha più volte ripetuto che una decisione sarà presa entro gennaio. Non manca molto. Non ci resta che osservare la situazione e attendere.
In ogni caso il Festival di Sanremo 2021 ospiterà il ritorno in gara di Orietta Berti. Nel 1981 l’usignolo di Cavriago presentò sul palco dell’Ariston il brano La Barca Non Va Più classificandosi al 13° posto. Sarà una profezia?!?
Foto di Susann Mielke da Pixabay