Oggi Michele Bravi è stato ospite di Verissimo dove, oltre all’intervista con Silvia Toffanin, ha presentato il nuovo singolo, Mantieni il bacio, contenuto all’interno dell’album La Geografia del buio, disco che ha debuttato questa settimana al primo posto delle classifiche di album e vinili più venduti.
Nel corso dell’intervista Michele ha parlato del ragazzo che lo ha salvato standogli accanto nel momento più buio della sua vita, del dolore che va attraversato e non ignorato, del momento in cui quel ragazzo, per motivi legati al visto, è andato dall’altra parte del mondo lasciandolo solo e della promessa fatta, quello di trasmettere quanto imparato in questo viaggio a più persone possibili attraverso la musica.
Bravi ha parlato anche del tour annunciato nei giorni scorsi (qui le date).
All’interno dello spazio a lui dedicato il cantautore ha voluto recitare un dialogo autobiografico, la lettera da lui scritta lo scorso anno nella giornata contro l’omotransfobia, che ha recitato insieme ad una collega e amici, Chiara Galiazzo.
Ecco il testo del dialogo:
“Ho conosciuto l’amore nascondendo la testa tra le mani
e mi ricordo di una voce
mi ricordo quando per la prima volta
un attimo prima che la mia bocca incontrasse la bocca di un altro ragazzo
quella voce ha iniziato a bisbigliare nella mia testa
‘è una cosa sbagliata, è una cosa sbagliata, è una cosa sbagliata’
e c’era troppa paura in quel bacio per ricordarlo con dolcezza
troppo rumore per sentire il suo delle labbra che si accarezzavano
e quella voce è stata lì con me, per tanto tempo
anche quando cantavo mi costringeva a cambiare la desinenza degli aggettivi
bella invece di bello, lontana invece di lontano, vicina invece di vicino
poi ad un certo punto quasi per ribellarmi a questo opprimente bisbiglio
ho iniziato a ritenere che la mia sessualità, la mia sessualità
fosse un fatto del tutto rilevante per il mondo
ricordo di aver pensato:
‘non parlo delle mie scelte non perché ho paura e voglio nascondermi
no, semplicemente non ne parlo perché non serve’
e ho pensato che il silenzio fosse una dichiarazione di parità superiore a qualsiasi cosa
mi sbagliavo. Ho pensato che il mio percorso individuale fosse solo una questione personale
E mi sbagliavoL’amore non è mai una questione personale
tutti gli anni di nascondigli sono stati anni che hanno contribuito
inaspettatamente a costruire quella macchina di paura
che nasconde il sapore del primo bacio
ho perso troppe occasioni per rompere quel meccanismo
e iniziare a parlare la lingua della libertà e dell’espressione individuale
chi ama ha il dovere di raccontare al mondo la presenza dell’amore
chi conosce il sapore dei baci deve cantarlo, dipingerlo
metterlo in scena affinché tutti ne sentano la reale fragranzaHo capito che l’amore è un atto pubblico
che cambiare la desinenza degli aggettivi nelle canzoni
o riscrivere i ricordi invece è un atto di paura
L’omofobia non è un insulto alla sessualità
ma è una bestemmia contro la parola ‘amare’
chi è pronto racconti l’amore senza vergogna
e chi ha bisogno di tempo invece si senta protetto
il cambiamento del mondo avviene sempre attraverso gesti sottili
e parlare d’amore è uno di quei gesti
perché l’amore non parla mai la lingua della paura”.