Maneskin nuovo album. In occasione della partecipazione al Festival di Sanremo 2021 la band rivelazione delle ultime edizioni di X Factor è pronta a pubblicare un nuovo disco.
Ad oggi i Maneskin hanno pubblicato due progetti discografici, l’EP post X Factor, Chosen, certificato con il disco di platino, e l’album Il ballo della vita del 2018 che, grazie anche al successo della storia di Marlena (Torna a casa), ha conquistato ben tre dischi di platino.
A questi traguardi si aggiungono altri 12 dischi di platino e cinque dischi d’oro per i singoli lanciati compreso l’ultimo, Vent’anni.
Ora i Maneskin sono pronti ad un nuovo debutto, quello sul palco dell’Ariston, con il brano Zitti e buoni (qui trovate le nostre pagelle sui brani di Sanremo 2021).
Dopo la partecipazione, come annunciato sui profili social dei ragazzi, arriverà per Sony Music il 19 marzo il terzo progetto discografico intitolato Teatro d’ira Vol.1. Al momento non si conoscono altri dettagli anche se, visto il titolo, il disco dovrebbe prevedere una seconda parte.
Scritto interamente dai Måneskin, il nuovo album è stato registrato in presa diretta, rimandando alle atmosfere analogiche dei bootleg anni ’70, con l’idea e la voglia di ricreare la dimensione live vissuta dal gruppo nel loro primo lungo tour di 70 date fra Italia e Europa. Un disco tutto suonato, crudo, contemporaneo, capace di rappresentare lo stile e il sound della band.
Il teatro, metafora in contrasto con l’ira del titolo, diventa lo scenario in cui questa prende forma. Non si tratta di una collera contro un bersaglio, ma di un’energia creativa che si ribella contro opprimenti stereotipi. Una catarsi che genera, grazie all’arte, una rinascita e un cambiamento in senso positivo.
“La nostra non è una rabbia nei confronti di qualcuno, ma un’ira che smuove, che crea le rivoluzioni, un’ira catartica rivolta alle oppressioni e agli oppressori, che porta a sfogarsi e a ribellarsi verso tutto ciò che ti fa sentire sbagliato e che, come risultato, porta a una rinascita e a un cambiamento. Abbiamo voluto collocare questa forza molto potente in un contesto, quello del teatro, che nell’immaginario comune viene percepito come elegante e pacato. Ci piace questa antitesi: un contrasto che vive nel momento in cui il sipario si apre e, al posto di uno spettacolo o di un balletto, ci si ritrova catapultati in questa esplosione di energia.
Il teatro è una metafora a rappresentare l’arte, il luogo dove questo impulso potente genera qualcosa di artistico e positivo”.