Oggi Fred Bongusto avrebbe compiuto gli anni. Ma, l’8 novembre scorso, il cielo lo ha richiamato a se. Per l’occasione abbiamo chiesto ad Antonello Carozza, cantautore (in arte Icaro) e autore, che per anni ha portato in giro la sua musica con spettacoli live, di ricordarlo per noi.
Nel mio calendario delle ricorrenze, il 6 aprile è idealmente segnato in rosso.
Tra i compleanni delle persone a me più care, c’è anche quello di Fred Bongusto.
Eppure ci incontrammo appena mezza volta, in uno studio di registrazione a Napoli.
Io ero un novellino del settore, fresco dell’esperienza tra i giovani di Sanremo 2006. Al mio cospetto, invece, un artista con alle spalle infinite esperienze a testimonianza di una sterminata carriera pregna di un successo internazionale che ha resistito ai decenni e che di Festival si era limitato, per sua scelta, a farne “appena” quattro.
“Anche io sono di Campobasso!” – tenni a precisare presentandomi, certo che gli avrebbe fatto piacere. Fece un sorriso vago, nessuna risposta. Soltanto di recente ho scoperto che all’epoca aveva già forti problemi di udito. Chi lo conosce bene mi rassicura che se avesse capito cosa gli stavo dicendo di certo non avrebbe perso occasione per parlare della sua amata città con un compaesano.
In quell’occasione mai avrei potuto immaginare che qualche anno più tardi, maturata anche io qualche piccola esperienza, sentissi quasi il dovere di fare qualcosa per far riscoprire la sua musica e la sua storia, perché mi rendevo conto che era stato dimenticato, oppure veniva ricordato con troppa superficialità.
Uno spettacolo intitolato Buon Compleanno Fred, e sarebbe andato in scena oggi, nella “nostra” città, come ogni anno dal 2016. A causa dell’emergenza sanitaria chiaramente non è possibile.
Sarebbe stato certamente diverso dalle precedenti. Per la prima volta, questo caloroso abbraccio della sua gente riunita a teatro per omaggiarlo il giorno del suo compleanno, avremmo dovuto mandarglielo altrove.
In questo lavoro di ricerca, negli ultimi 5 anni, senza mai incontrarlo nuovamente, ho imparato io stesso a conoscerlo a fondo, oltre che apprezzarlo artisticamente.
E per chi non lo conoscesse abbastanza, fidatevi, è stato un artista tanto straordinario quanto unico.
Oggi il primo brano di Bongusto che viene in mente è Una rotonda sul mare. Fred però era molto di più.
E stato il principale crooner della storia della musica italiana.
L’etichetta di cantante confidenziale ha le sue radici agli inizi della sua carriera, quando era uno dei più apprezzati cantanti da night club, emblema dell’epoca del boom economico a cavallo con gli anni ‘60, palestra per alcuni dei maggiori talenti dello spettacolo italiano tra cui Mina, Battisti, Endrigo, Tenco, Gaber, Jannacci.
Nella sua musica infatti si ritrova la classe di Sinatra e Nat King Cole, sofisticate sfumature jazz dei palati più fini, la raffinatezza della bossa nova e contaminazioni latine.
Non è un caso che Bongusto possa vantare collaborazioni con Don Costa, storico arrangiatore di Sinatra e i padri della bossa nova Antônio Carlos Jobim, Vinicius De Morales, e Joao Gilberto, che definì Malaga una “canzone perfetta”.
Bongusto è stato anche autore di molte delle canzoni da lui interpretate, un compositore intelligente e moderno.
Ha pubblicato 37 album dal 1963 al 1997 (con la media di più di uno all’anno) e 76 singoli. Una discografia enorme.
Per non parlare della sua carriera parallela da compositore di colonne sonore. E’ impressionante sapere che nello stesso periodo ne abbia composte 28. 2 Nastri d’Argento. Una candidatura all’Oscar.
Neanche una settimana fa un amico mi aveva detto che in questi tempi di quarantena si è regalato più di una serata all’insegna del Cinema Italiano, quello che ci ha resi celebri nel mondo.
“Ho rivisto con piacere, dopo vent’anni, ‘Matrimonio all’Italiana’ con la Loren e Mastroianni…che capolavoro! Poi le musiche di Trovajoli con la colonna sonora interpretata dal grande Fred Bongusto”
Eh già, tra gli orgogli dell’Italia nel mondo c’è anche lui, soprattutto lui. Francamente non riesco ancora a capire il motivo per il quale non venga celebrato al pari di altri artisti che più e più volte con speciali televisivi vengono ricordati ed omaggiati.
Forse perché antico, forse perché troppo “romantico”. Eppure in questi giorni di romanticismo ne abbiamo bisogno un pò tutti, non credete?
Fred Bongusto è sempre stato contraddistinto da un romanticismo antico, italico ed intramontabile. Quando esplose con il suo primo successo nel 1962 gli diedero l’appellativo secondo me più azzeccato: Il cantante “doce doce”.
Perché le sue canzoni hanno il tessuto e la vena di certe ballate romantiche ottocentesche, hanno la poesia e la spontaneità dei “trovatori. Inguaribile romantico innamorato dell’amore in senso assoluto velato di quella malinconia che si porta dietro dalla sofferta infanzia vissuta nella terra di origine che abbiamo in comune e che ai suoi tempi era ancora più dura da vivere, specie per dei sognatori come noi.
Non è un caso che Andrea Bocelli lo abbia omaggiato qualche sera fa su Rai 1 nello speciale Musica che unisce. – Era la canzone preferita di mio padre quando facevo pianobar, me la chiedeva sempre… – ed ha iniziato ad intonare l’intramontabile “Tre settimane da raccontare, agli amici tornando dal mare…”
L’Italia dei sognatori, degli amanti, dei romantici ascoltava Fred Bongusto.
Chiedetelo ai vostri nonni, ai vostri zii su quali note hanno ballato il primo lento, con il sottofondo di quale canzone hanno dato il loro primo bacio.
In tanti, tantissimi, vi risponderanno certamente : con una canzone di Fred Bongusto!
Buon Compleanno Fred, ovunque tu sia!
Antonello Carozza