15 Febbraio 2019
di Interviste, Recensioni
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15 Febbraio 2019

Anna Tatangelo La Fortuna sia con me – Recensione

Dopo Sanremo 2019 Anna Tatangelo pubblica un nuovo album di inediti. Ecco la recensione del nostro critico musicale.

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Anna Tatangelo dopo Sanremo 2019 torna con un nuovo album che dimostra che è una cantante proprio brava ma che si accontenta… ancora una volta.

Ha cambiato non poco per questo ritorno sulle scene Anna Tatangelo, che pubblica La Fortuna Sia Con Me a ben 4 anni di distanza dal precedente Libera, disco poco fortunato ma che al suo interno aveva diverse tracce tranquillamente ascrivibili tra le migliori incisioni della ragazza di periferia più famosa d’Italia.

E rimettersi in gioco dopo qualche annetto, soprattutto quando la tua carriera è stata spesso fatta a fette, senza la possibilità di capire esattamente il perché non è mai facile; perché su Anna grava un preconcetto con cui sembra essere stata marchiata a fuoco. Fuggendo dal gossip, perché non è tra le righe di questa recensione il suo giusto posto, l’accusa principale è quella di fare un pop troppo istituzionale, melodico, senza innovazione alcuna… come se non fosse quel che fanno la maggior parte delle osannate voci femminili di questo paese.

Nessuno che però sottolinei quanto sia brava la Tatangelo, quanto sia sempre impeccabilmente intonata e quanto le sue incisioni non siano mai lontane da quel che poi lei è capace di proporti live; insomma non è una voce bugiarda, dopata da artefici di studio. Adesso però Anna ha superato i 30 anni e la sua carriera volge alla maggiore età e può permettersi di fregarsene un po’, di provare a sparigliare un po’ le carte.

Con queste premesse mi sarei aspettato quindi decisamente di più da questo La Fortuna Sia Con Me, che invece fa un deciso passo indietro rispetto al precedente lavoro muovendosi tra disegni pop leggeri, nel senso di scorrevoli, senza alcun manierismo, ma anche senza avere quel mordente, quel graffio per restare impressi oltre un passaggio evanescente.

Tra i brani sì perfetti per le corde della bella vocalist spicca davvero solo la title-track, scritta da Giuseppe Anastasi, un prezioso uptempo in crescendo, che avrei finanche preferito come scelta sanremese, per il semplice motivo che le avrebbe potuto regalare un’interpretazione più movimentata, giocare col bel palco, riempirlo. Le Nostre Anime Di Notte invece, per quanto abito sartoriale disegnato addosso e magistralmente eseguito, sembrava riportarla musicalmente indietro di almeno una quindicina d’anni.

Come ballata indubbiamente ha più forza La Vita Che Vive, firmata dalla coppia Camba/Coro alla seconda indovinata scrittura per Anna dopo Non Volevo Niente per il precedente album, brano che la cantante di Sora non avrebbe dovuto lasciar silente. Qui il pezzo ha arrangiamento elettronico abbastanza abusato, ma giusto per supportare un’ottima scelta di potenza vocale, non trattenuta, quasi esplosiva, a dar peso dove ci vuole per poi ripiegare in alcuni momenti soavi e più intimi.

Ben 4, invece, le tracce firmate da Giovanni Caccamo ma, di queste, nessuna sembra poter regalare ad Anna il “pezzo d’autore” da tenere a memoria per tutto il resto della sua carriera. L’unica menzione positiva tra esse la merita solo La Condanna Alla Felicità che si può trovare solo apprezzando le cose semplici, quello che già si ha, senza cercare chissà cosa, ed in cui si canta: “Chi si trova a sognare sin da piccolo, non dà peso alle sconfitte”.

La scrittura del cantautore siculo è facilmente rintracciabile nel motivo di L’Attesa e le sue note lunghe e tenute, mentre lo è un po’ meno nella ritmica di Astronauti, tutta chitarra di base e scariche elettriche, che però sono l’unica cosa che resta impressa del brano. Amami Domani avrebbe meritato un sound fatto più di strumenti veri, magari acustici, e meno di macchine che rendono un po’ freddo il risultato. Tutto Ciò Che Serve profuma di alcune produzioni pop dance di moda nell’Europa continentale, mentre Chiedere Scusa, che il suo momento di gloria l’ha già avuto anticipando l’album quasi un anno prima, è un intrattenimento synth 80, pur gradevole ma che non passando alla storia non avrebbe meritato la conduzione di tutta la track-list.

Decisamente inutile poi la riproposizione di Ragazza Di Periferia con Achille Lauro, troppo radicata nell’immaginario collettivo nella sua versione originale per essere sovvertita in questo modo. Ascolto e riascolto La Fortuna Sia Con Me ma al fine mi pongo sempre una domanda: dov’è una Vento Di Settembre? O una L’Arcobaleno? E si badi che ho nominato due brani che la signorina non ha sfruttato come singoli ( mannaggia a chi l’ha consigliata in tal senso )! In questo disco manca la canzone che vale la vita e temo che a questo punto della carriera Anna Tatangelo ne avesse proprio bisogno.

BRANI MIGLIORI: La Fortuna Sia Con Me / La Vita Che Vive / La Condanna Alla Felicità
VOTO: 5/10


TRACKLIST

  1. Chiedere scusa
  2. Ragazza di periferia feat. Achille Lauro & Boss Doms
  3. La Fortuna sia con me
  4. Tutto ciò che serve
  5. Le nostre anime di notte
  6. Perdona
  7. La Vita che vive
  8. L’Attesa
  9. Astronauti
  10. La Condanna e la felicità
  11. Amami domani

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