Aiello La mia ultima storia testo e audio del nuovo singolo fuori da oggi, 6 settembre, in tutti i digital store e sulle piattaforme streaming.
Il nuovo singolo arriva dopo il grandissimo successo di Arsenico, brano lanciato lo scorso gennaio ma che ha saputo farsi spazio per mesi nelle radio, nelle playlist e, sopratutto, negli ascolti del pubblico arrivando a totalizzare circa 6 milioni di stream e oltre tre milioni e mezzo di views sul video.
Ora per Aiello, cantautore che ama definire la sua musica un threesome di indie, pop e r’n’b originale e contemporaneo, è arrivato il momento di lasciarsi alle spalle il dolore raccontato in Arsenico e provare a razionalizzare “La sua ultima storia“.
E lo fa con una ballad i cui suoni spaziano dal pop al soul e dove il testo racconta ricordi ancora impossibili da dimenticare… immagini ancora chiare e nitide come Parigi, l’ultima neve a Roma e quegli occhi verdi che lo hanno fatto innamorare.
La mia ultima storia racconta il bisogno di correre via da quell’amore così ingombrante per provare a vedere nuova luce.
Aiello La mia ultima storia testo e audio
La mia ultima storia non è più disponibile
dopo ventiquattro ore è tornata invisibile
e non la trovo nel frigo
neppure dietro il mio petto
e se mi chiedi ho scordato
come si dorme in un letto
e non mi dite che basta
che basta tornare al mare
che basta bere e ballare
che cambia l’ora legale
Ed ho comprato la maglia più larga
e c’é spazio per te
avvicinati al petto, ho le scarpe nuove
come piacciono a te
ma le userò per correre lontano
Ed ho comprato una maglia più larga
e c’é spazio per te
avvicinati al petto, ho le scarpe nuove
come piacciono a te
ma le userò per correre lontano
La mia ultima storia
aveva gli occhi di un verde
che a fissarli sembrava di stare
nella foresta amazzonica
ed è per questo che adesso
odio il verde e quegli occhi
ma siamo come la neve
senza un motivo si ride
Ed ho comprato la maglia più larga
e c’é spazio per te
avvicinati al petto, ho le scarpe nuove
come piacciono a te
ma le userò per correre lontano
Ed ho comprato una maglia più larga
e c’é spazio per te
avvicinati al petto, ho le scarpe nuove
come piacciono a te
ma le userò per correre lontano
E sono quattro anni
e sono quattro anni
mi devi Parigi, l’ultima neve in città
mi devi le pizze che ho lasciato a metà
mi devi Parigi, l’ultima neve in città
mi devi le pizze che ho lasciato a metà
mi devi il sorriso spento di fronte al mare
mi devi le notti passate a soffocare
Mi devi i risvegli senza la musica
la colazione solo di domenica
e tutte le ragazze che non ho vissuto
che solo su di te mi sarei abbattuto
Avrei svitato una stella
l’ultima notte di stelle
e non per fare il romantico
ma per lasciarti nel panico
Foto di copertina di Pasquale Autorino / Siermond