13 Dicembre 2021
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13 Dicembre 2021

Cinque domande a Matteo Romano in gara a Sanremo Giovani 2021 con “Testa e croce”

Matteo sogna il palco di Sanremo con un ricordo vivido nella mente... la vittoria di Marco Mengoni nel 2013

Matteo Romano
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Matteo Romano, il 19enne Cuneese diventato celebre grazie al singolo certificato col doppio Platino, Concedimi, è pronto a salire mercoledì 15 dicembre sul palco di Sanremo Giovani con la speranza di conquistare uno dei due posti per il Festival di Sanremo 2022. In attesa della serata abbiamo colto l’occasione per intervistarlo.

Il suo brano, Testa e croce, firmato con Federica Abbate e prodotto da Katoo, è uscito nelle piattaforme digitali il 3 dicembre per Polydor/Universal Music Italia.

Matteo racconta anche il percorso che lo ha portato a presentare questo brano, e non altri inediti, a Sanremo:

Questa canzone nella mia testa ha vissuto fasi alterne: sono passato dal non esserne affatto convinto fino ad essere così certo che pensavo fosse l’unico brano che avrei mai potuto presentare a Sanremo.

Forse il fatto di averlo lavorato per un periodo di tempo così lungo, averlo lasciato sedimentare, ripreso e lavorato per quasi un anno mi ha dato il tempo di affezionarmi davvero a quelle parole e a quella musica”.

Primo di tre gemelli, Matteo, nato e cresciuto a Cuneo (dove ha frequentato il Liceo Classico) si è appena trasferito a Milano per cominciare gli studi universitari.

Dopo Concedimi (che ad oggi ha totalizzato oltre 35 milioni di stream e oltre 16 milioni di visualizzazioni) è seguita l’uscita, lo scorso marzo, di Casa di Specchi, il primo brano inedito di un artista italiano ad essere disponibile in Dolby Atmos, il nuovo formato audio innovativo, e la firma con Friends & Partners per l’organizzazione dei suoi live.

CINQUE DOMANDE A MATTEO ROMANO…

Ciao Matteo, bentornato su AMI e complimenti per questo nuovo traguardo raggiunto. Cosa significa per te salire sul palco di Sanremo giovani?

Ciao All Music Italia, grazie mille!

Salire sul palco di Sanremo giovani per me significa tantissimo: è un po’ come se, piano piano, si stesse concretizzando e consolidando tutto quanto il lavoro fatto nell’ultimo anno dall’uscita del mio primo singolo.

Portare un brano scritto da me in un contesto così importante che mostra l’evoluzione fatta nel corso di questi mesi è un vero e proprio onore.

Mi sento come se mi stessi ripresentando da capo, più consapevole e maturo, anche se con la stessa fame, con la stessa semplicità e con la stessa voglia di fare dell’anno scorso.

Facciamo finta che chi ci sta leggendo non conosca la tua musica, come la definiresti e come ti definiresti tu come artista?

La mia musica è personale, diretta e spontanea. Mi piace sempre definire il genere che faccio “Cantautorato pop”.

Per me è molto importante scrivere tutto quello che canto e soprattutto ci tengo che ogni mia canzone sia il ricordo di un’emozione che ho provato, essendo per me la musica il mezzo di sfogo principale grazie al quale riesco ad analizzare e sviscerare ogni mio sentimento.

Come artista mi definirei istintivo, perché mi piace farmi sempre trasportare dalla passione che ho per la musica. A tratti, però, sono anche ossessivo per quanto riguarda i dettagli: sono molto ambizioso e spesso questo mio tratto mi porta ad essere quasi maniacale.

La canzone che presenterai in gara si chiama “Testa e croce”, cosa ci può raccontare sul significato e sul mood di questo brano?

Testa e croce è un brano a cui tengo tantissimo. In poche parole, questa canzone parla di incompatibilità, del momento in cui ci si accorge che una relazione non ha più senso di esistere perché non ci fa più stare bene, nonostante l’affetto per l’altra persona.

Io nel testo dico: “Siamo Testa e croce allo stesso modo” che significa:” Siamo due facce della stessa medaglia, che però non si trovano più.”

Prova a pensare a Sanremo e a visualizzare un ricordo… una canzone, un artista… cosa ti viene in mente legato al Festival?

Mi viene in mente la vittoria di Marco Mengoni con “L’essenziale”. Da quando sono piccolo ho sempre amato guardare Sanremo e mi ricordo che l’anno in cui ha vinto Mengoni avevo circa 10 anni e il mio sogno nel cassetto, già da allora, era quello di diventare un cantante.

Proprio per quel motivo al mio compleanno avevo chiesto ai miei genitori un “Canta tu” proprio di Sanremo con tutte le canzoni di quell’edizione.

La canzone che chi ci legge dovrebbe, a tuo avviso, assolutamente ascoltare nella tua discografia?

Mi viene da dire Testa e Croce come prima e poi, tra un po’, anche tutte le altre canzoni che pubblicherò!!