28 Aprile 2020
di Direttore Editoriale
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28 Aprile 2020

Emergenza musica Covid… Spotify apre alle donazioni, Apple Music mette in vetrina gli hitmaker e YouTube… non pervenuta.

Le maggiori piattaforme di musica digitale lanciano il loro aiuto alla musica, ma è davvero un aiuto concreto?

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Arrivano comunicazioni da Spotify e Apple Music per aiutare la musica in questo drammatico momento legato all’emergenza sanitaria del Covid19.

Il tutto arriva mentre gli artisti italiani, guidati da Laura Pausini e Fiorella Mannoia, hanno lanciato un forte grido di aiuto nei confronti del governo per tutelare non loro stessi ma tutta la filiera che sta dietro alla musica live (vedi qui).

Nel durante anche Nuovo Imaie prova a fare la sua parte e, tramite il presidente Andrea Miccichè, stanzia 5 milioni di euro per gli artisti che hanno perso lavoro e si trovano in difficoltà (tutte le informazioni le potete trovare qui).

A questo punto viene da chiedersi quale siano i contributi delle piattaforme che più di tutte negli ultimi anni hanno guadagnato grazie alla musica e agli artisti, ovvero Spotify, YouTube e Apple Music (che comprende ovviamente anche iTunes).

Emergenza Musica Covid… il supporto di YouTube, Spotify e Apple

Partiamo da YouTube da cui non ci risulta essere stata avviata nessuna campagna o proposta per gli artisti. Speriamo ovviamente di essere smentiti e saremmo più che felici di rettificare quanto scritto.

Passiamo al colosso Spotify che già nelle scorse settimane ha lanciato il Covid-19 Music Relief Project per raccogliere donazioni promettendo di donare un euro per ogni euro ricevuto.

Ora la piattaforma ha informato tramite una pagina inglese che trovate qui che i fan stessi potranno fare delle donazioni ai propri artisti preferiti.

Nello specifico si potranno fare versamenti a sostegno di musicisti, band oppure ad associazioni specifiche sostenute dagli artisti stessi. Artist Fundraising Pick è il nome dell’iniziativa.

Tramite una apposita opzione presente in Spotify for artist, gli artisti potranno attivare questo badge e far sapere che sono disposti a ricevere donazioni, per loro stessi e le loro band/crew, o per associazioni legate alla musica.

Per carità una bella iniziativa ma a noi da l’impressione del povero che chiede aiuto al povero.

Per spiegarla meglio è ovvio che se questa iniziativa la attiva sul suo profilo Jovanotti riuscirà a raccogliere, data la popolarità e il numero dei fan, una bella somma.

Ma gli artisti emergenti, ovvero quelli più bisognosi di un aiuto in questo momento, anche alla luce del fatto che i pochi locali per musica dal vivo sono chiusi e non c’è possibilità di fare live, loro cosa possono sperare di ottenere?

E sopratutto possibile che il colosso Spotify, i cui introiti legati alla musica non sono certo di piccola entità, non possa stanziare un fondo, fare una donazione o inventarsi qualcosa che non richieda alla gente, già in enorme difficoltà economica perlopiù, di mettere le mani al portafogli?

Dal canto suo Apple Italia comunica l’avvio di Stream Local Italia, iniziativa che viene presentata in questo modo:

Apple Music lancia in Italia l’iniziativa ’Stream Local’, a partire da oggi, venerdì 24 Aprile, per sostenere la comunità degli artisti italiani durante il lockdown nazionale.

Questa settimana supportiamo la scena urban con sei nuove star del rap: Frah Quintale (Undamento) Dani Faiv (Machete Crew), Madame (Sugar), Il Tre, Boro Boro (Universal Music) e Random (Believe)….

Nelle prossime settimane Apple Music Italia si farà promotrice di diversi generi musicali e continuerà a sostenere il panorama musicale italiano, soprattutto in questi tempi difficili.

Ora, pur apprezzando la buona volontà dell’iniziativa,  la prima cosa che ci viene spontanea chiederci è se siano veramente questi gli artisti da sostenere, i veri emergenti.

Parliamo di artisti con alle spalle realtà discografiche solide e che, se andiamo a guardare la concorrenza, ovvero Spotify (unica che pubblica i dati di ascolto), arrivano anche a 20 milioni di Stream.

Insomma anche in questo caso ci viene da chiederci: i veri emergenti in che modo vengono aiutati? Non era possibile dare visibilità a nuove realtà che faticano maggiormente?