16 Febbraio 2020
di Direttore Editoriale
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16 Febbraio 2020

Morgan, la lenta agonia di un artista a favore di camera

Qual è la verità su quanto sta accadendo? Morgan è il regista di una complessa trama o è lui stesso vittima dell'intreccio creato dal proprio ego?

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Bugo e Morgan. Nell’ultima settimana sui siti internet, nelle riviste e in televisione non si è parlato d’altro. Di Morgan soprattutto (vedi qui).

E così, se da una parte abbiamo un artista, Bugo, ferito da quanto successo al Festival di Sanremo, che cerca di far conoscere il suo album, l’ottimo Cristian Bugatti, cercando di lasciar parlare per quanto possibile la musica, dall’altra abbiamo la geniale follia, ormai senza controllo, di Morgan.

Ho creato Bugo… prima non esisteva… chi conosceva Bugo prima di quello che io ho fatto a Sanremo?

Così il cantautore reclama a gran voce ovunque il suo colpo di genio, la paternità nel aver donato all’ (ex) amico, le luci della ribalta.

Poco importa se quel colpo di genio sia frutto di un malessere che va avanti da anni, di un buco nero che non trova il modo di colmarsi.

Poco importa se non a tutti interessa diventare famosi attraverso uno scandalo, un dolore, una serie infinita di meme sul web, come nel caso di Bugo.

Il pittore Morgan, probabilmente impaurito dal fatto di passare inosservato sul palco di quel Festival di Sanremo che lo aveva già relegato all’ultimo posto della classifica, ha dipinto una nuova opera d’arte, l’ennesima intinta dei colori della provocazione, di manie di persecuzione e deliri di onnipotenza.

Morgan si ciba di ciò che lo circonda fino al punto in cui lo rimette, come affetto da una strana forma di bulimia.

È accaduto con X Factor, di cui era il re incontrastato salvo poi rinnegarlo e svelarne il lato oscuro troppo tardi per risultare credibile.

È successo con Amici di Maria De Filippi, in cui era entrato tessendo le lodi del programma e definendo la conduttrice come un autentico genio, salvo poi accusarla di essere il Deus ex machina di un enorme complotto atto a screditarlo.

E infine è successo di nuovo in questo Festival di Sanremo 2020. Festival in cui si è offerto di accompagnare l’amico Bugo, salvo poi rinfacciargli di essere su quel palco solo grazie a lui.

E in questo machiavellico quadro un nemico, Valerio Soave, Presidente della Mescal, da abbattere attraverso le più disparate accuse.

Soave avrebbe tentato di allontanarlo da Bugo, di metterlo da parte, lo avrebbe privato della stanza d’albergo, lo avrebbe addirittura picchiato.

Anche se poi quel che rimane sono i fatti. E i fatti dicono che Morgan alloggiava in una suite da quasi 9.000 euro a settimana.

I fatti raccontano che Soave e Morgan si conoscono da 25 anni, che fu proprio lui a credere per primo nei Bluvertigo e che, in questi 25 anni, per sei volte è tornato a lavorare con Morgan, credendo che ci fosse ancora spazio per il grande artista che tutti avevano avuto modo di riconoscere fin dagli esordi.

I fatti raccontano che, nonostante tutte le accuse che gli sono state rivolte, alcune gravissime, Valerio Soave ha dichiarato in tv che non prenderà nessun provvedimento nei confronti di Morgan per un semplice motivo: a suo avviso Morgan non sta bene. Morgan ha bisogno di essere aiutato non attaccato né tanto meno cannibalizzato dalla televisione per macinare ascolti e share.

Ma di fronte agli ascolti, ai click, allo share, a quanto pare, non c’è ragione che tenga. E così, mentre alcuni programmi come Una storia da cantare, invitano Bugo nelle sole e giuste vesti del musicista, altri invitano Morgan, la madre.

Barbara D’Urso questa sera, per la seconda volta, inviterà il cantante in trasmissione a Live non è la D’Urso per metterlo contro cinque sfere.

E così l’ego di un artista diventato ormai un personaggio televisivo o un fenomeno da baraccone (a seconda dei punti di vista) aumenta a dismisura proporzionalmente alle sue manie di persecuzione anche grazie ad applausi che, è chiaramente visibile da casa, sono pilotati.

E nel frattempo l’artista che si vanta di aver creato Marco Mengoni, Michele Bravi, Noemi, Chiara Galiazzo (scoperti, plasmati inizialmente e portati alla vittoria, ma non lanciati sul mercato, giusto ricordarlo) non pubblica un vero disco di inediti da 13 anni.

Non è così che Morgan tornerà ad essere un artista. Non è dandogli spazio per i suoi deliri, per gli appelli atti a salvare la sua casa “opera d’arte”, per attaccare ex mogli o ex fidanzate.

Morgan in questo momento deve essere aiutato ma, semplicemente, non vuole essere aiutato. La soluzione al problema si nasconde, probabilmente, In questa stessa frase.