7 Aprile 2021
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7 Aprile 2021

Nel giorno del suo compleanno i due momenti in cui Gianluca Grignani ha infranto le regole della musica in tv

I video dei due momenti in cui tutta la ribellione giovanile del cantautore, unita al suo talento, hanno fatto la storia della musica in tv

Gianluca Grignani
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Gianluca Grignani distrugge il Playback al Festivalbar

Il secondo episodio che voglio ricordare e far conoscere al pubblico più giovane è ancora più iconico. Questa volta siamo al Festivalbar, la manifestazione musicale estiva più famosa d’Italia. L’anno è sempre il 1995 e Gianluca deve salire sul palco per presentare il nuovo singolo, Falco a metà.

Le due presentatrici, Federica Panicucci e Laura Freddi lo presentano calcando la mano, in stile pomposo tipico della televisione (un modo di fare che vent’anni dopo avrebbe fatto arrabbiare anche Ornella Vanoni a Domenica in con la presentatrice Lorena Bianchetti), e Gianluca Grignani entra in scena prima che il suo nome venga annunciato agitando le mani quasi a dire “Che esagerazione…“.

Grignani è insofferente al playback tipico dei programmi tv, si sente un pagliaccio e lo ha già dichiarato nelle interviste mesi prima. Per questo arriva sul palco e rompe il rito, la liturgia del Festivalbar che vede tutti gli artisti fingere di cantare al punto che il pubblico stesso ha sempre avuto il dubbio sulla questione live o playback del programma. Rompe il rito entrando con il microfono in tasca e iniziando a camminare, mani anch’esse in tasca, sul palco senza nemmeno sforzarsi più di tanto a “mimare” la canzone.

Preferisce durante la perfomance scendere fino alle transenne e abbracciare il pubblico con la sicurezza che fatica a riuscire a staccarlo da questa massa adorante. Lui incurante dopo il “salvataggio” risale sulla pedana del palco e scende dalla parte opposta buttandosi letteralmente sul pubblico rendendo ancora più difficile “recuperarlo” sano e salvo. Tornato sul palco, letteralmente spinto dalla sicurezza mostra insofferenza e rilancia i peluche che gli vengono gettati sul palco al pubblico.

Un chiaro segnale, un chiaro messaggio… non voglio essere un teen idol, voglio cantare le mie canzoni.

Probabilmente questo atteggiamento non piace a tutti e qualcuno ha la bella idea di tirare un oggetto di plastica in direzione del cantautore centrandolo in pieno in un occhio (lo potete vedere chiaramente al minuto 04:05 del video più in basso). Gianluca ha visto chi è stato, raccoglie il tappo, lo mostra incaxxato alla telecamera e lo rilancia nel pubblico quindi, dopo esser rimasto ancora per qualche momento sul palco lo abbandona ancora prima che il playback della canzone finisca.

Due episodi che raccontano l’anima irrequieta di un artista che oggi compie 49 anni ma che già allora, a soli 23 anni, aveva l’animo inquieto e rock, in bilico tra Battisti, Vasco, Jim Morrison e John Lennon ma che, purtroppo, è nato in paese in cui le vere rockstar non sono mai state troppo comprese e lo hanno portato ad avere un percorso discografico altalenante.

In ogni caso nell’augurare Buon compleanno a Gianluca vi consiglio di andare a recuperare i suoi primi quattro album, oltre agli osannatissimi Destinazione paradiso e La Fabbrica di plastica anche i meno citati Campi di pop corn (un disco che oggi definiremmo indie, ancora attualissimo) e il poetico Sdraiato su una nuvola, album realizzato tra mille problemi eppure riuscitissimo nel rappresentare una condizione quasi onirica ma, al tempo stesso, totalmente radicata nella vita reale di un uomo… perché, come canta lui in Sincero e leggero, “Sono un uomo e non devo viere chiedendo perdono…

Ps. Gianluca Grignani sarebbe tornato anche l’anno successivo al Festivalbar e questa volta, forte del potere ottenuto grazie agli straordinari risultati di vendita dei suoi progetto, avrebbe cantato il suo nuovo singolo, La Fabbrica di plastica dal vivo con la band mettendolo come condizione per la sua presenza nel programma.

 

 

 

 

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