7 Dicembre 2018
di Direttore Editoriale
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7 Dicembre 2018

Festival di Sanremo: il rinnovamento di Baglioni scuoterà la Rai almeno per il 2020?

Analisi sul Festival di Sanremo, Sanremo Giovani e Area Sanremo. Claudio Baglioni ha dato inizio al rinnovamento la Rai dovrà continuare...

Festival di Sanremo
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Mancano ancora due mesi al Festival di Sanremo 2019 e quindici giorni al Sanremo Giovani 2018.
E così, in attesa del nostro toto nomi per la Kermesse ci prendiamo ancora un po’ di tempo per soffermarci su qualcosa che ormai appare lampante a molti, da diversi anni a questa parte: le formule e i regolamenti della kermesse musicale più seguita in Italia hanno bisogno di essere completamente rivisti. Area Sanremo compresa.

La memoria di tutti ovviamente ora correrà sull’episodio, non di certo il più grave, dello scorso anno riguardante il brano di Ermal Meta e Fabrizio Moro. Apriamo e chiudiamo subito questa parentesi. Il brano rispettava il regolamento in vigore dal 2010, pertanto in quel caso le polemiche stanno a zero da ormai dieci mesi.

Il regolamento andrebbe ripreso in mano dalla Rai (che è proprietaria e responsabile del Festival), riletto nella sua interezza e reso più chiaro e netto.

SANREMO GIOVANI

Probabilmente quello che maggiormente necessita di essere messo in ordine è tutto ciò che ruota attorno a Sanremo Giovani. Sul piano pratico Claudio Baglioni è stato sicuramente rivoluzionario in tal senso. Innanzitutto ha eliminato lo scontro fratricida tra giovani che faceva in modo che alcuni di essi fossero eliminati dopo una sola esibizione. In questo modo ha dato modo agli artisti, e alle loro canzoni, di essere ascoltati per tre sere.

Solo nel triennio di Carlo Conti abbiamo visto passare talenti come Amara, Enrico Nigiotti, Mahmood, Irama, Chiaro Dello Iacovo, Marianne Mirage e lo stesso Ermal Meta che, solo grazie all’atto di coraggio di Conti di inserirlo tra i big l’anno successivo, ha avuto modo di farsi conoscere per poi esplodere definitivamente e per loro lo scontro ad eliminazione tra Nuove proposte (scelte con un sorteggio) è stato “fatale”. Il talento in alcuni casi poi è riuscito a prevalere , ma non senza fatica.

Anche l’idea di Claudio Baglioni per quest’anno è sicuramente vincente sulla carta. Dividere i giovani in una manifestazione a parte con ben 24 cantanti in gara garantisce visibilità per un maggior numero di artisti nella prima serata di Rai 1 ad orari decenti e non relegati prima della sigla del Festival o dopo la mezzanotte oltre a garantire a due di loro di andare in gara al Festival di Sanremo 2019 direttamente in gara.

Quanto questa formula sarà funzionale dipenderà da tre fattori. Il primo sarà sicuramente l’apporto dei media. Sicuramente questo Sanremo Giovani ha sulla carta meno appeal del Festival di febbraio ma, se i media, dalle tv alle radio, dai siti di informazione a quelli musicali, appoggeranno questa iniziativa sicuramente le Nuove proposte in gara avranno un’ottima vetrina.

Il secondo fattore è il piano di Claudio Baglioni. Il cantautore ha sempre dimostrato attenzione particolare per i giovani e, quel che è certo ma che forse sfugge a qualcuno, è che con i suoi 50 anni di carriera Claudio non è andato certo a Sanremo per macchiarsi della colpa di relegare in una manifestazione “minore” le Nuove proposte. Il Direttore artistico e il suo staff sanno benissimo che il rischio che si corre è quello che, dopo dicembre, a ricordarsi dei 22 non vincitori saranno in pochi e proprio per questo siamo convinti che Baglioni abbia in mente, con il supporto della Rai, una serie di iniziative che permettano a questi artisti di avere un proprio percorso almeno fino all’estate successiva.

Terzo ed ultimo fattore ovviamente saranno gli ascolti di Sanremo Giovani 2018 che vedrà alla conduzione la strana coppia formata da Pippo Baudo e Fabio Rovazzi. Ora sappiamo per esperienza degli scorsi anni che questo appuntamento non ha mai fatto grandi numeri e questo lo sa sicuramente anche Baglioni. Quello che bisognerà fare in caso di ascolti bassi è non condannare da subito l’idea con titoloni ad effetto che non servono a nessuno, ma comprendere che i cambiamenti e le novità hanno bisogno di tempo, supporto e perseveranza per essere assimilati dal pubblico.

Persino un talent show come quello di Maria De Filippi, Amici, nel suo primo anno da Saranno Famosi rischiò la chiusura fino all’intervento in prima persona della conduttrice.

IL REGOLAMENTO DI SANREMO GIOVANI

Il regolamento del Festival andrebbe ripreso in mano e rivisto completamente anche in virtù delle continue polemiche su presunti o reali plagi di brani in gara. Ultimi quelli su Laura Ciriaco (vedi qui) ed Einar (qui).

A nostro avviso un regolamento deve parlare chiaro e non perdersi in troppe eccezioni alla regola. I Brani devono essere inediti? Va riscritta la definizione di inedito sul regolamento specificando che si intende per inedito un brano mai presentato in pubblico (che sia un Festival come la Sagra della caciotta con 10 paganti), mai suonato dal vivo e mai pubblicato.

Il tutto nella sua totalità senza quinti o eccezioni (ovviamente questo dall’anno prossimo perché il regolamento che va applicato quest’anno è quello di quest’anno). Se un ragazzo crede in un brano al punto da pensarlo così forte per Sanremo lo tiene nel cassetto finché non arriva il momento giusto e se capisce che il momento giusto potrebbe non arrivare allora tenta altre strade e, per Sanremo, ne scrive un altro bello perché parliamoci chiaro, un giovane artista mica scrive un solo brano bello altrimenti come pretende di fare un disco e rimanere sul mercato nel tempo se ha solo una canzone???

Per agevolare i giovani la Rai e il prossimo Direttore Artistico del Festival dovrebbero togliere questa formula secondo cui i 69/70/100 brani finalisti (il numero cambia di anno in anno) vengono caricati sul sito della Rai in modo che tutti possano ascoltarli. Questa formula fa sì che quasi cento belle canzoni (siamo ottimisti e diamo per scontato che siano tutte belle canzoni), brani che vengono considerati dagli artisti e dalle discografiche così forti da poter gareggiare a Sanremo, vengano bruciati e perdano la loro caratteristica di inediti quando magari, qualche anno dopo, con una diversa commissione artistica o un diverso interprete potrebbe trovare invece la propria strada.

A che pro renderli ascoltabili da tutti del resto? Per dimostrare che sono state scelte le canzoni più belle? Ma tanto ascoltatori, pubblico, blogger, addetti ai lavori… hanno tutti il proprio gusto personale che non per forza coinciderà con la commissione artistica. Noi pensiamo che sia un meccanismo di cui si possa anche fare a meno.

AREA SANREMO

Su Area Sanremo ci siamo pronunciati molto quest’anno. La manifestazione va totalmente rivista. Area Sanremo Tour a nostro avviso (e per molti dei ragazzi che vi hanno partecipato e ci hanno scritto) si rivelato un esperimento fallimentare poco controllabile e gestibile. Meglio tornare alla vecchia formula di Maometto (i giovani) che vanno alla montagna (Area Sanremo) e non viceversa. Far pagare migliaia di iscritti circa 144 euro per una selezione regionale che non garantisce di poter prendere parte ad Area Sanremo e ai suoi corsi non ci sembra che corrisponda esattamente a “rendere gratuita” Area Sanremo. Semplicemente diventa far pagare meno a più persone senza garantir loro un servizio. A questo punto aveva più senso quello che avveniva in passato. Un iscrizione di 300 euro (che potrebbe essere abbassata con l’aiuto di sponsor, vedi Tim quest’anno) per frequentare dei corsi ed esibirsi davanti ad una commissione per quei due (o più) posti al Festival (o a Sanremo Giovani). E se proprio si vuole sostenere maggiormente questi ragazzi basterebbe che il Comune di Sanremo prendesse accordi con alberghi e ristoranti garantendo dei prezzi agevolati nei periodi dei corsi.

Insomma c’è molto a cui pensare, ma ci sarà anche molto tempo per farlo, l’importante, come sempre, è iniziare.