12 Giugno 2019
di Direttore Editoriale
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12 Giugno 2019

Enrico Nascimbeni, buon viaggio maestro! Grazie per averci lasciato uno scrigno di amare verità

È scomparso il cantautore, giornalista e scrittore Enrico Nascimbeni che per anni ha tenuto un blog su All Music Italia. Ecco il nostro ricordo e i suoi scritti.

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É venuto a mancare ieri Enrico Nascimbeni. Le pagine web lo definiscono scrittore, giornalista, cantautore e poeta. Per noi di All Music Italia, per me, Enrico era sopratutto un maestro.

Era aprile del 2015, All Music Italia esisteva da poco più di un anno, quando Enrico mi contattò su Facebook per complimentarsi con me del lavoro che svolgevamo nei confronti della musica italiana. Proprio in quel periodo la casualità volle che stessi affidando dei blog personali sul sito ad alcuni artisti.

Fu quasi naturale per me, con la mia solita faccia tosta, chiedergli se volesse scrivere per noi. Del resto stavo “solo” domandando ad un uomo che aveva collaborato con le più grandi testate giornalistiche italiane di scrivere per quello che ai tempi era ancora un blog.

Ma Enrico era più incosciente di me e così accettò subito. Il suo primo articolo datato 28 aprile 2015 parlava di Roberto Vecchioni ( lo potete trovare qui), una delle persone che stimava maggiormente, sia dal punto di vista artistico che umano.

Roberto penserebbe questo…“, “Roberto su questo mio pensiero non sarebbe d’accordo…” ripeteva spesso nelle nostre chiaccherate al telefono. La stima che provava nei confronti di Roberto Vecchioni era immensa. Quando mi raccontava di una nuova canzone che aveva scritto mi diceva “Devo farla sentire a Roberto…“.

Quando iniziò la collaborazione tra me ed Enrico Nascimbeni fui subito chiaro, nel suo blog avrebbe potuto parlarere di quello che voleva, anche di argomenti che andavano oltre la natura musicale del sito. Non potevo arginare la creatività di un uomo così. Non volevo.

Ricordo che lui me li mandava e quasi sempre mi diceva “Scegli tu un titolo, sei più bravo di me…“. Era un uomo estremamente rispettoso del lavoro altrui e non so perché si era fissato che, nell’epoca del web, io fossi più bravo di lui nel formulare un titolo. Lui amava i titoli lunghi, il web meno.

Mi è andata sempre bene, fortuna probabilmente, e così i titoli che davo ai suoi articoli gli piacevano sempre, così come le foto.

Quasi tutte le volte che mi mandava qualcosa di nuovo mi affidava anche il compito di scegliere la foto che avrebbe accompagnato l’articolo. Da una parte era curioso di capire che sensazioni avrebbero smosso in me il suo articolo, dall’altro credo si divertisse anche un po’ a mettermi in difficoltà. Sapeva che questa responsabilità mi metteva ansia e lui si divertiva.

Era una persona divertente e ironica Enrico Nascimbeni. Lo so per certo anche se, nonostante una collaborazione durata per più di due anni, non ci siamo mai incontrati di persona. Ci davamo appuntamento per un concerto o un pranzo e poi, per un motivo o l’altro non riuscivamo mai a vederci.

Voleva molto assistere ad un concerto di Romina Falconi, che aveva conosciuto tramite me e di cui ammirava la rara schiettezza nella scrittura di canzoni. La stessa che contraddistingueva il suo modo di scrivere.

Non siamo mai riusciti ad incontrarci ma abbiamo parlato tanto e tante volte al telefono. Lunghe chiaccherate.

Mi raccontava della sua voglia di tornare a fare musica, del suo desiderio di provare a salire sul palco di Sanremo, magari con un duetto, mi parlava di sua moglie, una donna che amava, idolatrava quasi (nel senso più bello e puro del termine), a cui ha dedicato una della pagine più belle del suo blog (la trovate qui).

Ecco sua moglie Pat e la musica erano le uniche cose che gli facevano illuminare gli occhi. Io dal telefono non potevo vederli, ma quando uno sorride con gli occhi lo senti anche dalla voce se presti attenzione alle sue parole.

Credo di poter affermare senza nessuna paura di essere smentito che Pat sia stata in ogni giorno della sua vita la tavolozza di colori nella vita di Enrico. La sua ragione di vita, colei che non lo hai mai deluso ma lo ha sempre sostenuto.

La musica invece con lui non è stata altrettanto amica. Le logiche di un mercato musicale come quello degli ultimi anni, un mondo che non dà spazi e che non ti concede nemmeno la possibilità di provare a farti ascoltare, lo facevano soffrire. Ed io questo lo percepivo chiaramente. E mi sentivo inerme, come con ogni artista che stimo e per cui vorrei poter fare di più di quello che è nelle mie capacità.

La musica ha tolto un po’ di entusiasmo ad Enrico Nascimbeni ma lui ha comunque trovato altri modi in cui riversare quella forza interiore che lo contraddistingueva.

Su tutti la collaborazione attiva con Saman, Associazione laica da Mauro Rostagno per il recupero delle tossicodipendenze, reinserimento nel tessuto sociale degli ex carcerati e tutela e sostegno delle donne che hanno subito violenze.

Era una persona particolare Enrico. E come tutte le persone particolari era una persona speciale.

Oggi quello che mi resta è un po’ di amaro in bocca per quel incontro che non c’è mai stato e la responsabilità e il privilegio di sapere che su questo sito, a questo link, ci sono circa 40 articoli scritti da lui nel suo blog, Tra inferno e paradiso.

Articoli in cui mi e ci ha parlato di tutto. Della sua ammirazione per Morgan, dell’amore immenso per sua moglie. E ancora la stima per suo padre, gli incontri artistici più importanti, da Fiorella Mannoia a Paola Turci, da Roberto Vecchioni a Tom Waits.

E ancora dell’omofobia, contro cui si schierava con forza e tenacia, di artisti emergenti che scopriva e di cui si innamorava, sopratutto rapper, della morte del giovane Cranio Randagio e infine delle storie di tante persone comuni che facevano cose straordinarie e da cui restava folgorato.

Quaranta articoli che sono come uno forziere d’oro per la mia anima e per questo sito e ci tengo a riportarvi cronologiamente qui a seguire.

Voglio chiudere questo mio ricordo con una canzone inglese di cui scrisse l’adattamento del testo in italiano per Paola Turci, un brano che lui sapeva essere tra i miei preferiti, canzone capace con le sue parole di farmi piangere ogni volta. A vent’anni, quando l’ascoltai per la prima volta, così come oggi in questa giornata triste. Il brano si intitola Io scrivo, canto e vivo per te.

Ciao Enrico, ti penso e un pensiero va anche alla tua per sempre Pat.

Massimiliano Longo

 

ENRICO NASCIMBENI – TRA INFERNO E PARADISO – IL BLOG

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