29 Dicembre 2015
di Direttore Editoriale
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29 Dicembre 2015

BIAGIO ANTONACCI, GASPARRI, le adozioni gay e “una stanza quasi rosa”

Negli scorsi giorni è scoppiata la polemica contro Biagio Antonacci accusato di aver parlato di adozioni su Rai 1 per marketing... eppure nel 1996...

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Per l’ennesima volta la politica attacca la musica e chi la fa. Nasce così una nuova polemica che in questi giorni sta impazzando in rete e che vede coinvolti Biagio Antonacci e Maurizio Gasparri.
I fatti in breve: settimana scorsa Antonacci, ospite del programma di Giorgio Panariello andato in onda in prima serata su Rai 1, si è espresso a favore delle adozioni gay lanciando un personale appello sulla questione. Il giorno dopo, un profilo Twitter a nome Generazione Famiglia, ha affermato che c’è stata della “inaccettabile propaganda a spese dei contribuenti“; in fretta e furia è accorso uno che le polemiche come noto le evita sempre, il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri il quale, prima ha chiesto informazioni su cosa fosse successo non avendo visto il programma, quindi ha twittato al direttore di rete, Giancarlo Leone, che è stata fatta “schifosa e faziosa propaganda, ne parleremo in vigilanza…

A questo seguono diversi Tweet che vi riportiamo qui sotto tra Gasparri, che dà dell’ignorante ad Antonacci affermando che non conosce per nulla la situazione adozioni, arrivando a tale Nicoletta Paciaroni, star veneta del piccolo schermo con all’attivo 20 anni di dirette televisive, ma che, devo essere sincero, io nella mia ignoranza non avevo mai sentito nominare. Sicuramente nemmeno lei ha mai sentito nominare me e quindi direi che siam pari…
Fatto sta che la signora in questione (se volete la potete incontrare per un’esperienza che vi arricchirà umanamente come potete leggere sul suo sito qui)  è intervenuta in uno dei tweet rivolto al cantante con la seguente affermazione: “sono solo dei furbetti con strategia commerciale per tenersi isterici tra i fans…

Per chi fosse rimasto stranito dalla frase gli isterici sarebbero i gay… del resto la simpatia della signora nei confronti degli omosessuali è chiara anche nella sua presentazione su Twitter: “scomoda per checche & Comunisti…

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Dopo questa introduzione per capire quel che è successo è giusto andare a capire cosa ha detto esattamente Biagio Antonacci nel programma:

L’adozione deve diventare una cosa naturale: le coppie eterosessuali, gay bisex, trisex, tutto quello che vuoi. meritano amore e meritano di dare amore. Basta con questo egoismo, perché ci sono tanti bambini che meritano di essere cresciuti da persone che se lo possono permettere. Questa è una legge che deve entrare in vigore prestissimo”, ha affermato il cantautore spiazzando pubblico e presentatore.

Sicuramente ci troviamo di fronte a una presa di posizione netta e molto forte, aggiungerei anche coraggiosa, visto che stiamo parlando di un artista con un pubblico molto vasto tra le donne over 30… senza ombra di dubbio una dichiarazione scomoda che, onestamente, non capisco bene quali benefici possa portare al cantante come qualcuno ha insinuato… una dichiarazione talmente scomoda che il conduttore, spiazzato dall’intervento del cantante, ha risposto in diretta: “Biagio, questo non lo avevamo detto alle prove…

Per quel che mi riguarda in tutta questa questione i punti principali sono due: questo eccessivo astio di alcuni politici ogni volta che in televisione si affrontano problematiche vicine alla comunità omosessuale e le illazioni lanciate all’indirizzo di Antonacci sullo “strumentalizzare” questo argomento per marketing.

Si urla allo scandalo per un uso sbagliato del servizio pubblico e del canone Rai. A me sembra che in Italia gli omosessuali paghino, giustamente, il canone come tutti,quindi non riesco a comprendere perché qualsiasi cosa che riguardi loro o le problematiche vicine a loro venga spesso e volentieri messa al rogo. Voglio dire, a questo punto che diano la possibilità di scegliere di non pagare il canone e poi decidano di cosa si può parlare e di cosa no in televisione. Anzi, magari già che ci sono potrebbero consentire agli omosessuali di pagare meno tasse visto che non essendo riconosciuti loro tanti diritti che gli eterosessuali hanno, non esiste motivo per cui debbano pagare le stesse tasse.

Venendo all’altra questione… prima di parlare e lanciare accuse, bisognerebbe conoscere la persona di cui si sta parlando. Così come io non posso esprimermi sulla signora Paciaroni, perché effettivamente ignoro quel che ha fatto, non credo lei possa farlo nei confronti di Biagio Antonacci, arrivando ad etichettarlo come una persona furba che per ragioni di marketing cerca di aggraziarsi il pubblico omosessuale.

Biagio Antonacci ha sempre avuto particolarmente a cuore le tematiche inerenti i problemi dei ragazzi e delle ragazze gay
In una stanza quasi rosa è una canzone che risale al 1996, contenuta nel quinto album di Antonacci, Il Mucchio (oltre 350.000 copie vendute), e parla proprio delle difficoltà di una coppia di ragazzi gay e del dolore che provano nel dover vivere un amore in modo quasi clandestino, come fosse qualcosa di sbagliato. Parliamo del 1996… vent’anni fa!
Questa canzone tra l’altro è stata ripresa dieci anni dopo anche da Laura Pausini che l’ha ricantata nel suo album Io Canto uscito nel 2006.
Antonacci nel corso degli anni ha continuato a parlare dei problemi delle persone omosessuali sia nelle interviste che nelle canzoni, e lo ha fatto sempre senza mai forzare la mano… andate a rileggere per esempio il testo di Vivimi, canzone che il cantautore scrisse per Laura Pausini… non vi sembra che il testo possa avere più interpretazioni? Eppure non è mai stata strumentalizzata dal cantante in nessun modo…

Questo editoriale non nasce per difendere l’uno o l’altro protagonista della vicenda, ma semplicemente per puntualizzare. Puntualizzare che Biagio Antonacci non si è svegliato una mattina e ha iniziato a parlare delle problematiche della comunità gay per vendere più dischi, anzi, gli va riconosciuto coraggio in quanto per genere ed età il suo pubblico potrebbe anche essere ostico verso questi argomenti.

Va anche detto che la tv, soprattutto quella di stato, deve essere un mezzo pulito per affrontare ogni tipo di problematica sociale, senza nessun tipo di distinzione, e infine andrebbe ricordato ai politici che, quando ci sono di mezzo i diritti dell’essere umano, al di là della sua estrazione sociale, della provenienza, del credo religioso e dell’orientamento sessuale, il tavolo delle discussioni e le “arene” televisive non dovrebbero ghettizzare nessuno né far gridare allo scandalo. Al di là della linea di pensiero di ogni politico che, essendo un essere umano come noi cittadini, ha pareri propri che non sono da considerare né mandati divini né mandati del popolo.
Il popolo vota per dare loro l’incarico di amministrare un paese, non per delegare loro il pensiero su altri esseri umani e su quali debbano essere i loro diritti e quali no.

Per chiudere, un estratto del testo de In una stanza quasi rosa per rinfrescare la memoria a tutti…

IN UNA STANZA QUASI ROSA

Guarda siamo soli in questa stanza
eppure c’è qualcuno che ci guarda
senti non ne senti di rumori
eppure c’è qualcosa che si muove
bacia quello che sa già di te
e spegni questa luce troppo forte
bello sto viaggiando a mille allora
con te in una stanza quasi rosa
Qui nessuno può dividere
quello che ha voluto Dio
qui nessuno può decidere per noi
accarezzami senza vergogna
ridi pure se ti và
e vedrai che primo o poi lo farai
fuori da qui
senza paura e con il sole
senza più occhi da evitare
senza paura e con il sole
con il coraggio di chi vuole