6 Febbraio 2017
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6 Febbraio 2017

SYRIA – VENT’ANNI IN UN BLOG: 2005 NON è PECCATO

Continua il viaggio di Syria nei suoi vent'anni di carriera. Nuova fermata 2005 con l'album Non è peccato e Tiziano Ferro, Mario Venuti e...

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Eccoci qui, tra queste pagine virtuali in cui vi racconto attraverso le mie canzoni ed i miei album la mia storia, questi vent’anni di musica che mi hanno riempito il cuore;

Siamo arrivati al 2005 e a Non è peccato il mio sesto album in studio prodotto da Michele Canova, l’ultimo con la Warner Music, l’etichetta che mi aveva accompagnato nel mio percorso discografico negli ultimi cinque anni. In quel periodo sentì l’esigenza di mostrarmi un po’ diversa dal solito e, condizionata forse da altre copertine di artiste straniere, decisi di mostrarmi in generale un po’ frivola, un po’ più leggera già dalla grafica che impreziosiva questo mio nuovo lavoro: le braccia conserte, i capelli per aria, la camicia abbottonata fino al mento mi facevano sentire determinata; ero molto fiera di quello che stavo facendo, ed il disco stava venendo proprio come volevo ed avevo immaginato. Mi sembrava la quadratura perfetta del cerchio, tutti i miei buoni propositi erano stampati in quello scatto, in quella posizione.

Per questo disco arrivarono canzoni bellissime da grandi amici musicisti e cantautori che mi lasciarono senza parole; penso a Non è peccato come uno scrigno che raccoglie il lavoro prezioso di quei primi 2000 in cui ho fatto degli incontri bellissimi ed importanti, per il mio mestiere da interprete e cantante ma anche e soprattutto per me come persona, sempre spinta dalla mia grande curiosità.  Facendo questo lavoro da tanto tempo mi è capitato di incontrare molte persone, grandi artisti che a volte in maniera spontanea hanno deciso di regalarmi qualcosa della loro arte, altre volte ho chiesto io loro dei pezzi, tutto sempre spontaneamente come conseguenza naturale di una conoscenza comunque stimolante. Se mi guardo indietro magari all’inizio della mia carriera qualche volta ho accettato di cantare dei brani di cui non ero convinta proprio al cento per cento, ma nel corso del tempo no, ho creduto tanto e sempre in tutto quello che ho fatto, le ultime tracce di ogni disco per me sono state sempre importanti come le prime.

Penso a Tiziano (Ferro) che incontrai di persona per la prima volta appena dopo il grande successo del suo primo disco Xdono e che guardandomi mi disse che era un mio fan,che in camera sua aveva dei manifesti miei, che nel 1996 venne a chiedermi un autografo ad uno dei miei primissimi firmacopie nel negozio di dischi più importante di Latina; sapere questo da Tiziano, che io ai tempi già stimavo e stimo ancora tantissimo, mi lasciò sorpresa, onorata e felice che anche lui, a modo suo, mi avesse voluto bene. Negli anni ci siamo poi conosciuti meglio, incontrati, confidati tante cose ed all’improvviso lui mi ha detto che aveva un brano da farmi ascoltare, una canzone speciale nel cassetto perfetta per me… Ci incontrammo a Sabaudia dove io trascorrevo le vacanze estive e passammo una serata bellissima di chiacchiere e tante risate, poi in macchina davanti al mare Tiziano mi fece ascoltare un provino di E va bè ed a me girò letteralmente la testa: la prima cosa che mi viene in mente è il ricordo della sua voce su questo pezzo così coinvolgente ed affascinante, poi successivamente mi colpì il testo più criptico ed intenso che mi conquistò del tutto; mi sono innamorata immediatamente di quella melodia ed ho provato a farla mia il più possibile, però confesso che ogni tanto mi vado a riascoltare quel demo di Tiziano perché era davvero formidabile! Mi sarebbe piaciuto molto che E va bè diventatasse un singolo ma a causa di certe dinamiche discografiche purtroppo non se ne fece niente ed alla fine rinunciai all’idea pur amando follemente quel brano.

Al contrario andò con Francesco (Bianconi) che cercai io, se non sbaglio via mail; in quel periodo ero rapita dalla bellezza dei primi dischi dei Baustelle e così decisi di farmi avanti: scrissi un messaggio a Francesco, presentandomi e confidandogli che ascoltando dei brani di Serge Gainsbourg mi era venuto in mente lui per eleganza e stile; così gli chiesi se aveva voglia di collaborare e fare una mezza follia con me che venivo da tutt’altro contesto rispetto al suo e lui inaspettatamente disse subito di si. Ci incontrammo diverse volte, facemmo delle prove fino ad accorgerci che Bonnie e Clyde, un brano che Gainsbourg aveva cantato insieme a Brigitte Bardot, era la canzone perfetta da condividere, il resto venne da se. Anche in questo caso avrei voluto un futuro diverso per questa canzone in cui credevo tanto, compreso un videoclip particolare però “nun se po’ fa tutto” e l’idea rimase in un cassetto.

Nello stesso periodo giunse un altro regalo enorme, Giorgia: una mia amica a cui timidamente avevo chiesto di scrivere qualcosa per me, lei che raramente si è concessa autrice per altri, che senza rispondermi niente un giorno mi inviò una mail con un allegato intitolato Luna crescente, rispondendomi con un bacio di si. Giorgia mi aiutò parecchio in questo disco anche nell’arrangiamento dei cori: in L’amore è, Non sono e la stessa Luna crescente infatti tutte le armonizzazioni vocali sono sue ed io ne fui ovviamente lusingata.

In coda a tanti inediti una cover bellissima ancora di Loredana Bertè, perché quando hai certe fisse, non te le leva nessuno: nell’ultimo tour che avevo fatto in giro per l’Italia avevo riproposto un pezzo bellissimo di Loredana che s’intitola Mi manchi in versione piano e voce, ed ogni volta che la cantavo mi capitava di commuovermi, poi durante le registrazioni del disco ricordo che mi venne in mente questa canzone in una notte insieme ad un po’ di malinconia e fu li che sentì proprio l’urgenza di incidere quella sensazione per sempre; il giorno seguente raggiunsi Alberto XXX, un grande pianista che mi accompagnò delicatamente e registrammo in presa diretta questo brano che è tra i miei preferiti di sempre.

Scegliere solo due canzoni da questo album è un’impresa difficile, proprio perché come dicevo prima, ogni brano è il frutto di un incontro, di un’amicizia che mi ha fatto stare bene e quindi cercherò di essere onesta:

NON è PECCATO: Una sera a cena incontrai Mario Venuti al quale confidai che mi piaceva molto il suo modo di scrivere e gli chiesi una canzone, così senza fronzoli. Qualche tempo dopo mi portò uno dei pezzi del mio repertorio che preferisco in assoluto che è appunto Non è peccato in una versione totalmente diversa, dall’anima quasi elettronica. Ho amato subito quel pezzo ma lo immaginavo adattato in un mondo diverso così cambiai tutto e feci ascoltare il risultato a Mario per sapere cosa ne pensasse e soprattutto se fosse d’accordo; con mia grande sorpresa lui ne fu entusiasta al punto di dirmi che riascoltandola in questa veste col senno di poi, se la sarebbe tenuta per se!

NON SONO: Non sono oltre che essere un regalo benedetto di Lorenzo (Jovanotti) è per me un’opera d’arte più che una canzone; penso a questo brano come ad un’istallazione d’artista, e nonostante siano passati più di dieci anni dalla sua pubblicazione riscontro sempre e comunque un grande e piacevole apprezzamento da parte del pubblico. Un testo ironico e geniale che non mi stanco mai di cantare e reinventare ad ogni live.

NOTE DELLA REDAZIONE

Non è peccato uscì il 13 maggio del 2005 ed è l’ultimo album della cantante ad uscire con la Warner Music Italia, un rapporto durato per cinque anni e tre dischi a partire dal 2000.
Nel disco figurano molti autori importanti scelti dalla cantante sia nel panorama mainstream italiano che nella scena indie che tanto avrebbe segnato il suo percorso musicale negli anni a venire.
Tra i nomi che hanno contribuito a questo album ci sono Francesco Sarcina che cucì su Cecilia il brano Alice nel paese delle meraviglie (che uscì qualche mese prima come ghost track di un album de Le Vibrazioni), e Raffaella DeStefano dei Madreblu. In quel periodo Syria elogiava spesso nelle interviste il disco di una band indipendente, La Moda del lento dei Baustelle e per questo cerco Francesco Bianconi autore e frontman del gruppo per un duetto. Negli anni successivi Bianconi sarebbe diventato un autore di punta del panorama musicale italiano.

Dall’album furono estratti tre singoli: Senza regole (scritta da Saturnino e dallo scrittore e regista Ivan Cotroneo), Non sono e Non è peccato.

TRACKLIST

1 – Senza regole (I. Cotroneo – Saturnino)
2 – Non sono (Jovanotti)
3 – Non è peccato (M. Venuti)
4 – Alice nel paese delle meraviglia (F. Sarcina)
5 – E va bé (T. Ferro – R. Casalino)
6. Libera (C. Bonoldi – M. Pelan – F. Consoli – Syria)
7 – Più di una pasticca (Jovanotti)
8 – Luna crescente (Giorgia – Syria)
9 – In Fuga da sola (C. Bonoldi – M. Pelan)
10 – L’Equilibrio (R. DeStefano)
11 – Bonnie & Clyde (S. Gainsbourg – adattamento in italiano di F. Bianconi e Laura Polazzi)
12. Mi Manchi (Bonus track)

PRODUZIONE ARTISTICA: Michele Iorfida Canova ad eccezione di Senza regole, Non sono e Più di una pasticca prodotte da Jovanotti e Michele Iorfida Canova e di Mi manchi pre-prodotta da Tony Puja.