12 Febbraio 2015
di Officina del talento
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12 Febbraio 2015

SANREMO 2015 – Seconda Serata: exploit de IL VOLO, a rischio ATZEI, BIGGIO e MANDELLI, MORENO e TATANGELO

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La seconda serata del Festival di Sanremo 2015 non tradisce le aspettative e si apre con una delle novità cardine di questa edizione: il posizionamento delle sfide della categoria Nuove Proposte nell’access prime time.

Dopo una breve apertura con i ringraziamenti di Carlo Conti per i buoni ascolti del debutto, si parte a razzo con i Kutso contro Kaligola: l’eclettica band romana, già molto trasmessa in radio (RTL 102.5 l’ha scelta pochi giorni fa come unica new hit della categoria dedicata agli emergenti, sarà perché parte delle edizioni del brano sono di proprietà Ultrasuoni etichetta del patron dell’emittente Lorenzo Suraci) sfida il concittadino rapper 17enne accompagnato dal nonno direttore d’orchestra.

Con i problemi d’audio a farla da padroni si fronteggiano l’irriverente Elisa da una parte e la delicata Oltre il giardino dall’altra. A trionfare col 59% i Kutso che passano alla semifinale di venerdì.

Si passa poi a Enrico Nigiotti, livornese conosciuto nella nona edizione di Amici di Maria De Filippi. Dopo qualche anno d’oblio è stato ripescato da Brando, ex manager di Emma Marrone, e portato alla corte della Universal Music. Contro di lui la savonese 22enne Chanty, fra i partecipanti ad Area Sanremo e in passato nelle file di Star Academy.

L’orecchiabilissima Qualcosa da decidere per il primo, che si becca un caloroso applauso dalla platea, la dark-soul Ritornerai per la seconda che purtroppo pecca nell’esecuzione vocale, causa influenza. Vince Enrico Nigiotti col 52% dei voti.

Poca pubblicità prima dell’originale e godibile performance dei Pilobolus, compagnia di danza statunitense di successo che con giochi d’ombre meraviglia gli spettatori. Intanto sorge la domanda: dov’è finito il trio di co-conduttrici? Passata un’ora ancora non v’è traccia di loro…

Inizia la gara dei Campioni con Nina Zilli. Sola è puro e sano blues, le influenze di Nina Simone tanto citate dalla stampa nelle scorse settimane si avvertono in ogni nota. Un ritorno spiazzante per la cantante piacentina, che aveva puntato nelle scorse tre partecipazioni su brani molto più accessibili e radiofonici. La qualità però è indubbia e la platea si fa conquistare dall’esecuzione della mora.

Arisa in nero fa il suo ingresso per presentare Marco Masini, al ritorno con Che giorno è firmato dalla coppia di autori sdoganata dai talent Camba-Coro, resi famosi da diversi brani scritti per Alessandra Amoroso. Gli stilemi del repertorio della salentina si ritrovano anche in questo pezzo sanremese, fatto di molti crescendo ricchi di pathos che mettono alla prova Masini con il range più alto della sua estensione.

Arriva anche Emma Marrone, in abito rosso, e apre la strada ad Anna Tatangelo alla settima partecipazione. Kekko Silvestre firma anche la sua Libera, che proprio non convince. Al di là dei gusti Lady Tata ha spesso portato all’Ariston canzoni con una personalità ben precisa. Questa è scialba, nei contenuti (“libera come una nuvola nel vento che si dondola“…), nella melodia e nelle emozioni donate.

Sul palco irrompe anche l’inatteso Joe Bastianich di Masterchef per un breve intervento che mischia cucina e musica… ma è presto tempo per Raf che dopo 24 anni ritorna all’Ariston. Non lo fa però al massimo delle potenzialità, presentando Come una favola, lontana anni luce dai grandi successi del passato. Probabilmente uno dei testi meno ispirati della kermesse, deludente.

Parentesi super ospite italiano con Biagio Antonacci che, come Tiziano Ferro ieri sera, propone un medley di successi prima di un altro omaggio a Pino Daniele e alla bellissima Quando. Mi perdonino i fan di Biagio, ma il confronto con il collega ascoltato ieri sera è abbastanza impietoso. Il repertorio di Antonacci è ricco di belle canzoni ma la sua resa live mi lascia sempre con un grande punto interrogativo…

È quindi la volta dei tre giovani tenori de Il Volo. I favoriti alla vittoria secondo le agenzie di scommesse, dopo la vittoria di qualche anno fa a Ti lascio una canzone e tanti successi accumulati all’estero, tentano di agguantare il primo premio anche al Festival della canzone italiana. Grande amore: il titolo sa già di classico. La canzone è retrò, il testo lascia a desiderare, ma l’arrangiamento è il migliore ascoltato finora, il più adatto all’orchestra, con un crescendo da brividi e un’esecuzione lodevole. Potrebbero vincere con estrema facilità, hanno il pezzo perfetto per la manifestazione.

Charlize Theron irradia di luce con la sua bellezza tutto il teatro. Un’intervista non particolarmente lunga, equilibrata, con diversi brani amati dall’attrice australo-americana a far da fil rouge, tra i quali Un’altra te di Eros Ramazzotti. L’intervento della star lascia poi spazio ad un ricordo di Virna Lisi e all’omaggio in danza della spagnola Rocio, commossa, con il ballerino coreografo Fabrizio Mainini sulle note di Lei verrà di Mango.

Altra grande attesa Irene Grandi. Con Un vento senza nome la bionda toscana svela un lato inedito di sé e della sua musica. Dimenticatevi la grinta a cui ci ha abituati, la svolta è nel segno della raffinatezza. Una canzone senza un reale ritornello, ma costruita con maestria, di quelle che più l’ascolti più l’apprezzi. Non sfigura, promossa.

Lorenzo Fragola si tuffa nella gabbia dei leoni a poche settimane dalla vittoria di X Factor e con in tasca la hit doppio platino The reason why. Alla prima prova con un inedito in italiano, il vincitore del talent canta Siamo uguali, un pezzo senza infamia e senza lode. Radiofonico, un po’ anni ’90. Strofe superiori al ritornello, che si perde in costruzioni melodiche scontate. Forse troppo presto lanciarlo su quel palco?

Angelo Pintus è l’ospite comico della serata. Il monologo con riferimenti alla tragedia di Parigi che ha dato vita al motto “Je suis Charlie” è lungo, molto lungo, troppo lungo. L’effetto noia arriva, presto, come già accaduto ieri per il criticatissimo Siani. Difficile far comprendere ai conduttori che non è strettamente necessario inserire un momento comico, se così vogliam chiamarlo, all’interno dello spettacolo.

Si passa quindi ai Soliti Idioti, qui in gara dotati di soli cognomi. Biggio e Mandelli si distinguono con una canzone alternativa rispetto a quanto sentito finora. La marcetta alla Cochi e Renato, che sciorina tutti gli inghippi di una normale Vita d’inferno azzoppata dalla routine, spicca ma solo per genere. Un divertissement e niente più. Segue omaggio a Pino Donaggio per i 50 anni di Io che non vivo (senza te).

Penultima in scaletta la sarda Bianca Atzei. Tanti si chiedono chi sia, da dove sia spuntata fuori e perché sia nei Campioni. RTL crede molto in lei sin dal debutto, il pubblico però non sembra essere interessato a lei. Almeno finora. Entra in competizione con un pezzo scartato dall’ultimo album di Alessandra Amoroso (e non è una battuta). Il solo al mondo ci catapulta nei Festival degli anni ’60 e mi viene subito in mente Nilla Pizzi. La canzone non è il male assoluto, malinconica al punto giusto, l’esecuzione non la fa apprezzare a pieno. Ancora un ospite, il ciclista Vincenzo Nibali.

Moreno chiude la gara. Tanti pregiudizi che lo precedono eppure il rapper vincitore di Amici stupisce. Oggi ti parlo così è il miglior singolo del suo repertorio fino ad oggi e nessuno se lo aspettava. I brani di questo genere solitamente perdono efficacia supportati dall’orchestra, sembra invece che in questo caso l’accompagnamento aiuti a creare una magia.

Prima del verdetto una lunga carrellata di ospiti: Luca Argentero e Claudio Amendola per promozionare il nuovo film Noi e la Giulia, il dirigente sportivo dell’Inter Javier Zanetti, l’inglese Marlon Roudette a cantare una delle hit degli ultimi mesi, When the beat drops out, e soprattutto, la chiacchieratissima Conchita Wurst, drag queen barbuta dell’Eurovision Song Contest 2014.

Le aspre critiche sono piovute su tutti i social negli scorsi giorni eppure il momento non ha dato modo di aprire nuove polemiche. Conchita ha cantato una bella canzone, Heroes, si è dimostrata elegante, educata, simpatica. Solo applausi, nessun booh. Avrà fatto cambiare idea a chi pensava male di lei? Difficile, ma certamente ha vinto il suo gentile equilibrio.

Arrivano in chiusura altri “verdetti”. Si salvano, per il momento, Lorenzo Fragola, Irene Grandi, Raf, Marco Masini, Il Volo, Nina Zilli. A rischio Bianca Atzei, Biggio e Mandelli, Moreno, Anna Tatangelo.


LA CLASSIFICA CON MEDIA VOTO DI ALL MUSIC ITALIA – CATEGORIA CAMPIONI

1. Il Volo 7-
2. Moreno 7-
3. Marco Masini 7-
4. Lorenzo Fragola 6,5
5. Irene Grandi 6+
6. Anna Tatangelo 6-
7. Nina Zilli 6-
8. Raf 5+
9. Biggio e Mandelli 5+
10. Bianca Atzei 5+


LE VOTAZIONI – CATEGORIA CAMPIONI

Massimiliano Longo (Direttore) – Nina Zilli 5, Marco Masini 7.5, Anna Tatangelo 6, Raf 6.5, Il Volo 7.5, Irene Grandi 6, Lorenzo Fragola 6.5, Biggio e Mandelli 5.5, Bianca Atzei 5.5, Moreno 7

Cristian Scarpone (Caporedattore) – Nina Zilli 7, Marco Masini 5.5, Anna Tatangelo 4, Raf 3, Il Volo 8, Irene Grandi 7, Lorenzo Fragola 6, Biggio e Mandelli 5, Bianca Atzei 5.5, Moreno 7

Simone Caprioli (Recensioni) – Nina Zilli 5.5, Marco Masini 6.5, Anna Tatangelo 7, Raf 6, Il Volo 4, Irene Grandi 6, Lorenzo Fragola 7, Biggio e Mandelli 5, Bianca Atzei 5, Moreno 6.5

Gabriele Dello Preite (News, Interviste) – Nina Zilli 5,5, Marco Masini 7,5, Anna Tatangelo 6,5, Raf 6, Il Volo 8, Irene Grandi 6,5, Lorenzo Fragola 7, Biggio e Mandelli 6, Bianca Atzei 5,5, Moreno 7


LA CLASSIFICA CON MEDIA VOTO DI ALL MUSIC ITALIA – CATEGORIA NUOVE PROPOSTE

1. Kutso 6+
2. Chanty 6+
3. Enrico Nigiotti 6-
4. Kaligola 6-


LE VOTAZIONI – CATEGORIA NUOVE PROPOSTE

Massimiliano Longo (Direttore) – Kutso 6.5, Kaligola 6, Enrico Nigiotti 6.5, Chanty 5.5

Cristian Scarpone (Caporedattore) – Kutso 6, Kaligola 6.5, Enrico Nigiotti 6, Chanty 5.5

Simone Caprioli (Recensioni) – Kutso 6, Kaligola 5, Enrico Nigiotti 5.5, Chanty 7

Gabriele Dello Preite (News, Interviste) – Kutso 6.5, Kaligola 6, Enrico Nigiotti 5.5, Chanty 6.5