13 Febbraio 2015
di Caporedattore
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13 Febbraio 2015

NEK: “Consacrazione? Grazie al riscontro del brano mi considero uno che ha già vinto”

Conferenza stampa di Nek

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h 15.50 Inizia la conferenza stampa di Nek

Dopo 18 anni sono tornato al festival e c’è una consapevolezza diversa. Sono sereno e sto riuscendo a divertirmi. La canzone ci ha messo anche del suo, è diventata immediatamente della gente e questa è una grande vittoria.

Hai scritto la tua canzone apposta per il festival o no?

È stato uno dei primi pezzi che ho scritto per l’album che ho finito ad agosto e ad agosto mi è arrivata la proposta di Carlo Conti e gli ho detto che volevo capire se nel mio album c’era qualcosa di buono da presentare al festival. Ho pensato a Fatti avanti amore perché è il pezzo che non ti aspetteresti mai da me al Festival di Sanremo.

Qual è la ricetta per mantenere sempre il tuo stile stupendo i tuoi fans?

Non conosco la ricetta, io ascolto molta musica e amo le sinergie. Ho sempre condiviso le mie idee con altri, queste collaborazioni danno la possibilità di lavorare al meglio.

Dopo la vittoria di ieri sera nella serata delle cover, chi hai chiamato per primo?

Mia moglie.

Questo è il tuo terzo festival: è ora la consacrazione, te lo senti addosso?

Consacrazione? Boh… sono qui di nuovo perché amo il mio mestiere e mi piace condividerlo con gli altri, il pubblico. Io non penso alla consacrazione, sono felice che il pezzo piaccia. Il vero cerchio che si chiude forse ci sarà quando avrò 60 anni.

Ieri hai vinto il premio delle cover. Come hai lavorato per riarrangiare un brano così famoso?

È stato un lavoro delicato che ho affidato alle persone che mi accompagnano. C’è un riff… anche solo riuscire a dividerlo in maniera diversa nella canzone, pur mantenendo il fascino della progressione di note, è stato complicato.
L’arrangiamento si è svolto dalle 2 del pomeriggio alle 8 di sera. Siamo stati fissi sulla canzone per cercare di riportare la magia della canzone in una nuova chiave di lettura sperando di rimanere nella magia e nel non storpiare, cambiare i connotati della canzone. Ce l’abbiamo fatta.

Quanto l’album FILIPPO NEVIANI è stato una maturazione personale e personale? Son previste delle date a Padova?

È previsto un tour europeo in autunno.

Questo è il disco della consapevolezza, nel disco precedente ho raccontato della nascita di mia figlia e della morte di mio padre. Qui c’è la consapevolezza del rendersi conto che sto cambiando.

Qual è la frase della tua canzone che preferisci?

Fatti avanti amore ha diverse chiavi di lettura, dal dolore riusciamo a ritrovare il giusto modo di riconsiderare tutta la nostra vita. Il dolore è la componente della nostra vita che ci aiuta a distinguere le cose utili dalle cose futili. La fede ti aiuta a mettere in ordine le cose.
Tutto il pezzo mi piace, in particolare quando si dice abbiamo mani per afferrarci, girare insieme come ingranaggi e poi.

Le tue quote per la vittoria sono salite. Lo hai percepito?

Sì, dalla gente qui, dai social. Ho paura a tornare a Sassuolo. Mi considero già uno che ha vinto perché quando la canzone è uscita e le radio l’hanno passata, le persone l’hanno tenuta a sé. A me basta questo.

Quanto sei social?

Credo di non essere social al 100%, sto imparando a maneggiare questi strumenti e capisco la grande importanza che hanno e sto cercando che non prendano il sopravvento nella vita di tutti i giorni.

Come stai lavorando all’uscita del tuo disco (10 marzo)?

Finito Sanremo rientro in studio per lavorare alla versione spagnola, perché ad aprile uscirà in Spagna ed America Latina. Spero di non fermarmi per i prossimi 2 anni.

Sembri un altro Nek anche nel modo di cantare. Ne hai la consapevolezza?

Mi rendo conto, visto che me lo fai notare, che c’è una preparazione. Credo di aver avuto il dono del canto, non ho fatto altro che affinare questa tecnica. Non ho fatto scuola di canto, mi sono affidato all’istinto. Adotto delle tecniche per prepararmi, ma poi è la vita che insegna a dosare le emozioni affinché la forza del palco non prenda il sopravvento e finisca in gola. Mi è successo che l’emozione diventasse deleteria e ho capito che la scuola della strada, del lavoro, mi ha aiutato. L’importante è viverla.

ALL MUSIC ITALIA: Qual è la canzone italiana che è passata al festival negli ultimi anni che ti è piaciuta di più?

Non so risponderti perché negli ultimi anni ho seguito il festival a pezzi, non riesco a ricordarmi oggi anche perché il lavoro al mio disco negli ultimi mesi mi ha preso in maniera molto forte. Questo festival credo a differenza dei precedenti sottolinea in particolare la musica italiana.
Ho riscoperto tanti colleghi giovani, come Annalisa con la sua performance magistrale di Ti sento… è bellissimo come una ragazza della sua età sia entrata nella chimica di quel pezzo. Ha immediatamente fatto suo un pezzo.

Tu e Annalisa siete quelli che hanno avuto più padronanza scenica dell’Ariston. Risalire su quel palco cosa ti ha fatto pensare?

Emozione molto forte. 18 anni fa credo di aver provato lo stesso, anche nel ’93, ancora più spaventato.
Martedì i primi 30″… che Dio me la mandi buona ho pensato… e lì sono venuti fuori i 22 anni.

Quando hai iniziato hai l’idolo delle ragazzine ed ora sei in “competizione” degli idoli delle ragazzine di oggi.

Mi hai dato del vecchio? Io vedo tante ragazzine intorno a me, nonostante l’età stiamo andando bene… anche se ho il fiatone!

Cosa è cambiato da Laura non c’è a oggi nel tuo lavoro e nel rapporto coi tuoi fans?

Tu cosa vedi di cambiato?

Prima il rapporto era più da teenager…

Ora sono DILF?
Hai già risposto tu…

Quest’anno a Sanremo tra noi cantanti c’è molta più sinergia. Ho conosciuto Nesli e ci siamo messaggiati, con Grignani abbiamo parlato di collaborazione. Nel nostro ambiente di solito ognuno si fa i cazzi suoi. Questo festival è pioniere nel riallacciare la collaborazione tra artisti. Non si è in competizione.
Lo spettacolo è bello, si parla solo di musica.

Il tuo rapporto con l’estero e il grande successo della musica italiana all’estero.

Il Festival di Sanremo è molto seguito e imitato, come a Viña del Mar a Santiago del Chile. Non ha più l’appeal di una volta, ma Carlo Conti ci ha messo su una bella pezza quest’anno.

Termine conferenza stampa
h 16.17

In arrivo le foto

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