13 Febbraio 2015
di Caporedattore
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13 Febbraio 2015

IL VOLO: “Vogliamo conquistare l’Italia con il pop lirico”

Conferenza stampa de Il Volo

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Siamo qui in sala stampa in attesa che arrivi il trio de Il Volo per la conferenza stampa, mentre scoppia una rissa tra due giornalisti e il coordinatore della sala, legato a dei problemi legati alla sicurezza di un artista.

Conferenza stampa:

h 15.20

Entrano Il Volo.

“Ciao a tutti ragazzi, ci sentite?”

Veniamo subito informati che il disco uscirà il 17 febbraio anziché il 24, come previsto.

La vostra partecipazionie è dettata dal fatto che volete avvicinarvi di più al pubblico italiano.

Sicuramente è un’azione di posizionamento, volevamo tornare in Italia per portare questo genere musicale che manca da noi. È la prima volta che dei ragazzi di 20 anni cantano il pop lirico in Italia. Manchiamo da 5 anni e non vedevamo l’ora di tornare.

Pensate che nel vostro percorso serviva Sanremo? Volete tornare alla lirica?

Noi non abbiamo mai fatto lirica, non abbiamo mai fatto opera. Sarebbe presuntuoso dire che vogliamo fare lirica, l’unico che vuole fare lirica e sta studiando lirica, sono io – dice Piero Barone – ma adesso il genere musicale de Il Volo è il pop-lirico. Il nostro genere musicale è versatile.

Per quanto riguarda il Festival di Sanremo è conosciutissimo all’estero… lo conoscono anche a Pechino. Stiamo cercando di far conoscere in Italia, alle ragazzine, ai nostri coetanei questo genere musicale, perché i nostri coetanei ancora non lo conoscono. Questo è uno dei pochi generi che si può dedicare ad una ragazza per San Valentino.

Non siamo tre tenori, siamo due tenori ed un baritono.

Siete molto presenti in rete, sui social. Che risposta avete avuto dalla rete per la vostra presenza a Sanremo in Italia e all’estero?

Per ora questa canzone è uscita solo in Italia e non stanno aspettando altro che esca anche all’estero. Sono arrivati molti voti dall’estero, ma abbiamo avuto anche un ottimo riscontro anche in Italia e non ce lo aspettavamo. Stiamo riproponendo questo genere in Italia come non è mai stato fatto in passato.

In Italia siete ancora come “I tre di Ti lascio una canzone”. Avete in programma un tour? Come fare per staccare l’opinione pubblica da “i tre tenorini”?

Noi non vogliamo rinnegare il passato perché il programma è stato un grande trampolino, ma oggi la realtà è un po’ cambiata, abbiamo il nostro repertorio.
In Italia abbiamo fatto 5 concerti e quest’anno ritorneremo. Partiremo con la prima data all’Arena di Verona il 21 maggio, poi Caracalla e ancora Taormina. Uscirà il nuovo album Sanremo Grande Amore: ci sono 6 brani che hanno segnato la storia del Festival di Sanremo e questo è un omaggio de Il Volo fatto a Sanremo.

Qual è il rapporto con le vostre fan e con l’estero? E se vincete voi il posto all’Eurovision non ce lo leva nessuno…

Molti critici hanno detto che noi all’estero andiamo a cantare per i nostri cugini, noi abbiamo tanti cugini all’estero, ma non sono loro a venire ai nostri concerti. Abbiamo tante fans all’estero, ma ne abbiamo tante anche in Italia. Non ci aspettavamo di arrivare in Italia a Sanremo e avere una standing ovation. Non ce l’aspettavamo, è stata una bella emozione.
In quest’ultima settimana stiamo ricevendo messaggi dalla Francia, dalla Germania perché abbiamo trascurato l’Europa e non vediamo l’ora di tornare e l’Eurovision sarebbe una grande occasione per tornare sul mercato europeo.

In che cosa pensate di dover ancora migliorare?

In pochi anni siamo cresciuti fisicamente e musicalmente e se il nostro CV è così infinito è grazie al nostro manager Michele Torpedine che è la nostra forza. Quando facciamo un evento, chiamiamo subito Michele e gli chiediamo qual è la prossima tappa. Abbiamo sempre la voglia di andare avanti.

Abbiamo tanti difetti, ma sono quelli a farci stare con i piedi per terra. Ogni giorno abbiamo da imparare cose nuove. Siamo felici di avere questo team intorno che ci tratta come 3 ragazzi che vogliono realizzare il proprio sogno.

Differenze tra il clamore italiano e quello statunitense. Con chi vorreste collaborare dei cantanti all’Ariston?

Noi cerchiamo sempre di salire sul palco, indipendentemente dalle dimensioni, con le stesse emozioni, perché la gente paga per venire ai nostri concerti e noi dobbiamo mettere la stessa grinta con 10 persone e con 6000.

Siamo stati fortunati e Dio ci ha dato questo dono e noi quando siamo sul palco lo vogliamo regalare questo dono!

Quale canzone non bisogna dedicare alla propria amata nel giorno di San Valentino?

La canzone di Marco Masini, quello è sicuro!
Il Volo sono 3 persone, ma una sola anima. Noi dietro alle quinte siamo 3 fratelli, ci vogliamo veramente bene. La nostra forza è che i piccoli litigi li risolviamo sul posto, come tre fratelli.
Noi abbiamo tre emozioni diverse e quando cantiamo siamo una sola voce perché noi cerchiamo con le nostre canzoni di emozionare e non solo far pensare alla gente che abbiamo delle belle voci. Gli acuti non sono tutto, il cuore è il 70% di una canzone.

Escludendo Sanremo, qual è il vostro prossimo obiettivo?

Speriamo di conquistare l’Italia. È presuntuoso? No, dai… dopo mille viaggi siamo qui finalmente.
Girando il mondo il nostro obiettivo è portare le bellezze dell’Italia in giro, perché molte persone conoscono solo le cose brutte dell’Italia, della Sicilia (siamo due siciliani e un abruzzese) e ci rammarica. L’Italia è numero uno al mondo per la musica, per il cibo, per la moda. Noi vogliamo far conoscere le cose belle dell’Italia.

In futuro vorreste a che fare con Michael Buble? Parlate spesso del mondo, ma non dimenticatevi dell’Italia!

Infatti siamo a Sanremo… e la prima tappa è cercare nuovi brani. Perché all’estero cantare O sole mio ha senso, in Italia è cent’anni che si canta. Stiamo cercando canzoni inedite nel nostro genere, noi andremo avanti nella nostra strada.
Noi cercheremo di far associare Il Volo non più ai tre tenorini, ma ad una nostra canzone.

Michael Buble lo conosciamo, è un grande.

Voi non vi conoscevate nemmeno quando è nato Il Volo, questo affiatamento è nato subito o è arrivato col tempo?

L’affiatamento è arrivato subito e ci stiamo ancora conoscendo. Lì è nato un rapporto di amicizia ed ora siamo come fratelli. Ci stiamo conoscendo giorno dopo giorno.
Siamo molto felici per il commento degli ascoltatori su Grande Amore.

Da dove è nata l’idea di venire a Sanremo? 

Volevamo farci conoscere di più in Italia, ma non perché eravamo poco conosciuti, ma per far conoscere cosa facciamo realmente. Nel nostro repertorio ci sono anche canzoni La mattinata di Leoncavallo, Granada, ma ai nostri concerti cantiamo anche canzoni degli U2. Il nostro repertorio è molto vario, e abbiamo partecipato a Sanremo per far conoscere cosa facciamo davvero.

h 15.47 Termine conferenza stampa