2 Ottobre 2014
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2 Ottobre 2014

“UNA NAVE IN UNA FORESTA” SUBSONICA RECENSIONE

E' appena uscito il nuovo cd dei Subsonica, "Una nave in una foresta". noi di AllMusicItalia lo abbiamo ascoltato per voi.La recensione di Simone Caprioli.

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Settimo album in diciotto anni di onoratissima carriera: Una nave in una foresta è il titolo del nuovo disco dei Subsonica che arriva a tre anni di distanza dall’ultimo, acclamato Eden.
Dieci tracce all’insegna della sperimentazione elettro rock che da sempre caratterizza le produzioni della band di Torino, ma anche una finestra aperta sul passato, richiamando in gioco i suoni più acustici e distesi degli ultimi lavori e qualche felice divagazione “seventies” a completamento di un lavoro ricco, originale ed intelligentemente contaminato.

Il disco si apre con la titletrack che sintetizza al meglio tutto il senso di questo nuovo progetto: le strofe ipnotiche e visionarie del testo scorrono pulsanti a colpi di synth per poi fondersi alla perfezione con la miriade di suoni e generi differenti della base, che catapulta il pezzo in atmosfere sempre diverse, e ciò che ad un primo ascolto potrebbe sembrare confuso, al secondo spezza le barriere e si rivela un piccolo gioiellino futuristico “.. ed a volte ti senti stupido, una lacrima ad una festa, altre volte ti credi libero, un cavallo sopra una giostra..”. A seguire Tra le labbra e Lazzaro (il primo singolo estratto) tracciano un ideale continuazione del discorso elettronico impostato in partenza tra dub e beat introducendo tematiche più personali nel primo caso : “.. sarò salvo solo se un tuo si, se un tuo si accende tra labbra..” e collettive nel secondo, che prende in prestito un personaggio biblico ad illustrare un’esortazione alla vita quantomai attuale, per uscire liberi dalla “foresta” in cui ci sentiamo imprigionati: “..Alzati e cammina per scoprire di essere vivo come non mai // resuscita un pezzo alla volta la volontà..”.

I simbolismi religiosi tornano con Di domenica ma sono soltanto strumentali allo sviluppo di un testo assolutamente laico che parla di storie e cambiamenti “..non avrai paura di me, ne di un peccato..” adagiato su una ritmica mid tempo che si insinua ascolto dopo ascolto.
Scavalcata la metà della tracklist arriva l’emozione sintetica de I cerchi negli alberi, una riflessione romantica sulle problematiche, in costante peggioramento, dello stato di salute del nostro pianeta “..siamo nuove origini tra le vecchie ingenuità , dimmi che non moriremo mai..”; segue a ruota il funky di Specchio, buone le intenzioni, ma il pezzo fa fatica a compiersi malgrado l’attenzione al testo tra i più impegnati del disco che parla di anoressia “.. specchio quanti anni mi dai? Due dita in gola e mi riconoscerai..”.
Licantropia è una ballata notturna e disincantata ad effetti speciali su un testo che parla di malinconie urban in pieno stile Subsonica : “..il tramonto sul discount ha il suo picco di poesia, lo fotografo per te che non sei mai stata mia..”, ed uno tra I momenti migliori di tutto l’album.

La vera chicca però si nasconde in fondo: Il terzo paradiso, brano realizzato insieme a Michelangelo Pistoletto, artista contemporaneo di fama mondiale, a metà tra reading e Motel Connection, riprende nuovamente la tematica ambientalista trattata in precedenza auspicando questa volta ad una fusione perfetta tra natura e progresso come unica via per la salvezza, e rappresenta l’esperimento (riuscito) più poetico tra tutti.

Ci troviamo davanti ad un disco bello ed importante insomma, sotto tutti i punti di vista, che entusiasmerà I fans e non. dimostrando ancora una volta che il talento puro di Samuel & co. non conosce limitazioni ne invecchiamento. Promossi al primo appello.

CANZONE MIGLIORE : Il terzo paradiso
VOTO: 8/10

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