15 Settembre 2016
di Interviste, Recensioni
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15 Settembre 2016

RECENSIONE:
LOREDANA ERRORE – LUCE INFINITA

"Luce Infinita" è l'album che segna il ritorno sulla scena musicale di Loredana Errore. Ecco la recensione.

luce infinita
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Ed a Loredana Errore riattaccarono la luce!

Ci ha messo un po’ a ritornare sulle scene, attraversando momenti di carriera, ma anche strettamente personali, non proprio augurabili agli amici; eppur, come fenice dalle ceneri, ce l’ha fatta, trovando la giusta via, una nuova strada da percorrere per raggiungere quella luce infinita a cui decidere di intitolare il suo nuovo album, Luce Infinita per l’appunto.

Sto parlando di Loredana Errore, e chi ci vuol vedere del mistico, in questa corsa verso la luce della cantante, può anche farlo, vista la grande fede raccontata dalla stessa, che le ha permesso di non abbattersi di fronte alle avversità del mestiere, ed ancor di più alla grave prova di un brutto incidente automobilistico che l’ha vista protagonista ma fortunatamente al fine indenne.

Loredana: talento puro, ma anche istinto spesso grezzo, voce particolare e personale, ma a volte sgraziata e troppo sopra le righe, carica interpretativa forte e soprattutto riconosciuta dal pubblico e anche dal difficile mondo degli addetti ai lavori, ma spesso talmente forte da rendere quasi nulle canzoni non abbastanza importanti per reggere il peso di cotante cariche interpretazioni. Errori di percorso, per giocare col cognome, buche su una strada che adesso, però, con questo Luce Infinita Loredana dimostra d’ aver imparato ad evitare, non cadendoci rovinosamente dentro.

Messi da parte il primo mentore Biagio Antonacci ed il secondo Diego Calvetti, ( con l’incursione di Kekko Silvestre per un brano guida) addentro spesso al mondo degli ex-talent, Loredana Errore approda tra le braccia di Carlo Avarello e della sua Isola degli Artisti e la differenza c’è.

Per Carlo la Errore è una sfida; leggenda vuole che se ne sia innamorato artisticamente sentendola cantare in uno speciale una cover di Mia Martini, Per Amarti. Ma il nostro ad oggi ha sempre esplorato il mondo femminile attraverso la produzione di artiste meno mainstream, da Simona Molinari ad Amara passando per Dajana pur concedendo loro il potenziale di farsi notare attraverso circuiti più vicini ai media. Loredana di questi è invece figlia.

Come fare quindi? Nella maniera più normale possibile ad un produttore ed anche musicista: partire dalle canzoni.

Luce infinita si compone di nove tracce, di cui due cover, tutte adattissime all’interprete che riesce a metter si in evidenza voce ed interpretazione, ma pure a tenere a bada l’istinto di mangiarsele quelle parole, anziché decantarle. Nessun brano è un guizzo eccezionale, un sovra media evidente, ma è pur anche vero che nessuna traccia è li per caso, nessuna riempie, nessuna è inutile.

Il singolo apripista è Nuovi giorni da vivere che è proprio esempio della nuova Loredana, che vocalmente alza dove la canzone lo richiede, impreziosendo e non sviando l’attenzione. E’ un brano di ripartenza, è un brano che è molto nelle corde di Loredana che di ripartire aveva bisogno ed è senza ombra di dubbio riuscito. Tra le firme del disco ci sono Pago ed Amara, che fanno parte della stessa scuderia, ma anche un inedito e mai dimenticato Franco Califano (con lo stesso Pago) e non a caso è suo il pezzo più bello del disco, la sentita Convincimi; forte di una melodia aperta e molto nostra, il brano si presta a diverse letture, in base a chi l’ascolta e se l’appiccica addosso.

La Errore ne ha fatto una chiacchierata con l’Altissimo a cui chiede di essere convinta che non esiste il dolore e che ora che ha trovato la strada, non resti solo un’ illusione. Non si fa scappare i sogni Loredana, perché farlo significa far morire l’anima, come dice nella ballata Lo Sguardo Stupendo, mentre i ritmi si fanno incalzanti nella valente title track dove anche la tematica immortale dell’amore, contribuisce a renderla particolarmente appetibile come potenziale singolo.

Tappeti elettronici per Bugiardo Destino, in cui echi dell’altra Loredana della musica italiana, quella Bertè leggendaria e probabilmente tra le muse della nostra, sono abbastanza evidenti. Nel disco anche la cover che strappò l’attenzione del produttore, quella Per Amarti che Bruno Lauzi & Maurizio Fabrizio firmarono per l’immensa Mia Martini; Loredana ne da una prova davvero ineccepibile, piena, sentita, che non stupisce che non abbia lasciato indifferente un intelligente produttore. Eppur c’è tanto impeto, tanta voce nella canzone, ma qui non è stonato, non è fuori righe e, non da ultimo, un brano del genere un’interpretazione carica la regge tutta.

Troppi manierismi, per mio gusto, invece nell’altra cover, Dio come ti amo, che pur è stata importante per la carriera della Errore, visto che le aprì le porte di Amici.

Di sicuro Loredana Errore si è rimessa in carreggiata con un disco valido, non miracoloso, ma indubbiamente degno e, per continuare a giocare col titolo, non è lecito sapere se la luce sarà infinita sulla sua carriera o se si tratti solo di una bolletta bimestrale pagata, servita a far riaccendere una lampadina che donasse una nuova visibilità. Per il momento due mesi son pagati, il contratto è onorato.

Sei 1/2

Brano Migliore: Convincimi/ Per Amarti