1 Maggio 2015
di Scrittore
Condividi su:
1 Maggio 2015

IL PUNTO DI PARTENZA – AFRICA UNITE – RECENSIONE

Federico Traversa recensisce per noi oggi il nuovo disco in free download degli Africa Unite... ma cosa c'entrano loro con Renzi?Scopritelo nella recensione

Condividi su:

Gli Africa UNITE sono una rara anomalia nel panorama musicale italiano e, come tutte le anomalie, non vanno analizzate ma godute come tali, nel loro splendore sfaccettato. Pionieri del reggae italico innaffiato di dub, passati attraverso più cambi di formazione che il vertice del PD, hanno sempre dimostrato – al contrario del partito di Renzie – uno smisurato amore per la verità, la bellezza e i contenuti. La band born in Pinerolo, retta come e più di sempre dalle sapienti braccia del duo BunnaMadaski, ritorna oggi con Il Punto Di Partenza, nuovo disco d’inediti uscito a 5 anni circa dal precedente lavoro Rootz.

La loro formula, ormai più che rodata, si gioca sulle evidenti differenze fra i due leader: più solare e legato alle radici del reggae mistico delle origini il primo, decisamente stregato da sinistre divagazioni dub il secondo. Chi ha vinto? Nessuno. Come al solito i due hanno mediato, registrando un mix riuscito delle loro due anime, a ennesima riprova che anche con il reggae si può osare, sperimentare e far riflettere le persone senza gracchiare per forza il nome di Selassie dopo ogni refrain, oppure omaggiare i benefici della sensimilla un pezzo sì e l’altro anche.
Le lyrics degli AU, come da trent’anni a questa parte, sono tutto fuorché banali. Il testo di Riflessioni, ad esempio, dovrebbe essere affisso all’ingresso di ogni italico festival reggae da qui all’eternità. Farebbe solo bene al movimento.
L’esercito con gli occhiali a specchio, La Teoria, L’Attacco al Tasto e Ritratti corrodono e fanno pensare, un modo di aprire la porta a nuovi punti di analisi senza dover sventagliare da contratto la propria copia di Lotta Continua o un manuale di miglioramento personale scritto da qualche barbuto guru in tuta da ginnastica.
Il piano di Mada che fa l’amore con la sezione archi è tanta roba e Bunna, a 50 anni suonati, è ancora uno dei frontman più efficaci del panorama della musica indipendente italiana.

E gli altri Africa? Musicisti da paura, tutti. Per questo la band si è concessa il lusso di regalare in free download il nuovo album. Cose che ti puoi permettere quando proponi contenuti e non abbozzi d’intenti. La musica regalata in questa nuova raccolta d’inediti è notevole e gli Africa dal vivo sono forse una delle migliori reggae band europee. Il cash per il castello, quindi, Mada e soci dovrebbero giustamente recuperarlo dagli introiti dei concerti. E sarebbe sacrosanto. Nel 2015, trovo sia un bel modo di approcciarsi alla musica: ti regalo il mio album e, se ti piace quello che hai ascoltato, paghi per venirmi a vedere. Un’iniziativa talmente coerente e pulita che forse non funzionerà. E non me ne stupirei: siamo o non siamo uno dei paesi più stupidi del mondo? Vi siete accorti che il nostro amato stivale da almeno un decennio fa ciak ciak in una pozza di acido lisergico del più scadente? L’intelligenza qui non paga, al limite viene tassata come bene di extra lusso.
Ma agli Africa di queste cose giustamente se ne fregano, il loro l’hanno fatto, macinando oltre trent’anni di attività si sono guadagnati un posto indelebile nella storia della musica in levare da qui all’eternità. Per questo sono certo che alla fine, anche in questa sgangherata Italia, il bene vincerà sul male. Quindi, amici, state tranquilli: la trash metal band satanista chiamata Equitalia prima o poi si scioglierà. Il rocker Renzie tornerà a fare il concorrente ai telequiz. Marylin Manson Vespa verrà bombardato dai suoi nei e la groupie Salvini soffocherà nel sordido gioco di autoerotismo generato dalle sue idee porno feticiste.
Al contrario, gli Africa Unite continueranno a deliziarci con il loro delizioso groove per altri trent’anni.
CANZONE MIGLIORE: Riflessioni
VOTO: 8/10