24 Febbraio 2015
di Interviste, Recensioni
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24 Febbraio 2015

ANDRÀ TUTTO BENE – NESLI – RECENSIONE

Continuano le recensioni dei dischi di Sanremo e questa settimana Fabio Fiume si occupa del rapper che diventa poeta del pop, ovvero Nesli

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Ha perso sicuramente originalità Nesli, tornando sul mercato con questo nuovo Andrà tutto bene, che rappresenta la definitiva rottura tra il suo mondo hip hop, confermandolo quale astro in ascesa nel mondo del cantautorato intimo.
Certo qualcuno potrebbe dire che nell’hip hop non c’è nulla di originale, non più almeno, ma proprio perché il piccolo Tarducci ha sempre avuto la propensione facile alla melodia ed alla poesia, i suoi lavori riservavano sempre un ché di sorprendente.

Questa prerogativa, invece, in un disco sostanzialmente pop, con qualche piccolissima concessione ad arrangiamenti più strong, un po’ si perde, ma per Nesli era ormai diventata necessità uscire dal campionario dell’arrangiamento fatto con due note, dal cercare solamente la base ad effetto per accompagnare le sue liriche riuscite e sempre più cercate anche da altri artisti. Ma perché piace tanto lo scritto di Nesli? Perché unisce sentimento e passione carnale, uno sguardo dolce e sudore di corpi, una pulizia di linguaggio che non rinuncia a parlare giovane, pur lasciando da parte la parolaccia facile. Andrà tutto bene mantiene così le aspettative finendo con il creare un ulteriore punto di unione, ovvero non deludere il proprio pubblico, sempre in crescita per altro e piacere quanto mai al suo autore.

Nesli primeggia in un brano come Arrivederci e grazie, bellissima ballata con apertura internazionale, dove poco importa certo la non particolare attitudine al bel canto; del resto in Italia abbiamo gente come Jovanotti o Vasco che non sono certo i re delle belle note, eppure…. Ritmo alto per Quello che non si vede, con batteria in primo piano e arrangiamento di chitarre stile film anni 70 per Dimmi che vuoi che sia. Ognuno può far propria un’emozione in Andrà tutto bene, perché “Il mondo è come una canzone, quando l’ascolti sembra che parli di te“, come recita nella riuscita Il mondo è come e quell’emozione può diventare addirittura un augurio verso chi hai amato e vedi andar via, come cantato nella sanremese Buona fortuna amore, che ha avuto il merito di farlo conoscere anche ad un pubblico più adulto.
Nesli non è più il fratello piccolo di Fabri Fibra, non è più il rapper con la melodia nel taschino, non è più l’autore di La fine a cui Tiziano Ferro ha dato luce. Nesli è finalmente Nesli e gli “Andrà tutto bene” se lo definiamo artista?
VOTO: Otto 1/2

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