8 Gennaio 2017
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8 Gennaio 2017

IL VOLO rifiuta l’invito ad esibirsi del presidente DONALD TRUMP e arriva l’attacco feroce di VITTORIO SGARBI

Il Volo rifiutano di esibirsi alla cerimonia di insediamento del Presidente Donald Trump e arriva l'attacco feroce di Vittorio Sgarbi

il volo
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Nei giorni scorsi il nuovo presidente degli Stati Uniti D’America, Donald Trump, ha invitato i ragazzi de Il Volo ad esibirsi alla Casa Bianca ma il trio ha declinato l’invito spiegandone le motivazioni in un’intervista rilasciata a Il Corriere della Sera. La decisione ha suscitato qualche polemica tra cui quella di Vittorio Sgarbi che ha attaccato (fin troppo ferocemente a nostro avviso) i tre ragazzi in un video pubblicato sulla sua pagina Facebook.

Ecco la motivazione per cui Il Volo ha deciso di non presenziare alla cerimonia di insediamento del nuovo presidente degli Stati Uniti:

Abbiamo rifiutato di cantare alla cerimonia di insediamento di Donald Trump perché non siamo mai stati d’accordo con le sue idee. Non possiamo appoggiare un uomo che ha basato la sua ascesa politica sul populismo oltre che su atteggiamenti xenofobi e razzisti. Come artisti abbiamo una grande eco. Non potevamo cantare per una persona con cui non condividiamo quasi niente. Anche se anche la politica americana può apparire lontanissima da noi, il risvolto sociale di quello che succede lì ci interessa e ci riguarda”. 

Fin qui nulla di male, ogni artista è libero di scegliere dove e per chi esibirsi, sopratutto quando si tratta di spettacoli al servizio di uomini o schieramenti politici. Ciò nonostante in rete qualcuno ha accusato il trio di essersi montato la testa per arrivare a rifiutare un invito di tale portata.
Tra l’altro i ragazzi non sono stati gli unici a declinare l’invito, la stessa decisione pare essere stata presa anche da Andrea Bocelli e Celine Dion.

La critica più dura alla decisione dei ragazzi è arrivata però da Vittorio Sgarbi il quale in un video che potete vedere qui ci è andato giù abbastanza pesante:

Come sono strani i cantanti… uno scrittore riceve il Premio Nobel e va ritirarlo, Bob Dylan lo riceve e non ci va perché ha un altro impegno… i cantanti vengono chiamati dai Presidenti degli Stati Uniti a cantare e dopo che sono sempre stati dalla parte dei capitalisti e sono pieni di soldi, come il mio amico Andrea Bocelli che quando mi parla mi da il senso dell’ansia perché dice io non ho fatto tutto quello che volevo, non ho cantato nei teatri come avrei forse voluto però sono ricchissimo… poi il presidente degli Stati Uniti gli chiede di cantare e lui dice no perché su internet poi mi attaccano… io conosco bene anche il trio de Il Volo, io li ho visti da bambini, erano piccoli, carini, gentili… come i tre porcellini, volevano solo diventare famosi… e poi leggi sui giornali – il grande rifiuto del trio Il Volo a Donald – ma perché non canteranno, sono occupati? no, – non appoggiamo il populismo xenofobo… si sono confrontati, ci hanno riflettuto e alla fine sono arrivati alla conclusione di dire grazie no Mr President. Le motivazioni – abbiamo rifiutato il suo invito perché non siamo mai stati d’accordo con le sue idee – ma come, hanno avuto delle idee, qualcuno le conosce le loro idee? loro devono cantare o devono essere d’accordo con le idee di Trump, ammesso che anche Trump abbia delle idee.

Bravi. Vorrei ricordarvi che voi siete stati lanciati dal mio amico e vostro amico Tony Renis, un italiano culo e camicia con Berlusconi, Xenofobo e populista, bravissimo e simpatico… lo avete anche inculato perché dopo che lui vi ha sostenuto, vi ha aiutato, voi lo avete tradito per stare con Torpedine, Michele Torpedine che è il vostro agente, che è anche l’agente di Bocelli. Ecco nel 199 mentre Trump si occupava di qualche signorina, Torpedine è stato rinviato a giudizio per frode fiscale, corruzione e falso ideologico… certo non è come essere xenofobo e populista… una vicenda riguardante presunte false fatture utilizzate dal produttore per giustificare prestazioni artistiche mai effettuate. Sarà falso, ma perché frequentate questa gente… Tony Renis, Torpedine che sono convinto che sia innocente ma di cui Wikipedia racconta questo… come fate quando li frequentate gli dite – noi non vi parliamo? – allora andate a cantare e non rompete il caxxo, andate da Trump… andate e cantate di corsa non in volo… se fossi in voi mi guarderei da fare considerazioni del caxxo su niente, altro che populismo xenofobo”

Attraverso la sua pagina Twitter Piero Barone de Il Volo ha replicato:

” – Siete cantanti, vi hanno chiamato, dunque cantate – con questo semplice ragionamento personaggi pubblici, leoni da tastiera e odiatori seriali si stanno accanendo contro le nostre recenti affermazioni.
‘Dunque per la logica che loro rivendicano, un cantante ‘deve’ cantare, non deve avere un pensiero critico. Sono sicuro che nel caso avessimo detto sì, cantando alla cerimonia di insediamento, le critiche sarebbero state le stesse, forse peggiori. Ecco quindi che siamo stati solo la quotidiana dose di odio di cui si nutre il dibattito social, domani toccherà ad altri o ad altre cose. Rimango del parere che un cantante -conclude- non è un cd ma una persona libera di scegliere ‘come’, ‘quando’, ‘per chi’ cantare”.

AGGIORNAMENTO DEL 24 GENNAIO

Dopo che in un ennesimo video Vittorio Sgarbi aveva messo in dubbio la veridicità dell’invito di Donald Trump nei confronti de Il Volo arriva oggi la comunicazione ufficiale di Sony Music Italia:

In seguito alle polemiche sorte negli scorsi giorni in merito alla rinuncia da parte de Il Volo a partecipare alla cerimonia di insediamento del Presidente Trump, Sony Music Italy conferma di aver ricevuto l’invito da parte dello staff presidenziale incaricato della gestione dell’evento e di averlo inoltrato agli artisti per le loro decisioni.