15 Settembre 2015
di Caporedattore
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15 Settembre 2015

VALERIO SCANU parla delle radio e dice quello che tutti pensano (ma pochi hanno il coraggio di dire)

Valerio Scanu, intervistato da un quotidiano nazionale, parla di talent show e radio e dice quello che tutti sanno, ma nessuno ha il coraggio di dire...

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Valerio Scanu in questo momento è impegnato nella scelta dei brani che comporranno il nuovo album, il secondo auto prodotto con la sua etichetta discografica, ma quello che potrebbe far discutere nei prossimi giorni è un’intervista che ha rilasciato a La Repubblica inerente il meccanismo dei talent, delle case discografiche e delle radio in questi anni.
Intervista in cui l’accento è stato posto principalmente sul passo in cui, tirando in mezzo prima di tutto se stesso, l’artista sardo ammette che “siamo troppi e la fabbrica dei talent show, delle discografiche e delle radio ogni anno sforna e brucia altri talenti”.

Nulla di nuovo, ormai ci sono almeno tre talent show, Amici di Maria De Filippi, X-Factor e The Voice of Italy solo per citare i più celebri, che mettono in mostra decine di potenziali cantanti ad ogni edizione, artisti che spesso durano il tempo di una stagione televisiva (se va tutto bene) per poi lasciare il posto a quelli dell’edizione successiva. Ma questo non è nulla di nuovo, ci hanno già scritto negli anni diverse canzoni come La nuova stella del pop (numero uno in Italia) degli Articolo 31 datata 2003, quando ancora il leader J-Ax era ben lontano dalle regole schiaccianoci del talent show.

LA NUOVA STELLA DEL POP – ARTICOLO 31

Quello che più colpisce nelle dichiarazioni di Valerio Scanu, artista noto per non avere peli sulla lingua, è la sua lucida spiegazione di come funziona il mercato discografico italiano, un mercato fortemente contaminato dalle radio, come già l’anno scorso aveva approfondito e illustrato la nostra Mosca Tze Tze (leggi qui):

“Dietro a un cantante che ha successo c’è un talent show che ti promuove, una casa discografica che investe su di te e un management che prende accordi con i network radiofonici. Che però non trasmettono le canzoni perché sono belle, ma perché devono garantire i diritti dei brani, visto che le radio sono diventate il management degli artisti, vedi Rtl con i Modà e The Kolors”.

Parole veritiere e coraggiose che spesso si sentono mormorare tra gli artisti ma che poi difficilmente vengono pronunciate a chiare lettere nelle interviste in tv o con la stampa. Luoghi dove l’argomento radio sembra diventato un tabù, al punto che persino il già citato J-Ax si è trovato in difficoltà nel rispondere ad un domanda postagli da Selvaggia Lucarelli in un recente dibattito video alla festa de Il Fatto Quotidiano (la trovate qui, minuto 00:32). Perciò non possiamo che dare atto al coraggio di Valerio che attualmente è impegnato anche nell’organizzazione del primo raduno con i suoi fan il prossimo 5 dicembre in provincia di Bologna.

Foto di copertina: Diletta dalla pagina Facebook ufficiale dell’artista