15 Aprile 2017
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15 Aprile 2017

TIZIANO FERRO: dopo il tour estivo due anni di stop per lavorare al nuovo disco

In attesa del tour negli stadi previsto per il mese di giugno prossimo, Tiziano Ferro in un'intervista Repubblica.it parla del suo futuro

tiziano ferro
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Mentre il 21 aprile arriverà in radio il terzo singolo estratto da Il Mestiere della vita, Lento/Veloce, il cantautore di Latina ha rilasciato un’intervista a Repubblica.it per raccontare i suoi progetti futuri che prevedono un lungo periodo di riposo dopo il tour estivo.

Tiziano è fresco del successo del secondo singolo estratto dal disco e cantato in duetto con Carmen Consoli, Il Conforto, e dai quattro dischi di platino conquistati da Il Mestiere della vita. Al momento l’artista si sta preparando per il suo secondo tour negli stadi in partenza il prossimo mese di giugno. Ecco le date previste:

11 giugno Stadio G. Teghil – Lignano
16 giugno Stadio San Siro – Milano
17 giugno Stadio San Siro – Milano
19 giugno Stadio San Siro – Milano
21 giugno Stadio Olimpico – Torino
24 giugno Stadio Dall’Ara – Bologna
28 giugno Stadio Olimpico -Roma
30 giugno Stadio Olimpico – Roma
4 luglio Stadio della Vittoria – Bari
5 luglio Stadio della Vittoria – Bari
8 luglio Stadio San Filippo – Messina
12 luglio Stadio Arechi – Salerno
15 luglio Stadio Franchi – Firenze

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Nell’intervista rilasciata a Repubblica.it Ferro ha dichiarato che dopo il tour estivo non ci saranno nuove date invernali ma un lungo periodo di riposo che porterà, tra due anni al nuovo disco.

… mi sento un po’ in riabilitazione da Egoladatria. Questo è un mestiere che per quanto tu lo voglia fare vergine, spoglio da tutto ciò che lo circonda, dalla fama, dall’esuberanza degli ego, alla fine ti intrappola in un certo senso, ti porta sempre a parlare di te, a guardare le tue foto… oggi viviamo di social media che è come se fossero il crack della droga edolatrica, appena fai una performance hai subito un feedback, sai subito cosa pensano di te tutti… si diventa schiavi di questa cosa, vivere per il momento… io penso che invece il mio lavoro vada fatto con un’altra visione, non da qui a cinque minuti ma fare qualcosa da qui all’infinito, ci lasciare un messaggio che rimanga un po’ di più come hanno fatto i cantautori che ho sempre seguito… 

Trovate l’intervista integrale qui.