11 Febbraio 2016
di Officina del talento
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11 Febbraio 2016

SANREMO 2016 Seconda Serata: commovente EZIO BOSSO, a rischio DOLCENERA, BERNABEI, NEFFA e ZERO ASSOLUTO

Sanremo 2016, la seconda serata ha visto 10 cantanti sul palco. Quattro di loro a rischio eliminazione. Commuove Enzo Bosso

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La seconda serata del Festival di Sanremo 2016 si apre senza fronzoli e porta subito in scena la sfida delle Nuove Proposte. Chiara Dello Iacovo presenta l’orecchiabile Introverso, che ricorda il Nicolò Fabi di Capelli, cantata con tanto di coreografia naif e braccia bardate dalla cellophane. E vince con il 64%.

36% per  la sfidante Cecile, romana di origini camerunensi, che non ha convinto il pubblico con il suo brano di protesta a tinte dubstep N.E.G.R.A. nonostante una performance davvero convincente.

Irama porta sul palco il pop-rap con tinte cantautorali di Cosa resterà, con l’intenzione di toccare, ma la somiglianza con Nesli è veramente spiccata e non riusciamo ad apprezzarlo fino in fondo. Il pubblico la pensa come noi perché con il 59% è Ermal Meta con la radiofonicissima elettro-pop Odio le favole a superare il turno.

Dopo una breve parentesi tra archi e pianoforte, esibizione delle Salut Salon, parte la gara dei Campioni con Dolcenera che inaugura la lista di supporter di #SanremoArcobaleno (clicca qui per saperne di più) con un nastro rainbow attaccato al piede del pianoforte che lei suona durante la sua Ora o mai più (Le cose cambiano), elegante e con un intenso crescendo. Non immediata, ma esecuzione impeccabile.

Un altro tassello rap con Clementino che attinge a piene mani dal neomelodico partenopeo per il suo brano crossover. Quando sono lontano è, come la canzone di Rocco Hunt, fin troppo piena di cliché. Attrarrà il voto del pubblico, della sua terra in particolar modo.

Per festeggiare 50 anni di carriera Patty Pravo ritorna all’Ariston con Cieli immensi, una bellissima power ballad che non fosse per l’esecuzione non propriamente eccelsa, potrebbe anche combattere per la vittoria. Ma vista la storia della signora della musica (e il suo braccialetto arcobaleno!) le si perdona tutto, chapeau.

Eros Ramazzotti, anche lui con un evidente fiocco arcobaleno sul microfono, offre un medley di successi nobilitato dalla meravigliosa orchestrazione e una bella intervista “cuore a cuore” con Conti in cui appoggia, anche a parole, i diritti LGBT: “La famiglia è importante, qualunque essa sia è importante. Ognuno la fa a modo suo!“.

La sorpresa della serata è Valerio Scanu. Il vincitore di Sanremo 2010 torna diverso, maturo, ma sempre con la sua voce riconoscibile e inattaccabile. Stavolta non c’è solo la voce, ma anche le emozioni (e il nastro rainbow). Finalmente piove, una melodica ballad composta da Fabrizio Moro, entra di diritto nei favoritissimi alla vittoria.

Debutto un po’ incerto per Francesca Michielin, con un look tra i peggiori visti in queste due serate, ma applausi per il suo appoggio all’iniziativa #SanremoArcobaleno. Il brano, Nessun grado di separazione, è un perfetto pezzo pop e farà molto bene in radio. Non fa strappare i capelli, ma si fa apprezzare.

Momento commozione per l’esibizione di Ezio Bosso. Il pianista, affetto dal 2011 da una malattia neurovegetativa, dona una meravigliosa lezione di vita con la sua esperienza e l’altissima testimonianza di amante della musica e dell’esistenza stessa, riscoperta “grazie” alla vicinanza col dolore. Standing ovation e lacrime in platea e nell’orchestra.

Alessio Bernabei ha il pregio di portare in gara un altro dei pochi pezzi movimentati, Noi siamo infinito. Ma il suo apporto termina lì. L’interpretazione è inesistente, il plagio a One last time di Ariana Grande è evidentissimo.

Arriva il momento in cui la redazione del sito si divide. Elio e le Storie Tese, di rosa vestiti. Puro genio o esagerata sopravvalutazione? Di certo portano al Festival qualcosa di unico. Vincere l’odio, con i suoi molteplici ritornelli e generi musicali, fa impazzire la platea che applaude per tutta la durata dell’esibizione.

Neffa in versione Celentano. Sogni e nostalgia ricorda tantissimo molti brani del repertorio del Molleggiato. Un arrangiamento godibilissimo, con molti fiati e persino un clavicembalo! La vittoria la può vedere col binocolo, ma nei nostri iPod girerà molto.

Annalisa torna al Festival per la sua svolta. Abbandona i brani giocosi e adolescenziali e ci offre un’interpretazione che ricorda la profondità della collega rossa Noemi. Il diluvio universale è lodevole, sebbene manchi un reale ritornello e si senta parecchio la strizzata d’occhio a Sei bellissima di Loredana Bertè.

Chiudono gli Zero Assoluto. E la canzone, Di me e di te, purtroppo, ricalca proprio il nome del duo… impalpabile.

Anche questa sera Carlo Conti ha svelato la classifica provvisoria, data dal voto del pubblico e della sala stampa accreditata, entrambi al 50%.

Salvi: Clementino, Annalisa, Valerio Scanu, Francesca Michielin, Elio e le Storie Tese, Patty Pravo

A rischio: Zero Assoluto, Dolcenera, Neffa, Alessio Bernabei

PAGELLE ALL MUSIC ITALIA – CLASSIFICA SECONDA SERATA