11 Febbraio 2016
di Scrittore
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11 Febbraio 2016

SANREMO 2016: la (s)contro pagella di FEDERICO TRAVERSA – Seconda Serata

Federico Traversa analizza la seconda serata del Festival di Sanremo 2016

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Dopo la notte in bianco per colpa dei led accesi della giacca di Elton John, dopo essermi sognato Laura Pausini nuda che cucinava in salotto col Bimbi, eccomi di nuovo qui a commentare la seconda serata del Festival di Sanremo.
Si parte presto con la gara dei giovani. Uno contro uno, alla morte.

Introverso di Chiara dello Iacovo sfida Cecile con N.E.G.R.A.
Pezzo molto radiofonico quello di Chiara, pop ruffiano un po’ alla Natalia Imbruglia ma dotato di una certa freschezza e di impatto già al primo ascolto.
Voto 6,5

Cecile è bella, brava, nera e incazzata, mi ricorda Kelis. N.E.G.R.A. è un pezzo consapevole nelle intenzioni, un hip hop graffiante con incursioni r n’b e una base ritmica martellante. Testo duro e tristemente a bersaglio. Una piacevolissima sorpresa.
Voto 7,5

Risultato? Vince Chiara dello Iacovo, e a noi non resta che prendere atto del fatto che probabilmente ha ragione Cecile: in Italia le nere vengono apprezzate soltanto quando se ne stanno nude a dimenarsi in un letto sfatto. Altrimenti non si spiega una simile scelta.

Seconda sfida: Irama con Cosa Resterà contro Ermal Meta con Odio Le Favole.
La canzone di Irama è un trip egomaniaco sulle apparenti mille sfortune del giovane belloccio di fronte all’ennesima lei di turno. Non mi sarebbe piaciuta nemmeno a 15 anni.
Voto 5

Il pezzo di Ermal Meta, che un pochino somiglia a Dario Argento da giovane, è un classico brano sanremese, senza infamia né lode. Meglio di quello che l’ha preceduto, ma neanche tanto.
Voto 5,5

Vince Ermal Meta, ora il mondo è un posto più tranquillo. Sentendo sti due mi viene da chiedere chi ha deciso le sfide fra i cantanti. Sia Chiara dello Iacovo che Cecile erano dieci spanne sopra il biondo egomaniaco e il nipote di Dario Argento.

Dopo questo inizio in salsa di ingiustizia, si parte con la gara dei Big.

Dolcenera canta Ora o Mai Più. Pianoforte, voce graffiante, interpretazione convincente, flow jazzato ma non troppo e una misurata attitudine sanremese.
Potrebbe giocarsi il podio. Mi sorge una sola domanda: ma c’era anche lei a New York con Baccini e Bowie?
Voto 6,5.

Secondo big in gara: Clementino con Quando sono Lontano. Lui dice che è dedicata ai migranti. A me pare più un’esortazione ad andarsene a vivere in un paese in cui alla radio non passino canzoni del genere. E lui sarebbe pure un rapper capace. Bastonatelo.
Voto 5

Patty Pravo è Patty Pravo. Non avrà più la voce dei bei tempi e questa Cieli Immensi non è Pensiero Stupendo, ma la pagnotta la bionda platinata la porta a casa sempre. Con eleganza, classe e mestiere. Ditelo anche a Caniggia, che in Argentina non tutti guardano Sanremo.
Voto 6+

Momento di panico: Sammy Davis Conti presenta una maestra con due soli allievi. Evidentemente la Rai non ha ancora incassato i soldi del canone. A sto punto lancio l’appello: invitate il mio commercialista a Sanremo. La sua qualità? Oltre alla dichiarazione dei redditi costruisce droni e costa pure poco. Ma Gesù santo dammi un chiodo per la fronte, fammi il favore.

Super ospite: Eros Ramazzotti. Vale il discorso di ieri. Ve lo ricordo: Quale malato meccanismo fa sì che lui, la Pausini ed Elisa siano super ospiti? Hanno venduto qualche disco in più dei cantanti in gara? Probabile. Ma ancor più ne vendeva Modugno che però al Festival ci andava. E come concorrente.

Comunque Ramazzotti mi è sempre stato simpatico, boh sarà quella voce di chi ha perso per sempre la ricetta per il Vicks, ma non si può negare che sia uno dei cantanti nostrani dal timbro più particolare e riconoscibile. Ok, da anni ormai ci propone canzoni di merda, ma non è il solo quindi… daje Eros!!!

Dopo il Ramazzotti nazionale riparte la gara. Arriva Valerio Scanu e io penso seriamente all’eroina, sarà perché qualche mese fa il nostro sembrava la cosplayer di Kurt Cobain.

La canzone si intitola Finalmente Piove e pare non sia piaciuta neanche ai cani del giovane Valerio Scanu. Anzi, dopo il ritornello gira voce che abbiano incominciato a mordere a random chiunque aprisse un ombrello e siano stati abbattuti dalla protezione civile.
Voto 4,5

È la volta di Nessun grado di separazione, canta Francesca Michelin in versione ‘la casa nella prateria’. Il pezzo avrebbe anche un suo perché ma lei appare in difficoltà e parecchio emozionata. D’altronde cantare dopo Scanu può essere straniante.
Voto 5,5

Secondo ospite della serata, il compositore Ezio Bosso, da anni affetto da una terribile patologia neurodegenerativa. Parole intelligenti e di coraggio le sue, un esempio per tutte le persone ingabbiate da malattie invalidanti. Il resto lo fa la sua incredibile musica, capace di dare ali e far volare anche chi fatica a camminare. Persino un vecchio stronzo come il sottoscritto non può fare a meno di commuoversi, battere le mani e ammirare chi affronta le avversità con una tale forza.

Si torna alla gara, tocca ad Alessio Bernabei, il cantante fuoriuscito dai Dear Jack. Probabilmente il suo manager, o quello dei caro Giacomo, è Satana, altrimenti non si spiega come possano essere entrambi qui. Il giovane presenta Noi Siamo Infinito, il solito pezzo pop con gli arrangiamenti di cartone fotocopia dei nuovi Coldplay che tanto piace agli spot Tim. Avrà successo? Temo di sì.
Voto 6-

Elio e le Storie Tese, ci risiamo. Terza partecipazione per i Mothers of Invention de noiartri.
La canzone si intitola Vincere L’Odio ed è un medley di inediti. Geniali e folli come al solito, musicisti da paura.
Magari quest’anno vincono. A me però hanno sempre lasciato un po’ così. Sarà che ritengo la musica una cosa lontana da virtuosismi e mero intrattenimento.
Voto 6

Super ospite straniera: Ellie Goulding. Non sono fra quel miliardo di persone che l’hanno vista sul tubo e sinceramente non sapevo chi fosse. Ora che lo so mi sento un uomo diverso. Non migliore ma diverso sì.

È il momento di Neffa, chi legge i miei articoli su All Music Italia sa quanto stimi la produzione e la versatilità dell’artista campano. Sogni e Nostalgia è un pezzo malinconico, delicato e ricco d’atmosfera che ben prosegue il discorso iniziato con il precedente album Resistenza. Forse manca di un ritornello assassino e ci metterà un po’ ad arrivare ma ciò non gli evita di risultare altamente gradevole.
Voto 7

L’intervista di Conti alla Kidman mi fa venire voglia di aderire a Scientology. Per fortuna dura poco.
Altro campione in gara: Annalisa con Il Diluvio Universale. Solito pezzo d’amore con ritornello a salire che fa molto epic moment. A tanti piacerà, a me ha fatto solo scivolare la mano sulle cartine.
Voto 5

Siamo alla fine, grazie a Krishna: Zero Assoluto, per la gioia di Moccia e tanti mocciosi. Di me e di te prosegue il saccheggio degli arrangiamenti dei Coldplay meno ispirati degli ultimi lavori, a cui si aggiunge un cantato senza mordente seppellito dalla base, e un testo meno espressivo delle ciglia mononota di Garko.
Voto 5-.

E anche stasera il tormento è finito. Attendiamo le classifiche. Per me in zona rossa, se gli italiani attaccate alla testa avessero qualcosa di simile alle orecchie, andrebbero Scanu, Clementino, Zero Assoluto e Annalisa. Ieri ne ho presi tre su quattro.
Rullo di tamburi e… uno su quattro. A rischio eliminazione Neffa, Dolcenera, Bernabei e Zero Assoluto.
Scanu e Clementino sono dentro, Neffa può uscire. E lo so, lo so. L’Italia è un paese di fini ascoltatori.

Bene ragazzi, che altro aggiungere? È stato più soporifero di ieri? Importa poco, l’auditel comunque continua a dare ragione a Carletto. Certo l’eliminazione di Cecile grida vendetta. Ma il vero pericolo è un altro. Sono risorti i cani di Scanu e stanno terrorizzando Sanremo. Qui se domani non piove son cazzi.
Notte guagliò.