15 Maggio 2017
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15 Maggio 2017

E´ scomparso il batterista PIERINO MUNARI. Aveva collaborato in oltre 500 colonne sonore per il cinema

Si è spento all'età di 90 anni Pierino Murani, tra i più grandi batteristi italiani. Aveva lavorato in oltre 500 colonne sonore per il cinema

pierino munari
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E’ scomparso il grande batterista Pierino Munari, artista che ha collaborato nella sue lunga carriera con nomi del calibro di Mina, Domenico Modugno ed Ennio Morricone collaborando inoltre in oltre 500 colonne sonore.
Munari avrebbe compiuto 90 anni il prossimo settembre, novant’anni di cui la maggior parte passati a suonare e insegnare la batteria strumento di cui è stato uno dei maestri assoluti per i musicisti italiani.

Il maestro Ennio Morricone ha voluto ricordalo così:

La morte di Pierino Munari mi rattrista profondamente. E’ stato un grande percussionista e ha lavorato con me parecchi anni.Quando le nostre strade si separarono, sentii la sua assenza, sia dal punto di vista umano che artistico, perché ha rappresentato un momento importante della mia vita professionale. Era una persona perbene, affettuosa. Mancherà, ne sono certo, a tutti quelli che hanno avuto la fortuna di conoscerlo. Credo di avergli dato tanto, ma anche lui ha dato tanto a me”.

Tra gli aneddoti più belli della lunga carriera di Pierino Munari ce ne è uno che vede coinvolto l’attore Andy Garcia
Un giorno, sul set de Il Padrino – Parte III di Francis Ford Coppola, una band suonava in scena: ad ogni pausa, l’attore – da sempre grande appassionato – si avvicinava al batterista e gli chiedeva di insegnargli alcune tecniche che gli aveva visto utilizzare poco prima.

Munari è stato una pietra miliare tra i batteristi italiani, musicista tra i più versatili della scena, dal jazz al pop, ed istintivi definito “l’uomo dal polso d’oro”. Nella sua carriera è stato diretto dai più grandi maestri italiani e internazionali (tra questi, i premi Oscar Ennio Morricone, Jerry Goldsmith, Nicola Piovani, Luis Bacalov, l’ungherese Miklós Rózsa; e ancora Armando Trovajoli, Toshiro Mayuzumi, Piccioni, Carmine Coppola, Piero Umiliani, Stelvio Cipriani, Ritz Ortolani, Carlo Rustichelli).

A ricordarlo oggi è anche un altro grande maestro delle percussioni, Tullio De Piscopo:

Pierino fa parte della mia infanzia e, in qualche modo, ha influenzato anche la mia storia. E’ stato davvero uno di famiglia e lo vedo tutti i giorni: salgo le scale di casa, infatti, e osservo sempre una foto che lo ritrae con mio padre Giuseppe alle percussioni, mentre Gloria Christian canta “Cerasella” in un Festival di Napoli di fine Anni Cinquanta al Teatro Mediterraneo, quando allora c’era il primo palco girevole del mondo, con Carletto Esposito direttore d’orchestra. Era una bella persona, non l’ho mai sentito criticare un collega (cosa assai rara nel nostro ambiente). Era da un po’ che non ci vedevamo, ma era sempre un piacere ritrovarci a cena a Roma, dove abitava. Come musicista era straordinario, è stato il primo batterista partenopeo che ha portato il suo sapere oltre la Campania. È riuscito, tramite la musica, a far conoscere ovunque il ritmo dei napoletani. Era un grande solista che ha partecipato a colonne sonore indimenticabili, lavorando con maestri come Trovajoli o Morricone, giusto per citare due nomi. Ma tutti i più grandi hanno avuto il privilegio e la fortuna di potere stare al suo fianco. E’ stato un pilastro della Rca. Gli vorrò bene per sempre“.

Queste alcune pellicole a cui ha collaborato per la colonna sonora: Ultimo tango a Parigi, C’era una volta in America, Amarcord, , Papillon, Il sorpasso, Sacco e Vanzetti, Una giornata particolare, Anonimo veneziano, Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, La battaglia di Algeri, I soliti ignoti, C’era una volta il West, Giú la testa, Divorzio all’italiana, Polvere di stelle, Nell’anno del Signore, Dramma della gelosia, Uccellacci uccellini.

Ha lavorato per la TV, la Radio e la discografia, diventando tra i batteristi più richiesti ed affidabili della grande famiglia della RCA Italiana… memorabili le sue performance con Mina.


Ha collaborato con tutti i più celebrati artisti italiani da Johnny Dorelli a Lucio Dalla, da Paul Anka, Neil Sedaka a Rita Pavone e Gino Paoli, da Renato Carosone a Milva da Gianni Morandi a Lelio Luttazzi e molti altri ancora.
Batterista nel primo tour mondiale di Domenico Modugno e testimonial della “Hollywood” (noto marchio internazionale di batterie), Munari ha partecipato (come elemento d’orchestra) a sei edizioni del Festival di Sanremo; ad innumerevoli del Festival di Napoli; e ai principali festival jazz internazionali.
In anni più recenti, ha fatto parte dell’orchestra del Maestro Pregadio, anche nella trasmissione televisiva La Corrida, condotta da Corrado, e il suo “drumming” ha continuato ad essere vitale ed inconfondibile fino ad oggi. Ed ora lo sarà per sempre.