Nuovo fine settimana, nuovi singoli ed anche nuova rubrica Da Oggi In Radio, firmata come sempre dal nostro critico musicale Fabio Fiume, che ha ascoltato per noi e voi in anteprima tutto ciò che potete ascoltare in radio da oggi. Come lo avrà trovato? Non ci resta che leggere il suo personalissimo parere.
Ainè – Ormai
Nonostante sia artisticamente interessante, perché dotato, tra le altre cose, di una forma espressiva personale, in questo brano Ainè perde qualche colpo, rispetto alla proposta precedente. Il testo è comunque buono ma la colpa è di un inciso che col suo andamento ricorda un po’ troppe cose.
Cinque ½
Alex Cadili – Io e te
Che insieme di cose vecchie tutte in questa canzone, sia nell’arrangiamento, che nelle stucchevoli frasi che citano occhi che si perdono nell’orizzonte, e balli sul mare sopra spiagge di stelle. Il tutto poi proposto da una voce qualunque che… ho sentito gatti in calore cantare meglio.
Tre
Antonio Capodanno – Il lago dei sogni
Quanto è vetusta la chitarra iniziale di questo brano? E nemmeno l’arrangiamento vocale direi che scherza! Inoltre quando nelle strofe il nostro Capodanno menziona il titolo del brano, metricamente la cosa non funziona e lo costringe ad allungare la e della preposizione dei. E penso che magari sarebbe bastato inserire un “miei” … Possibile che non ci se ne accorga?
Tre
DaVinci & I Desideri – Come te
Il figlio di Sal Da Vinci ed i figli di Nico Desideri assieme per provare a calcare le strade tracciate da citanti padri. Si allontanano dalla classica melodia che ha sempre ispirato i genitori ed approdano su un territorio che, pur piacevolmente orecchiabile, non li rende certo personali. Beat elettronico, sentori reggaeton e voci molto lavorate, tanto che fai fatica a distinguerle, pur avendo già avuto modo di ascoltarle separatamente. E poi gli effetti sulla voce per chi canta davvero sono deprecabili.
Cinque
Daniele De Martino & Roberta Bella – Ma si nun t’e n’cuntrav
Si cerca di fare pop ma non si viene fuori da alcuni stilemi napoletani, un certo modo di cantare che è davvero figlio di un’altra epoca. Lui gigioneggia con le finali delle parole, che ogni tanto sembrano avere qualche sillaba in più e lei spara con la voce, perché “alluccare” fa femmina passionale. Qualche lezione da qualche cantante passionale per davvero, che so la Vanoni, Marcella, no eh?
Tre
Salvatore Denaro – Viaggia con me
Siamo sicuri che questo pezzo non sia strappato dalla discografia di Jo Squillo? Ma non quella attuale, ma quella del suo periodo inizio 90, da Me Gusta Il Movimento e giù di lì! Sono passati 25 anni e più per l’amore del cielo!
Tre
Roby Fantini – La danza de amor
Alti e bassi! Se per esempio l’arrangiamento che unisce ritmica ad una bella melodia disegnata dal violino merita un ok, alcuni effettini anni 80 a condire in maniera inutile strappano invece pollice verso. Se il motivo è gradevole, il testo dell’inciso è quasi grottesco, soprattutto nella sua chiusura dove si osa dire: “Olè, fiesta, uno dos e tres”…che nemmeno Raffaella Carrà griffata Boncompagni…
Cinque =
Jerico, Bianca Atzei & Il Cile – Come in un’isola
Mentre l’ascolto, mi aspetto che da un momento all’altro parta il wuh, wuh wuh di “Solo” dei Clean Bandit & Demi Lovato che però fortunatamente non arriva. Arrivano però un insieme di facilonerie di moda attualmente, compreso il latineggiare ed il rappare inutile. Le voci di Bianca ed Il Cile però suonano ben amalgamate, ma il pezzo in sé non lascia granchè da ricordare ai posteri ed entrambi i vocalist ne avrebbero urgente bisogno. Qui il beneficio è tutto per Jerico semmai.
Cinque
Mahmood – Milano good vibes
Non sempre Mahmood riesce a far viaggiare la sua voce bella e riconoscibile su pezzi che la rispettano. Anche in questo caso siamo di fronte all’ennesimo singolo carino, molto orecchiabile, che racconta tra l’altro lo scenario dell’estate in città, noto a parecchi, ma le sue attinenze black dove sono? Resta un pezzo carino ma che poteva anche non cantare lui.
Sei
Maurizio Martini & Calibro 40 – Basta un click
Sta davvero diventando insopportabile sentire nuove produzione e scoprire che … di nuovo non hanno nulla, anzi! Rap inserito anche in contesti dove è inutile e cantanti o vocalist che in realtà preferiscono più che si sentano gli effetti che la loro voce. La modificano e non te la lasciano apprezzare o capire… e magari è pure meglio.
Tre
Erica Mou – Non so dove metterti (remix)
Sicuramente originali le motivazioni fornite pur di non accettare una convivenza forse non così desiderata. Ogni modo è lecito ed Erica sceglie di trasformare un brano originariamente chitarra e fil di voce in un elettronico mid tempo sicuramente più immediato. Sicuramente è particolare e diverso pur se, nonostante il nuovo arrangiamento, non guadagna in radiofonicità. E’ come se mancasse qualcosa.
Sei+
Ruggero de i Timidi – All inclusive
Cominciamo dal “fuori tempo massimo” con cui arriva questo pezzo! Un brano che parla di villaggi ed animatori su ritmi caraibici e festaioli, a fine Agosto pùo anche provocare dissenteria acuta o reflusso gastrico. Se poi ci aggiungiamo una voce che potrebbe sembrare quella del marito della mia vicina che canta al Karaoke, guarda un po’, prorpio di mariti un po’ cornuti per via sempre degli animatori di cui prima… No! Non ce la posso fare.
Tre
Shel Shapiro & Maurizio Vandelli – Che colpa abbiamo noi
Due nemici del beat anni 60, forse mai davvero nemici, oggi assieme con questo pezzo che apparteneva al primo e che è un po’ tra gli emblemi del periodo pre ’68. Oggi qui è reso meno beat, e più ballatone corale dalla forte sensazione live, anche nella studio version. Certo un tempo aveva una sua forza che oggi è più fascino del ricordo che altro.
Sei
Riccardo Sinigallia – Ciao cuore
Originalissima produzione questa nuova di Riccardo che mentre l’ascolti pensi che stia andando da una parte e poi, niente! Si cambia. Un cantautore raffinato Sinigallia che dà nuova prova delle sue abilità mai troppo incensate. Tanti giovani cantautori non sono così giovani come la scrittura di questo signore che viaggia dritto verso i 50.
Sette +
Tiromancino – Noi casomai
“Sei la destinazione che mi corre incontro…” Che bella frase poetica che ben descrive questa delicata e misurata ballata di Federico che, in quanto a scrittura, non ha da chiedere permesso a molti nell’ambito pop cantautorale. Bella l’apertura dell’inciso che dona forza improvvisa alle delicate strofe e bello persino l’azzardo vocale dell’ultimo inciso, per l’appunto, che pur strappando, lascia arrivare la passione come elemento base della speranza di sapersi ritrovare e riconoscere anche in futuro.
Sette +
