19 Ottobre 2017
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19 Ottobre 2017

ENNIO SALOMONE dà vita ai suoi personaggi surreali nell’album “Se passeggio faccio prima”

"Se passeggio faccio prima" è il curioso titolo del disco del cantautore siciliano Ennio Salomone. Ecco il video del nuovo singolo!

Ennio Salomone
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Oggi torniamo a parlarvi del cantautore siciliano Ennio Salomone dopo avervi presentato qualche mese fa qui il suo singolo dal curioso titolo, La Favola di Coccodè.

Ennio è un cantautore che ha costruito un suo stile musicale in bilico tra poesia, surrealismo e nonsense. Le sue canzoni danno vita a personaggi talmente caratterizzati che sembra di conoscerli.
La sua musica nel corso degli anni ha ricevuto diversi riconoscimenti e lui ha collaborato con artisti come Oliviero Malaspina (già autore per Raphael Gualazzi e Cristiano De Andrè oltre che ultimo collaboratore di Faber) e si è cimentato anche nel ruolo di produttore e arrangiatore per l’album del cantautore marchigiano Andrea Papetti.

Il 2 ottobre Ennio Salomone ha pubblicato il suo primo album intitolato Se passeggio faccio prima, un disco prodotto da Stefano Borzi per Stemma Records. L’album è stato anticipato da La Favola di Coccodè ed ora dal nuovo singolo, 35 minuti di Bacio di cui vi proponiamo il video a seguire.

35 minuti di bacio è un invito al viaggio e allo sguardo. La curiosità del presente e l’inquietudine come elemento ironico per guardare il mondo al contrario sono invece i tempi affrontati ne “Il mondo è felice”. Un mondo che ha sempre come minimo comune denominatore le piccole rivoluzioni individuali, familiari, nate dentro le mura di casa. Per poi decidere che “Io ritornerò”, non è mai solo una promessa ma una canzone scritta per sé. Fino ad arrivare al mare delle canzoni tristi di “Ludovica”, una qualsiasi Ludovica che paradossalmente non aspetta nessun grande amore, ma torna serena alla sua quotidianità con la certezza di un addio.

Il disco viene raccontato così dal suo autore…

Un lavoro lento e preciso, un concept album che è anche una passeggiata in cerca dei suoni e del ritmo per narrare storie che mi appartengono. Volevo un titolo che fosse un invito alla leggerezza, nel senso più alto del termine. Un invito calmo, disperato e ponderato a godersi il cammino e non l’arrivo”.