9 Ottobre 2015
di Direttore Editoriale
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9 Ottobre 2015

EMIS KILLA su Fb: “È troppo facile non farcela e poi dare dei venduti agli altri…” e ABAN accende la polemica

Emis Killa pubblica un post su Fb per spiegare la sua visione sul fare rap per gioco e farlo a livello professionale. Il rapper Aban innesca la polemica

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Capita spesso che nel mondo del rap nascano polemiche e dissing, in fondo  tutto questo fa parte della cultura hip hop. Capita però sempre più spesso che quando un rapper arriva al grande successo di pubblico, magari giocando e contaminando un po’ la sua musica, venga attaccato da qualche collega pubblicamente.
Uno dei bersagli preferiti di questo tipo di attacchi negli ultimi tempi pare essere Emis Killa artista che, è noto, non ha molti peli sulla lingua e spesso condivide ragionamenti anche scomodi sul mondo della musica tramite il suo profilo Facebook.

La nuova polemica è stata innescata da Aban dopo un post di Killa degli scorsi giorni.

Questo che trovate qui di seguito è il post di Emis Killa riportate dalla sua pagina Facebook:

Sto per dire una cosa difficile da accettare per molti, ma vera. Non è che ci sono quelli commerciali e quelli che restano veri, piuttosto ci sono quelli che riescono ad essere commerciabili e quelli che non ce la fanno. Dunque, escludiamo me, che ho ovviamente fatto delle scelte che mi hanno portato in determinate circostanze (che non rinnego) e che quindi non faccio testo. I rapper Italiani li conosco tutti di persona, dal primo all’ultimo, e vi assicuro che puntano tutti alla stessa cosa. La conferma di tutto ció è il fatto che spesso gli esponenti di nicchia a cui ci paragonate ( per CI intendo me e gli altri nomi ormai nel mainstream) chiamano proprio noi nei loro dischi. È troppo facile non farcela e poi dare dei venduti agli altri. Se ti vendi è perchè qualcuno compra, quando questo non avviene in genere la soluzione più facile è sbandierarsi king dell’underground piuttosto che ammettere che i propri tentativi di rendersi appetibile al grande pubblico sono falliti. Sono cose che capisce solo chi ci passa. Tutti noi siamo partiti dal sogno comune di spaccare con la musica, ma arriva un momento in cui si cresce e bisogna trovare un equilibrio tra risultato e compiacimento. È lo stesso motivo per cui Cristiano Ronaldo non si mette a fare il calcio freestyle in champions league, perchè ormai è un pro, deve fare goal, il resto non puó prendere il sopravvento. Passata una certa età mi pare sia scontato ragionare in maniera matura, non puó rimanere tutto un gioco per sempre, perchè per quanto sia utile, costruttivo, serio, rimane un gioco (non a caso viene definito da sempre RAP GAME). c’e’ chi lo capisce e chi no. Da qui nasce la differenza tra i professionisti e gli amatori. Questo gli artisti in cuor loro lo sanno, il pubblico per ovvi motivi no, ecco perchè ogni tanto è giusto aprire gli occhi, soprattutto ai più giovani. Io ero il primo che a 16 anni ragionava così, oggi che ne ho 26 per mia fortuna ho capito tante cose. Purtroppo oggi il pubblico è senza knowledge e non sa, non capisce, non ragiona, se domani faccio un pezzo crudo dicono che sono underground, se mi sentono in radio pensano io sia una pop star. La realtà è che sono sempre io, solo che a volte gioco e a volte lavoro.
EK

Tra i commenti del post è arrivata la risposta di Aban. Per chi non lo conoscesse ecco qualche nota biografica su di lui.

Aban mc classe 79, muove i primi passi nella musica nel 1996 dedicandosi al freestyle. In seguito fonda la formazione leccese, LUPIAE SQUAD.
Nel 2001 incontra Tacco, veterano della scena umbra e insieme danno vita al THUG TEAM. Nel 2003 escono con l’album Luci e ombre. In seguito da vita alla Streetheadz, agenzia di eventi underground che occupandosi di black music porta per la prima volta in Italia artisti come Grand Agent e Slum Village.
Nel 2005 esce l’album Strategie che vede la partecipazione di Sud Sound System, Club Dogo, Shablo e molti altri.
In totale nella sua carriera ha pubblicato quattro album da solista, quattro mixtape, 3 dischi con il Thug team e 2 dischi con la Southfam.

Tornando al nocciolo della questione, Aban pubblica questo commento nella pagina di Killa:

Hahahahahahahahahahahahahahahahhahahahahahahahhahahahahahahahahahahahahahahahhahahahaahahahahaahahhahahahahhahhahahahhahhaahhahaahahahahhahahahahahahahahahahahahshshshsgshshshshahahahahahhahahahahahahahahahahahahahaahhaaggahahaaggagagagaagga. 
Simpatic
one, ma chi te le scrive Ste barzellette? Poi i rapper italiani li conosco tutti di persona……ah, moreno, jovanotti e ambra , allora si. Tu se entri in una qualunque VERA jam, lontana dal tuo circuito di LIVE per i bimbi dell’asilo, non esci sulle tue gambe, artisticamente parlando…….
fisicamente forse non esci proprio.
Stai al tuo posto e parla del tuo ambiente caro KILLA (quaquaraqua killa stam’a qua cit.), togliti dalla bocca la parola RAP…… tu fai pop e fa anche cacare. Puoi prendere per il culo i bimbi, ma “la strada vede tutto.

Emiliano (vero nome di Emis), risponde pubblicamente al rapper:

Tu zio per favore stai zitto che fino a qualche anno fa quando venivo a suonare al Lecce mi mandavi i saluti tramite i tuoi amici e ora fai lo splendido su Facebook. Io se entro in una jam non esco con le mie gambe? Io che ho vinto il tecniche perfette nel 2007 rompendo il culo a tutti mentre tu facevi figure di merda al 2 the beat? Certo che i rapper li conosco tutti, fino a prova contraria ho collaborato con tutto il meglio della scena, al contrario di te. Hai sempre fatto cagare sia come freestyler che come rapper, imposti la voce dei tuoi pezzi per fare la voce grossa e dal vivo parli come Paperino. Inoltre l’ultimo post sulla tua pagina ufficiale è sponsorizzato, quindi direi che qualche visualizzazione la cerchi anche te “king dell’underground”, mi verrebbe voglia di offrirti un contratto per vedere la tua reazione, io dico che mi lavi anche le gomme dell’auto. Rientri perfettamente nella categoria dei rapper falliti citati qui sopra, non mi stupisco del fatto che tu sia il primo a commentare questo post. Ora se vuoi corri in studio a scrivere un dissing, che per ovvi motivi non avra’ mai risposta (e aggiungo anche per tua fortuna, visto che da dire ne avrei fino a dopodomanj). Pensa a fare il tuo che io faccio il mio, io non mi ricordavo nemmeno tu esistessi, quando i fatti ti daranno ragione ti sarà passata la voglia di rosicare sul web, perchè sarai troppo impegnato a fare musica, non come ora. Primo e ultimo minuto che butto per darti attenzioni. Ciao Paolo.

Velocissima non si fa aspettare una nuova replica di Aban

uhahuahuahuahuauhahuahuhahauahuhauhuaahua,.
killa mai conosciuto…a lecce tu i miei amici non li conosci…..e mi hai sempre fatto cacare.ti aspetto su qualunque palco d’italia per romperti il culo…..freestyle, pezzi, scegli tu…..ORGANIZZA TU CHE C’HAI I SOLDI E NON MANCHERO’Emoticon wink OVVIAMENTE MI PAGHI IL CACHET
AH offrimi il contratto che ci piscio sopra in diretta ….

Questa seraaaaaaa c’è delirioooo al maracanaaaaaaaaaaaaaa…..eeeeeee…..ooooooooo……

In poche ore i commenti al post aumentano in maniera considerevole dividendosi tra chi sulla scia di Aban attacca Emis Killa, e chi interviene in sua difesa. Tra questi ultimi anche due colleghi, RoyCast e Marti Stone (a cui All Music Italia ha recentemente dedicato un anteprima video) che commentano così:

Emis Killa io non sono uno di quelli che ama fare polemiche ne tanto meno i cazzi degli altri però penso che sei hai scritto questo un motivo c’è. Quindi chiunque ti da del VENDUTO e solo perché lui non è stato mai COMPRATO ciò vuol dire che la merce non ottimale!! RoyCast

Marti Stone invece argomenta maggiormente la sua opinione:

Il discorso non fa una piega, sappiamo (forse non tutti) come funziona in Italia per un artista (indipendente o meno) che da il massimo per produrre musica e proporla al pubblico. 
Bravura e passione dovrebbero essere scontati, ciò che serve realmente 
oltre a questo sono i soldi, senza quelli non paghi lo studio, l’ufficio stampa, i video e tutto ciò di cui necessiti per proporre un prodotto ben fatto a coloro che (come giustamente ho letto nei commenti) andranno a supportarti economicamente per continuare a produrre. 
Qualsiasi artista vuole arrivare alla gente, anche quelli che dicono di farlo solo per passione e per passatempo o per “amore dell’Hip-Hop”.. altrimenti non avemmo neanche le pagine su Facebook per farci seguire, per interagire e tutto il resto. 
I soldi non crescono sugli alberi, come tutte le necessità anche fare musica costa e non poco, non date per scontato che gli artisti che seguite abbiano il culo parato, non viviamo tutti con i nostri genitori e non abbiamo tutti a disposizione la paghetta per seguire la nostra passione.. Chi riesce ad auto finanziarsi con la musica è solo da lodare, anche se per riuscirci a volte deve scendere a compromessi. La vita è un compromesso continuo, non solo per un artista.
Non prendetevela con uno che ha messo in chiaro la sua visione dei fatti ed è riuscito a farsi una strada nel sistema, se non vi piacciono le cose come stanno prendetevela con chi ha messo su questo sistema.

Insomma potrebbe sembrare la classica storia della volpe che non arriva all’uva… ma voi da che parte state?
Fateci sapere la vostra opinione, potrebbe nascere un dibattito (civile) molto interessante.

Tra l’altro è proprio di oggi la news del rinnovo contratto del rapper con la sua etichetta discografica, la Carosello Records.

emis-killa-carosello

Foto Copertina: pagina Facebook ufficiale dell’artista
Foto interna: pagina Facebook ufficiale Carosello Records