22 Marzo 2016
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22 Marzo 2016

ELISA: si riaccende con “On” il nuovo album fuori dal 25 marzo

Elisa si riaccende con il nuovo album di inediti in studio "On", un nuovo sound potente e moderno, e il ritorno alla scrittura in inglese.

ELISA
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È prevista per venerdì 25 marzo l’uscita di On, il nuovo album di inediti di Elisa.

Con On l’artista torna alla scrittura in inglese, ma sceglie un sound tutto nuovo: pop, potente, moderno che si mischia al soul, all’elettronica fino ad attingere a sonorità anni ’80. Tredici tracce che esplorano diversi generi e che esprimono tensione emotiva, ritmo ed energia, tra le quali spiccano un duetto con Jack Savoretti e due brani in italiano, gli unici due, in collaborazione con Emma e Giuliano Sangiorgi.

Questa la tracklist di On, pubblicato per etichetta Sugar:
1. Bad Habits
2. Rain Over My Head
3. Love Me Forever
4. Love As A Kinda War
5. Hold On For A Minute
6. Waste Your Time On Me feat. Jack Savoretti
7. With The Hurt
8. Catch The Light
9. Peter Pan
10. No Hero
11. Ready Now
12. Bruciare Per Te
13. Sorrido Già feat. Emma e Giuliano Sangiorgi.

On è il nono disco registrato in studio di Elisa, anticipato dal singolo, già certificato oro, No Hero in rotazione radiofonica dallo scorso 15 gennaio, il cui videoclip su YouTube ha raggiunto più di 6 milioni di visualizzazioni in tempi record.

Per l’occasione Elisa incontrerà i fan durante l’Instore tour, questi i primi appuntamenti in programma:
29 marzo Mediaworld al Centro Commerciale Roma Est Lunghezza – ROMA
4 aprile Mondadori di Piazza Del Duomo – MILANO
5 aprile Mondadori nel Centro Commerciale Campania – MARCIANISE (CE)

Sul fronte live invece, la cantautrice italiana partirà dal prossimo novembre con il tour, prodotto ed organizzato da F&P Group, nei principali palasport italiani. Queste le prime date confermate:
11 novembre Nelson Mandela Forum – FIRENZE
14 novembre Pala Alpitour – TORINO
19 novembre Pala Lottomatica – ROMA
22 novembre Unipol Arena – BOLOGNA
25 novembre Mediolanum Forum – MILANO
28 novembre Kioene Arena – PADOVA .

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A proposito del nuovo progetto musicale la stessa Elisa racconta: <<On può essere sintetizzato con due aggettivi “vitale ed energetico”. Finora è sicuramente il mio album più estroverso e pop. Per ogni progetto discografico tendo a cambiare rotta, mi piace e ne ho bisogno per rinnovarmi, sempre. Questo mi dà nuovi stimoli ed energia.

Questa volta avevo voglia di tirare fuori ritmo e grinta. Volevo fare una musica che riuscisse a trasmettere la forte carica che sentivo addosso mentre scrivevo. La cosa fondamentale era questa tensione emotiva, mi rappresentava e volevo sostenerla anche con la produzione e gli arrangiamenti.>> 

Prosegue poi da un punto da vista più introspettivo: <<Sono stata la mia prima “spettatrice”, appena finivo una cosa mi mettevo subito ad ascoltarla, alzavo il volume e ci ballavo sopra. Dopo un po’ la testa si spegneva e veniva fuori l’istinto, come un flusso di energia buona, e io lasciavo che fosse quello a guidarmi in tutte le scelte. Per qualche ragione in questo (lungo) periodo nascevano cose forti, dirompenti, che tendevano ad avere una grande dinamica, e io ho assecondato questi impulsi perché capivo che era la cosa più vera che potevo fare e questo è sempre il mio principale obiettivo.

Da tutto questo è nato ON, che non è un disco intimista. È piuttosto un disco irrompente e molto fisico che non poteva che chiamarsi così per me, perché l’effetto che mi fa è esattamente quello di sentirmi accesa e connessa.”

Parlando delle tracce

Bad HabitsÈ un brano con un’energia primordiale. Musicalmente è un ponte tra le mie radici anni ’90 e un modo di scrivere più contemporaneo; ispirato da produzioni americane e contaminato dall’elettronica che ormai appartiene al pop e viceversa. Parla di come certi sentimenti come l’amore vero abbiano il potere di farti vedere le cose in modo diverso, di darti forza, equilibrio, una nuova centratura, di farti vedere chi sei tu.”

Rain Over my Head: In questo brano c’è un mix tra un testo piuttosto poetico e un ritmo dance un po’ alla francese. La melodia per me ha qualcosa di retrò e un pizzico di romanticismo tra l’Indie americano e il soul (quest’ultimo credo si riconosca in più canzoni in questo disco). Parla con ironia di come ogni innamoramento precedente a quello che si chiama un “vero amore” abbia i suoi buchi neri, le sue falle, e aspetti che alla fine non convincono fino in fondo… Mentre un amore, in un certo senso, più grande riesce in fondo a contenere anche le debolezze, le imperfezioni, quasi senza sforzo, e quella è forse la più grande differenza tra il primo e il secondo tipo di amore, o almeno per me, la più evidente. L’ho scritta insieme alla mia band, due giorni dopo il mio matrimonio.”

Love Me Forever: “Questa canzone è una delle prime che ho scritto, avevo solo 14 anni. Sentivo che questo era il disco giusto per lei. Perché è un album molto pop dove ho scelto di non avere un unico genere musicale ma di spaziare liberamente dando la precedenza alle canzoni. Poi amo da sempre le Ronettes, “Be My Baby” è una delle mie canzoni preferite in assoluto e le produzioni americane anni 60 di Phil Spector mi rapiscono letteralmente.”

Love as a Kinda War: “Qui c’è l’anima soul che da sempre sento vicina… da quando ascoltavo solo Otis Redding e Aretha Franklin tutto il giorno… e che mi fa tornare alle mie radici musicali. Nella canzone si parla dei classici “tira e molla”, quelli che ci devastano e che, probabilmente, metà della popolazione mondiale ha vissuto.”

Hold on for a Minute: “Questa è una canzone che parla di reagire. Mi capita spesso di scrivere canzoni dedicate a questo tema, perché vengo da questo. Umanamente e artisticamente ho avuto tante lezioni da sentimenti come il dolore. Ma alla fine sono una combattente e cerco sempre di reagire e trasformare il dolore in qualcosa di positivo. E questo brano è dedicato a loro, anzi a noi, a tutti “i combattenti.”

Waste your Time on Me (featuring Jack Savoretti): “Questo è l’unico brano che non ho scritto io, è di Jack Savoretti. Amo la sua voce, e il suo stile. Mi piaceva molto l’idea di avere un brano con delle liriche così romantiche e un sound invece moderno e contaminato. C’era lo spazio per una ballad così, era un colore che volevo ci fosse. Il suo provino era completamente folk e io e la mia band lo abbiamo stravolto nell’arrangiamento sperimentando molto in studio, ma Jack è rimasto molto sorpreso ed entusiasta del risultato.”

With the Hurt: “Questo pezzo parla dell’eterno conflitto tra genitori e figli. È incredibile quanto questo rapporto possa avere un’enorme influenza nella vita di ognuno di noi e di come, anche in età avanzata, possano venir fuori questioni irrisolte. Quell’amore “lost in translation” che si perde tra paure, incomprensioni, inibizioni, maschere, è molto profondo e ha un peso specifico con cui ci troviamo, presto o tardi, a fare i conti.”

Catch the Light: “Il brano più astratto. Con un aspetto un po’ visionario nel testo… pensavo molto ai Doors quando l’ho scritto, qualcosa mi fa pensare a Five to One, semplicemente il mood ha qualcosa di psichedelico e dark. L’ho scritto con la chitarra e aveva una matrice Gipsy poi, durante la produzione, ha preso una strada tra la dance e l’elettronica. Parla del “sentire” le cose insieme, di provare a “catturare la luce”, cioè vivere il momento, proprio come fanno i bambini persi nel gioco, con purezza e naturalezza.”

Peter Pan: “Qui mi sono concessa un tuffo nella mia prima adolescenza, il sound è decisamente e spudoratamente fine anni ottanta. Ho sempre ballato tanto e l’ho sempre fatto solo per me e molto spesso da sola a casa, ma non so se ho mai parlato dell’importanza e dell’influenza che questo ha sulla musica che faccio perché in effetti ce l’ha. Michael Jackson e Kate Bush restano i miei grandi modelli e punti di riferimento. Sicuramente l’esperienza di Amici mi ha riavvicinato molto alla danza e ho scritto quasi tutti i beats del disco ballandoci sopra. Per me è un traguardo concedermi pezzi un po’ più pop come questo, nella mia testa la musica si è come “unificata” e sempre di più voglio darmi spazio ed esprimermi a 360 gradi.”

No Hero: “È molto esplicito e diretto. È dedicato alla mia migliore amica. Entrambe ci siamo trovate sincronizzate in un momento importante, un po’ di tempo fa. La vita ci metteva entrambe davanti a noi stesse, a certi sogni ancora da realizzare, e alla realtà che stavamo vivendo. Siamo sempre più bravi a dare amore che a concederci di riceverlo anche, e forse soprattutto, da noi stessi, come anche per la fiducia, più facile averla negli altri che in noi stessi… ma queste sono le uniche “armi” per continuare a credere nei sogni e soprattutto per provare a realizzarli a tutte le età.”

Ready Now: “È un brano controverso, lo spirito è combattente, a volte sarcastico, a parlare è la voce sottomessa di chi vive le ingiustizie sulla sua pelle. Nel testo la protagonista ironizza dicendo “sono pronta”, “sono un’anima svuotata… e se ti prendi anche la mia speranza allora per te sarà ancora più facile.”

Bruciare per Te: “Questa canzone è nata da una poesia che ho scritto per Andrea. C’è un’influenza Trap, genere che mi ha fatto scoprire Stash dei The Kolors. L’ho scritta durante Amici dello scorso anno, in un momento molto creativo.”

Sorrido Già (featuring Emma e Giuliano Sangiorgi): “Questo è un brano “classico”, ha dentro come un moto perpetuo che cresce. Con Emma e Giuliano si è enfatizzata la parte più “spiritual” e passionale. Le voci crescono e si accavallano volutamente sul finale, alcune sono protagoniste e altre sono dei colori, abbiamo giocato e sperimentato un po’, cercando di rispettare la natura classica e molto italiana di questa canzone, che è un “outsider” in questo album con sonorità più internazionali. È un pezzo di viaggio e di cuore e mi fa sentire vicina a un pezzetto delle mie radici che sono anche pugliesi grazie al calore e al trasporto delle voci di Emma e Giuliano.”