24 Novembre 2017
di Interviste, Recensioni
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24 Novembre 2017

DA OGGI IN RADIO… 24 Novembre: Le Pagelle Dei Nuovi Singoli di SHADE & FEDERICA, SALMO, MICHELE ZARRILLO, ERICA MOU e…

Nuovo appuntamento con le pagelle dei singoli della settimana... Salmo, Shade & Federica, Michele Zarrillo, Erica Mou e tanti emergenti

nuovi singoli
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Tempo di nuovi singoli che come ogni Venerdi il nostro critico Fabio Fiume ci presenta mediante le sue temute minirecensioni. Chi avrà passato indenne il suo ascolto? Salmo? Shade & Federica? Erica Mou?
Scopriamolo assieme.

Si ricorda che si tratta del parere del solo Fabio e non di tutta la redazione di All Music Italia e che i voti al termine delle minirecensioni non mettono in relazione artisti diversi tra loro, ma sono invece attribuiti in base alla valenza che essi hanno nella carriera di chi li propone.

Cominciamo…

Carmen Alessandrello – Totalmente dipendente

Non si è al cospetto di una canzone brutta, s’intenda, però di certo nemmeno di fronte ad un brano che possa essere quello della svolta di una carriera. E’ proprio il classico pezzo che potrebbe essere la canzone n° 7/8 di un album di 10 tracce, perché non ha nulla che sia annotabile, né come motivo melodico, né come arrangiamento. E’ solo un esercizio per una bella voce.
Cinque ½

Assalti Frontali – Piazza Indipendenza

Hip hop classico, che non cede spazio al trap e verrebbe da dire anche menomale! Il tutto sembra strappato dagli anni ‘90 con chitarre base che arrivano invece da un sound 70’s. Può apparire passato eppure, essendo diverso da ciò che si porta, sembra persino nuovo… o usato garantito va!
Sei +

Bonaveri – Le piccole vite

Echi di Mario Venuti ma senza quella particolarità vocale dell’artista catanese , facilmente riconoscibile. E si canta di chi non c’è più, in questo caso un animale, ma ognuno può vederci chi gli è caro e che ha saputo custodire il nostro amore. Difficile che approdi in radio, ma malinconicamente sensibile.
Sei

Alessio Caraturo – Non è primavera

Il sound di questo pezzo è guidato da un basso che ha echi che vengono da gracchianti vinili di inizio anni 80. C’è un amore passato ma anche la speranza per quello che potrebbe arrivare in futuro, il tutto raccontato con leggiadria dalla tipica voce dell’artista partenopeo, che qui mi ha ricordato molto Pacifico.
Sei+

Lino Cericola – Non so più chi sei

Ma è diventato di moda provare a lanciare delle canzoni che sembrano registrate col Canta tu? E poi vogliamo disquisire su questo testo, su questa voce, su questa canzone?
Due

Dunk – E’ altro

Alla partenza ho pensato: “Oddio… una band tedesca hard rock cafona”! Invece si tratta solo dell’intro. Il pezzo si snocciola invece tra rock e punk , però sinceramente non capisco perché ovattare la voce dietro ad un effetto che la rende come se provenisse da fonte esterna. In questo modo perde forza.
Cinque

Erno – Qualcosa da dirvi

Easy rock che racconta in alcuni passaggi anche grottescamente cosa pensa della moglie… praticamente una donna inutile senza una vita propria. Non so se si tratti della sua verità personale ma se così fosse, nei panni della signora, lo manderei a raccogliere funghi nei campi! E nel caso non risponde a storia reale, allora è grottesca e basta, senza nemmeno la pietà per la moglie.
Quattro =

Fainest – Non sono studiato

L’ispirazione di questo brano hip hop viene da produzioni americane che tanto hanno tirato negli ultimi anni. Il testo è ironico e produce più di un sorriso, tirando in ballo personaggi noti ed il famoso cuggino ( scritto proprio con 2 g ) che è nell’ambiente e che funzionerebbe da passepartout . Funziona.
Sei ½

Furia – Tu sei mio

Rock funzionale, un filo stereotipato, ma tutto sommato centrato. E’ lei che proclama proprietà, però anche qui si parla di stereotipi… stavolta passati. Perché cara la mia Furia, è da tempo che ormai le donne decidono quasi esclusivamente loro… almeno tra le persone normali, s’intenda!
Sei =

Francesco Gabbani – La mia versione dei ricordi

Ebbene si! Gabbani è anche romantico, nostalgico, intimo. E per il suo nuovo singolo ha deciso di mostrarci quest’aspetto nel raccontare la fine di un amore mediante ciò che poi davvero resta: una valigia di ricordi… di cui però ognuno ha una propria versione.
Sei ½

Elisabetta Gagliardi – Miliardi di cose

Più interessanti le originalissime strofe elettroniche e con fare sospeso, che l’inciso che invece cade in una gestione pop più solita, senza prendersi i rischi che una preparazione simile avrebbe meritato. Quello intrapreso è comunque un percorso tortuoso ma se non altro non comune.
Sei +

Alex Gaudino & Polina – Never give up on love

Ed è improvvisamente festa, improvvisamente estate. Forse è una tipologia di dance che può trovare maggiori proseliti con la bella stagione. Al suo interno suoni tipicamente mid 90’s, Livin’ Joy e cose del genere assieme a momenti di piano house più in stile Ti Pi Cal. Tutto mescolato funziona anche se forse avrei reso meno carico l’inciso per rispettare il mood delle strofe.
Sei

Asia Ghergo – Giovani fluo

Non è che si sia di fronte al pezzo della vita eppure Asia Ghergo sembra avere la sua da dire in ambito musicale, anche con una canzoncina come questa che parla di una generazione che per età vorrebbe essere spensierata come i lalala qui cantati. Interessante la tonalità con cui la cantante ha deciso di proporsi, molto fuori da ogni stereotipo.
Sei

Kobaan – Quello che resta di noi

Esordio per il trio con questa ballata con accelerazioni, concentrato di pop con accenti elettronici. Se il sound è ben sviluppato, la voce, pur bella nel fraseggio basso, nelle medio alte, molto medie e poco alte, appare un po’ troppo scolastica, come se seguisse un indirizzo dato. Un po’ d’istintività non avrebbe guastato in termini di personalità. Comunque il prodotto può funzionare.
Sei +

Achille Lauro – Non sei come me

Facciamocene una ragione, il trap è lo stile del momento. Qui Lauro ci infila pure un po’ di J Balvin, senza dare nemmeno il tempo a questi di raggiungere la data di scadenza. Il tutto è mooolto orecchiabile, ma anche tremendamente prevedibile. Piacevole per un ascolto fugace ma che come tale non ha grandi possibilità di rimanere nel tempo… e forse nemmeno vuole.
Sei

Lucas – Sentiti speciale

Come testo siamo di fronte ad una versione rivista e corretta di Brutta di Alessandro Canino, dedicata a quelle ragazze che non si sentono abbastanza speciali. Il testo è pure importante ma la resa è troppo poco appetibile, senza un inciso rimembrabile, perché il messaggio arrivi forte. E poi forte mi è tornato in mente Nino Buonocore. Sarà la r?
Cinque

Daniel Meguela – Voglio respirarne

Meguela deve esser andato a scuola da Max Pezzali, perché in più inflessioni oltre che per stile, ricorda molto da vicino l’artista di Pavia. Linea portante di chitarra è questo un brano che potrebbe pure avere un suo ritorno se qualche network ci credesse, poiché può rientrare tra quelli da cantare in spiaggia in cerchio.
Sei

Erica Mou – Svuoto i cassetti

Non so se un brano del genere possa avere successo, però è geniale! Lo è per il testo, per il racconto che snocciola le attese di chi esce da una situazione e s’interroga su ciò che arriverà e lo fa su una base originale, piena di pause e partenze e di un che di recitato che merita palchi importanti.
Otto

Nari, Gubellini & Nicky B – Release me

Rifacimento dance tutto italiano della one shot di Agnes di qualche anno fa. Riesce nella possibilità di far ballare su un brano che il pubblico sul dancefloor può anche cantare a squarcia gola, anche se canzoncina pur deliziosa era nella sua versione originale e tale resta adesso.
Sei

Eugenio Picchiani – Amati

Non si grida al miracolo, però questo brano si poggia su una ritmica basilare incalzante, che poi ha un’intrusione elettronica che spariglia un po’ le carte. Spesso faccio guerre a brani tronchi, resi tali con la speranza che le radio li appoggino per via della loro durata breve. Qui al contrario avrei invece tolto qualcosa; è troppo lunga e la cosa non è giustificata perché sostanzialmente non regala niente di nuovo né come testo né come arrangiamento.
Sei =

Robie C – Sogni e amore

Non capisco il senso di un brano in cui sembra che la voce vada da una parte e la base da un’altra, con un inciso ripetitivo che invita a vivere l’amore e i sogni e che si bea, nella parte cantata, delle famose t all’inglese ( che diventano tci ) che solo a sentirle mi verrebbe voglia di armarmi di un martello pneumatico e di usarlo in pieno centro cittadino alle tre di notte!
Tre

Salmo – Perdonami

Nuovo ennesimo singolo per Salmo, forse a festeggiare il doppio platino del suo ultimo Hellvisback. Qui c’è forse quello che i fans della prima ora s’aspettano da lui: essenzialità nella base e forza data da parole crude, dure, dirette. Personalmente preferirei una verità raccontata senza tutto questo torpiloquio, ma la verità dell’artista è questa ed al suo pubblico piace così.
Senza Voto

Shade & Federica – Irraggiungibile

Shade ha trovato la sua chiave per aprirsi le porte della radio ed anche questo nuovo singolo vola in tal direzione. L’accoppiata poi con l’amica di Maria, Federica, torna utile ad entrambi, visto che tutti e due sono in rampa di lancio e sembra che il loro motore sia di quelli che può fare più chilometri tra le nuove partenze.
Sette

Tedua & Chris Nolan – La legge del più forte

Perfettamente in linea con ciò che il rap/tarp offre ultimamente, anche se va sottolineato che è realizzato qualitativamente meglio. C’è anche qualità nel freestyle del nostro e questo pezzo ne è dimostrazione potente. Certo si parla di moda e quindi può invecchiare in fretta, ma al momento…
Sei ½

Annamaria Tortora – Abbi cura di te

Tutto un po’ troppo classico, pure fatto bene, ma davvero un po’ troppo. Forse anche la voce, molto piena e per certi versi barocca, dovrebbe trovare brani più giusti per guadagnare in leggerezza. Ribadisco però, qui di brutto non c’è nulla e non è bocciabile; forse rivedibile per la non grande contemporaneità.
Sei =

Tommaso Venturelli – Pago io

Vent’anni ma una voce ancor più immatura, se possibile, così come è immaturo anche il testo di questo brano. Si va da me a non dormire insieme , credo che sia la maniera più brutta che abbia sentito in musica, per proporre di andare a far l’amore. Unico vezzo positivo i fiati che rendono più caldo il sound e combattono il gelo che scende giù con una canzone simile.
Quattro

Gloria Zaccaria – Jack

Ballata pop/rock abbastanza convenzionale, ben cantata ma come potrebbe cantare chiunque, ovvero senza grandi prerogative. Non è che non lasci traccia ma quella che lascia è troppo superficiale per resistere ad un semplice alito di vento.
Cinque

Michele Zarrillo – Amore per te

Affrontare Mango non è certamente compito facile ma forse proprio solo Michele Zarrillo poteva riuscirci, al massimo Mengoni o Sangiorgi, per quella capacità che hanno di saper prendere delle note che a volte si pongono nel mezzo di quelle comuni. Però Michele ha la maturità anagrafica per poter vestire bene quel canto ammaliatore del cantautore di Lagonegro, mancato troppo presto e troppo poco ricordato e lodato, e quindi… Bravo Michele!
Sette+